Mente estesa e Campi Morfogenetici di Rupert Sheldrake
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La mente umana e il cervello biologico al quale si connette, sono organi che consentono di capire meglio di altri il cambiamento di paradigma scientifico indotto dalla meccanica quantistica, cioè il passaggio dal paradigma meccanicistico al paradigma organicistico. Il paradigma meccanicistico, cioè quella concezione del mondo in cui si distingue ciò che rientra nell'ambito dei sensi (qualità "secondarie") dalla struttura geometrico-matematica della natura (qualità "primarie) ha dominato la scena della realtà fino all'Ottocento. Il paradigma organicistico invece concepisce l'essere umano come un organismo vivente che è quindi un tutto unico e non una somma delle sue parti. In questo contesto si collocano le ricerche del biologo Rupert Sheldrake, il quale sostiene che tutti gli organismi viventi (uomini, animali e piante) sono organizzati tramite 'campi' di varia natura: elettrici, magnetici, elettromagnetici, morfogenetici. Questi ultimi, in biologia in particolare, strutturano processi nei sistemi sotto il loro controllo, e li 'attraggono' verso obiettivi futuri. Rupert Sheldrake scrive nel libro 'La mente estesa' (p.308): "I campi morfici di tutte le specie hanno una storia e contengono memorie implicite date dal processo che io chiamo 'risonanza morfica'. Tramite la risonanza morfica, ciascun membro di una specie riceve e al contempo contribuisce alla memoria collettiva della specie. I campi morfogenetici plasmano non solo cellule, organi, tessuti e organismi viventi, ma funzionano anche a livello molecolare." Proprio il fatto che i campi morfici interagiscano coi sistemi nervosi imponendo ordini e schemi a processi altrimenti indeterminati consente di dare valore alla percezione extrasensoriale (ESP), cioè a forme di percezione che vanno al di là dei sensi e costituiscono un cosiddetto 'sesto senso'. Sheldrake scrive (p.7): "La parola 'paranormale' solleva la domanda di che osa sia normale. La sensazione di essere osservati e la telepatia sono normali nel senso che sono comuni. La maggior parte delle persone ne hanno fatto esperienza. Ma sembrano paranormali dal punto di vista della teoria materialista della mente, ancora data per scontata dalla scienza istituzionale. Secondo questa teoria, la mente non è altro che un aspetto dell'attività del cervello. La mente confinata dentro la testa non può prendere in considerazione i fenomeni psichici. Ne consegue che, da un punto di vista materialista, essi non debbano accadere. Ma cosa accadrebbe se la scienza adottasse una visione più ampia della mente?" Questo è proprio il caso documentato da Sheldrake nel libro 'La mente estesa', nel quale riporta vari casi di telepatia in uomini e animali. Oggi abbiamo però prove scientifiche della presenza di un biocampo (biofield) che circonda il corpo umano al quale si possono attribuire gli effetti del sesto senso.
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RICOTTURA QUANTISTICA: La ricottura quantistica (quantum annealing) è un metodo di calcolo ispirato ai principi della fisica quantistica e opera sul concetto di “ricottura”, tradizionalmente associato alla scienza dei materiali. In sostanza, questa tecnica di ottimizzazione basata sui quanti sfrutta la meccanica quantistica per trovare lo “stato energetico più basso”, che rappresenta la soluzione ottimale tra numerose possibilità. Per comprendere meglio questo, occorre immaginare un paesaggio aspro con valli, colline e vette. Ogni valle è una potenziale soluzione e il punto più basso, o la valle più profonda, indica la soluzione migliore o ottimale. Nell'informatica classica, trovare la valle più profonda è un compito laborioso poiché il computer deve scalare le vette e percorrere le colline, ispezionando ciascuna valle una per una. Al contrario, la ricottura quantistica, con le sue proprietà quantomeccaniche, può “tunnelare” attraverso questi picchi. Esegue essenzialmente una ricerca ampia e simultanea del paesaggio e trova la soluzione ottimale in modo più efficiente, grazie al fenomeno quantistico della sovrapposizione, che gli consente di trovarsi in più stati contemporaneamente. In poche parole, la ricottura quantistica è un metodo computazionale avanzato che utilizza la meccanica quantistica per risolvere problemi di ottimizzazione in modo più efficiente rispetto ai computer classici. È come un motore di ricerca superpotente progettato per esplorare un enorme spazio di soluzioni e individuare la soluzione ottimale con un livello di velocità e precisione che altri modelli informatici semplicemente non possono eguagliare.
Campi morfogenetici e Teoria della causalità
Il biologo Rupert Sheldrake ha proposto l’idea che esistano campi invisibili che guidano lo sviluppo e il comportamento degli esseri viventi, creando una memoria collettiva condivisa da tutti gli organismi della stessa specie.
Rupert Sheldrake ha dimostrato che le forme e il comportamento intrattenuto in passato degli organismi influenzano gli organismi presenti attraverso connessioni immateriali dirette attraverso il tempo e lo spazio. Questo può spiegare perché i nuovi prodotti chimici diventano più facili da cristallizzare in tutto il mondo tanto più spesso i loro cristalli si sono già formati, e perché quando i ratti di laboratorio hanno imparato a navigare in un labirinto in un posto, i ratti altrove sembrano apprenderlo più facilmente. Con oltre due decenni di nuove ricerche e dati, Rupert Sheldrake fornisce un caso ancora più forte per la validità della "teoria della causalità formativa" che può trasformare radicalmente il modo in cui vediamo il nostro mondo e il nostro futuro.
I tre principi base dell’ipotesi della Causalità Formativa:
1 – I campi morfogenetici sono un campo che fino ad ora non è stato riconosciuto e preso in considerazione dalla fisica e non possono essere compresi attraverso le concezioni meccanicistiche classiche, ma richiedono concetti assolutamente nuovi.2 – Gli organismi si evolvono. Hanno una storia e, grazie a un processo chiamato 'risonanza morfica', contengono in sé una memoria. Ogni individuo facente parte di una specie, attinge alla memoria collettiva della specie e si sintonizza con i suoi membri passati, a sua volta contribuendo all’ulteriore sviluppo della specie stessa.3 – I campi morfici sono memorie di influenza all’interno dello spazio-tempo, localizzati dentro e intorno ai sistemi che organizzano e strutturano con le loro informazioni.
La funzione basilare dei campi morfici è quella di imporre un ordine all’indeterminismo dei sistemi che presiedono: essi lavorano a livello subatomico, agendo come restrizioni programmate e schematizzate sulla moltitudine di eventi probabili. I campi morfici guidano i sistemi verso obiettivi specifici, che rappresentano i limiti verso i quali un sistema dinamico viene attratto (quelli che Renè Thom nella sua teoria del caos e delle catastrofi chiama “attrattori”).
Conclusioni (provvisorie): I campi morfici di tutte le specie hanno una storia e contengono memorie implicite date dal processo che io chiamo 'risonanza morfica'
La mente umana e il cervello biologico al quale si connette, sono organi che consentono di capire meglio di altri il cambiamento di paradigma scientifico indotto dalla meccanica quantistica, cioè il passaggio dal paradigma meccanicistico al paradigma organicistico. Il paradigma meccanicistico, cioè quella concezione del mondo in cui si distingue ciò che rientra nell'ambito dei sensi (qualità "secondarie") dalla struttura geometrico-matematica della natura (qualità "primarie) ha dominato la scena della realtà fino all'Ottocento. Il paradigma organicistico invece concepisce l'essere umano come un organismo vivente che è quindi un tutto unico e non una somma delle sue parti. In questo contesto si collocano le ricerche del biologo Rupert Sheldrake, il quale sostiene che tutti gli organismi viventi (uomini, animali e piante) sono organizzati tramite 'campi' di varia natura: elettrici, magnetici, elettromagnetici, morfogenetici. Questi ultimi, in biologia in particolare, strutturano processi nei sistemi sotto il loro controllo, e li 'attraggono' verso obiettivi futuri. Rupert Sheldrake scrive nel libro 'La mente estesa' (p.308): "I campi morfici di tutte le specie hanno una storia e contengono memorie implicite date dal processo che io chiamo 'risonanza morfica'. Tramite la risonanza morfica, ciascun membro di una specie riceve e al contempo contribuisce alla memoria collettiva della specie. I campi morfogenetici plasmano non solo cellule, organi, tessuti e organismi viventi, ma funzionano anche a livello molecolare." Proprio il fatto che i campi morfici interagiscano coi sistemi nervosi imponendo ordini e schemi a processi altrimenti indeterminati consente di dare valore alla percezione extrasensoriale (ESP), cioè a forme di percezione che vanno al di là dei sensi e costituiscono un cosiddetto 'sesto senso'. Sheldrake scrive (p.7): "La parola 'paranormale' solleva la domanda di che osa sia normale. La sensazione di essere osservati e la telepatia sono normali nel senso che sono comuni. La maggior parte delle persone ne hanno fatto esperienza. Ma sembrano paranormali dal punto di vista della teoria materialista della mente, ancora data per scontata dalla scienza istituzionale. Secondo questa teoria, la mente non è altro che un aspetto dell'attività del cervello. La mente confinata dentro la testa non può prendere in considerazione i fenomeni psichici. Ne consegue che, da un punto di vista materialista, essi non debbano accadere. Ma cosa accadrebbe se la scienza adottasse una visione più ampia della mente?" Questo è proprio il caso documentato da Sheldrake nel libro 'La mente estesa', nel quale riporta vari casi di telepatia in uomini e animali.
Oggi abbiamo però prove scientifiche della presenza di un biocampo (biofield) che circonda il corpo umano al quale si possono attribuire gli effetti del sesto senso.
per scaricare le conclusioni (in pdf):
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)
- Claudia Vece (2020), Morhic Resonance - Quantasia
- Patrizia Scanu (2020), Mente estesa e causalità formativa in Rupert Sheldrake
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Pagina aggiornata il 9 aprile 2025