
Of which 9,999,999 do not understand a shit.
Però esso è necessario se si vuole migliorare il modo con cui si attribuisce credibilità ad una persona, a una fonte informativa o a un messaggio, infatti la credibilità è influenzata dalla qualità dell'atteggiamento critico del ricevente.
Per valutare, anche se approssimativamente, l'atteggiamento critico delle persone si può impiegare la classificazione proposta dagli psicologi Richard Paul e Laura Elder nel documento: "The miniature guide to understanding the foundations of ethical reasoning".
Essa suddivide le persone in tre categorie:
- senso critico assente (persone acritiche)
- senso critico debole (persone critiche ma egocentriche)
- senso critico forte (persone critiche e imparziali)
Le persone con un senso critico forte sanno che bisogna supportare i propri punti di vista con delle argomentazioni ma, a differenza delle persone con senso critico debole, non a tutti i costi. Vale a dire che esse non utilizzano argomentazioni che sanno non essere "vere", al solo scopo di prevalere sulle argomentazioni altrui. Le persone con un forte senso critico sono consapevoli che l'irrazionalità e l'emotività condizionano la capacità umana di valutare obiettivamente la realtà, e sanno che a questa condizione non sfuggiranno, anche se parzialmente, nemmeno loro. Esse conoscono la logica argomentativa ma, a differenza delle persone con debole senso critico, la usano per valutare imparzialmente sia le argomentazioni altrui, sia le proprie.
Le persone con forte senso critico hanno una sufficiente umiltà intellettuale per ammettere che i loro punti di vista sono anche i loro pregiudizi, e quindi sono sempre aperti a valutare prove più convincenti e, conseguentemente, a modificare il proprio punto di vista. Le persone con un debole senso critico faranno invece in modo di non vedere o non incontrare situazioni nelle quali intuiscono che i loro punti di vista verranno messi in discussione con validi argomenti. Le persone con un forte senso critico sono, in confronto con le altre due tipologie, quelle eticamente più dotate.
Leadership!
Le persone con un senso critico debole non sono guidate solo dalle emozioni ma sanno che devono difendere le proprie posizioni con delle ragioni. Esse sono egocentriche, nel senso che hanno un bisogno psicologico di difendere ciò in cui già credono e quindi non vogliono essere obiettive. L'egocentrismo è, per lo psicologo Jean Piaget, una fase intermedia dello sviluppo mentale, nella quale i bambini non prendono in considerazione l'ipotesi che le altre persone possano avere idee diverse da quelle del bambino stesso.
Secondo Piaget, fino ai 7-8 anni, ogni bambino si sente al centro del mondo. Il problema sorge quando l'adulto non è maturato sufficientemente per abbandonare la propria visione egocentrica.
Le persone con un senso critico debole sono comunque in grado di usare la logica, ma la usano solo per difendere il proprio punto di vista, non per analizzarne le criticità. Esse tendono a ignorare le evidenze contrarie al proprio punto di vista, e la logica diventa solo un mezzo per indebolire le ragioni degli altri e per rafforzare le proprie. Le persone con un senso critico debole tendono a evitare che verità contrarie alle loro prevalgano.
Le persone prive di senso critico non sono in grado di usare la logica nella vita quotidiana, anche se magari credono di usarla. Per logica intendiamo la dialettica intesa come gestione razionale dell’incertezza e descritta brevemente nella pagina Logica: cosa sono le inferenze.
Le persone acritiche assorbono le loro credenze dalle persone che frequentano più spesso e si conformano facilmente alle idee altrui. Esse sono facilmente manipolabili ma non sanno di esserlo, e se qualcuno glielo fa notare lo negano. Le persone acritiche generalmente accettano le credenze più facilmente accessibili.
Gli studenti, per esempio, derivano le loro credenze dominanti dai loro insegnanti, dai coetanei, dai libri di testo e dai media (TV, internet, ecc). Le convinzioni delle persone acritiche di solito si conformano a quelle del gruppo con cui più si identificano e nel quale si sentono più a proprio agio. Quando esprimono le loro idee usano frasi fatte che suonano come slogan ma non sono in grado di difendere logicamente le loro posizioni. Pretendono che le loro idee vengano accettate per vere e non ammettono verifiche. Rispondono in modo emotivo e spesso rabbioso alle contestazioni perchè si sentono minacciate nel rinunciare a un'opinione che forniva un senso di completezza e adeguamento all'ambiente (vedere "Il fissarsi della credenza" di C.S.Peirce). Le persone acritiche cambiano idea quando l'ambiente in cui vivono modifica collettivamente la propria opinione: esse si conformano al cambiamento collettivo. Non è l'autonomia di pensiero e di giudizio che guida la loro azione ma le emozioni. Per questo motivo le persone acritiche, spesso, prendono cattive decisioni per se stessi e per gli altri. Inoltre esse possono essere facilmente manipolate e indotte ad atti violenti per gli interessi (politici, economici, sociali) di altri.

Ho sentito un funerale nel mio cervello,e persone in lutto, avanti e indietro,ho continuato a camminare - a camminare - finché non è sembratoche il senso stesse sfondando -E quando tutti furono seduti,Un servizio come un tamburo -Continuò a battere - a battere - finché non pensai che lamia mente stesse diventando insensibile -E poi li ho sentiti sollevare una Scatolae scricchiolare sulla mia AnimaCon quegli stessi Stivali di Piombo, di nuovo.Poi lo spazio - ha cominciato a suonarePoiché tutti i Cieli erano una campana,ed essere solo un orecchio,e io e il silenzio una strana razza,naufragata, solitaria, qui -E poi un Plank in Reason, si è rotto,e sono caduta giù, e giù - e hocolpito un mondo, ad ogni tuffo,e ho smesso di sapere - poi -
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Richard Paul, Linda Elder, Ethical Reasoning (PDF) [141 citazioni]
Robert H. Ennis (1993), Critical Thinking Assessment (PDF) [1246 citazioni]
- Carlo Crosato (2015), La buona scuola nasce dal pensiero critico - Intervista a Massimo Baldacci - Micromega
- Roberta Waterkemper et Al. (2014), Development of critical attitude in fundamentals of professional care discipline: A case study [17 citazioni]
- Eduard Mauricio Wong Jaramillo et Al. (2016), La actitud crítica un aspecto fundamental en la educación
- Nei McIntyre, Karl Popper (1983), The critical attitude in medicine: the need for a new ethics [336 citazioni]
Pagina aggiornata il 15 maggio 2023