L'invecchiamento è influenzato dalla regolazione dell’espressione genetica. La metilazione del DNA può predire l’insorgenza e la progressione di malattie.
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Esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. L'età biologica è la misura della vera età ed è la caratteristica più biologicamente rilevante, in quanto strettamente correlata con la mortalità e con lo stato di salute. L'immunologo Alberto Mantovani, riguardo al fenomeno della senescenza cellulare scrive: "Il progredire dell'età causa diversi cambiamenti che portano via via a un rallentamento delle funzioni fisiologiche. Muta per esempio il nostro metabolismo: così diventiamo più suscettibili al freddo. La parola metabolismo deriva dal greco e significa cambiamento, trasformazione. Il metabolismo è l'insieme di tutti i processi biochimici che avvengono nel nostro organismo e sono finalizzati a ricavare energia dagli alimenti, per lo svolgimento dei processi vitali. Qualcosa di molto simile accade alle nostre cellule. Anche loro invecchiano e, infine, muoiono. Ogni giorno nel nostro organismo ne muoiono circa 50-70 miliardi. Durante l'invecchiamento, inoltre, a livello del nostro DNA si acculano diverse mutazioni, che costituiscono uno dei motivi dell'aumento dell'incidenza di tumori con il progredire dell'età." Nel 2019 è stato pubblicato dalla Aging Analytics Agency, il rapporto, intitolato "Biomarcatori di longevità: stato attuale, sfide e opportunità Panoramica del 2019", che fornisce un elenco completo di singoli biomarcatori e gruppi (panels) di biomarcatori di età biologica insieme a profili migliorati. Lo scopo di questi studi è di individuare, per una specifica persona il suo profilo metabolico identificato come "predittore di mortalità". Molti sforzi della ricerca medica sono oggi indirizzati verso la misura dell'età biologica degli individui al fine di intervenire a ringiovanire le cellule del corpo umano. Il ringiovanimento cellulare consentirebbe di prevenire le morbilità che si presentano negli anziani prima che possano indebolirli fatalmente (e l'epidemia di Covid-19 è stato un esempio convincente).
Covid-19 in Italia: Tasso di Letalità plausibile in funzione dell'età
Perchè il tasso di letalità del COVID19 si è concentrato soprattutto sugli anziani?
Il tasso di letalità è quella misura che identifica i morti per una certa malattia in rapporto ai malati. Va distinto dal tasso di mortalità che, invece, identifica i morti per una certa malattia in rapporto al numero della popolazione che ne è esposta
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LONGEVITA': La visione della longevità proposta dalla medicina oggi (2023) è ancora primordiale e appesa a fattori imponderabili quali dieta, stile di vita, comportamenti dannosi e altri fattori, ma sono in corso ricerche empiriche basate sull'intelligenza artificiale e sulla genomica che consentiranno di misurare con precisione l'età biologica, i problemi medici cui porre rimedio, e di definire gli interventi medici relativi. Le strategie terapeutiche che interferiscono in modo sicuro con gli effetti dannosi della senescenza cellulare, come l'eliminazione selettiva delle cellule senescenti (SNC) o l'interruzione del secretoma SNC, stanno guadagnando un'attenzione significativa
Punti di riflessione
Vuoi vivere una vita più lunga in buona salute? Pratiche semplici possono fare la differenza, come l'esercizio fisico o la restrizione calorica. Ma nel lungo periodo tutto ciò che conta davvero è il progresso in medicina: costruire nuove classi di terapia per riparare e invertire le cause alla radice conosciute dell'invecchiamento. Prima arriveranno questi trattamenti, più vite verranno salvate. (Aubrey de Gray)
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La possibilità di vivere per nove, dieci o più decenni solleva una domanda unicamente del ventunesimo secolo: che cosa faremo con le nostre vite sovradimensionate? (Stanford Center on Longevity)
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A differenza di un oggetto inanimato, che non ha capacità di ripararsi, gli organismi viventi sono sistemi aperti, dinamici, attraverso cui passa di continuo un flusso di nutrienti e quindi sono potenzialmente in grado di riparare le parti danneggiate. In effetti, il catabolismo di vecchi componenti e la sintesi di nuovi sono processi sempre presenti nell’individuo e, in un lasso di tempo di sette anni, un essere umano ha rinnovato circa il 90% del materiale di cui è composto. (Andrea Levi)
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La mortalità umana è diminuita in modo così sostanziale che la differenza tra cacciatori-raccoglitori e le attuali popolazioni di mortalità più bassa è maggiore della differenza tra cacciatori-raccoglitori e scimpanzé selvatici. La maggior parte di questa riduzione della mortalità si è verificata dal 1900 ed è stata sperimentata solo da circa 4 delle circa 8.000 generazioni umane che hanno mai vissuto. (Oskar Burger)
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L'umanità risentirà profondamente della scienza e della tecnologia in futuro. Noi prevediamo la possibilità di ampliare il potenziale umano superando l'invecchiamento, le carenze cognitive, le sofferenze involontarie e il nostro confinamento sul pianeta Terra. (dalla dichiarazione transumanista di Nick Bostrom)
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L'accumulo di danno cellulare dipendente dal tempo è ampiamente considerato la causa generale dell'invecchiamento. Il cancro e l'invecchiamento possono essere considerati come due diverse manifestazioni dello stesso processo, vale a dire l'accumulo di danno cellulare.
Inoltre, molte delle patologie associate all'invecchiamento, come l'aterosclerosi e l'infiammazione, coinvolgono la crescita eccessiva cellulare o l'iperattività incontrollata. (Carlos López-Otín et Al.)
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Molto spesso quando qualcuno sembra più vecchio della sua età cronologica, si ammala. Un medico addestrato può indovinare lo stato di salute di un paziente semplicemente guardandolo. Le reti neurali profonde possono farlo meglio e ora possiamo interpretare quali sono i fattori più importanti. Abbiamo sviluppato una vasta gamma di biomarcatori profondi dell'invecchiamento che possono essere utilizzati dalle compagnie farmaceutiche e assicurative, nonché dalla comunità delle biotecnologie della longevità. (Alex Zhavoronkov)
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Anche quando siamo più giovani i nostri livelli di NAD possono essere ridotti ogni volta che mangiamo troppo, beviamo troppo, lavoriamo troppo, non dormiamo bene o ci ammaliamo. (Charles Brenner)
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Diventare postumani significa oltrepassare le limitazioni che caratterizzano gli aspetti meno desiderabili della "condizione umana". I postumani saranno liberi dalle malattie, dall'invecchiamento, dall'ineluttabilità della morte. (Max More)
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Una volta entrati nella Singolarità smetteremo di essere creature inermi e primitive, macchine di carne limitate nei pensieri e nell'azione dal corpo che costituisce il nostro attuale sostrato. La Singolarità ci permetterà di superare queste limitazioni dei nostri corpi e cervelli biologici. Acquisiremo potere sul nostro stesso destino. La nostra mortalità sarà nelle nostre mani. (Ray Kurzweil)
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Ray Kurzweil, pensa che caricheremo le nostre menti intere sui computer entro il 2045 e i nostri corpi saranno sostituiti da macchine entro 90 anni. Conservare con successo il cervello è solo un passo in un processo molto più ampio che include anche il caricamento della mente e un prototipo o avatar di un corpo robotico.
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Il principale mega-progetto scientifico 2045 mira a creare tecnologie che consentano il trasferimento della personalità di un individuo a un vettore non biologico più avanzato e l'estensione della vita, anche al punto di immortalità. (Dmitry Itskov)
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L'uomo non starà ad aspettare passivamente per milioni di anni che l'evoluzione gli offra un cervello migliore. (Corneliu E. Giurgea)
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Come per il DNA mitocondriale, il DNA nucleare accumula danni nell'arco della vita, cosa che può portare teoricamente a innumerevoli problemi. Ad ogni modo credo che solo uno di questi, ovvero il cancro, si ponga come tale nell'ambito di quella che ora consideriamo la normale durata della vita. Così se riuscissimo a sconfiggere definitivamente il cancro, le mutazioni nucleari risulterebbero innocue. L'obiettivo più ambizioso del progetto SENS [Strategies for Engineered Negligible Senescence] è proprio questo: sconfiggere il cancro. (Aubrey de Grey)
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La resistenza alle nuove idee ha conseguenze pesanti su come gli scienziati più anziani valutano le richieste di finanziamenti. (Aubrey de Grey)
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L'invecchiamento può essere definito come un processo graduale, multifattoriale, dipendente dal tempo che porta alla perdita di funzioni, danni biologici e fisici e l'insorgenza di molteplici malattie legate all'età. L'invecchiamento influenza progressivamente la maggior parte dei meccanismi di regolazione a causa dell'organizzazione gerarchica dei sistemi viventi. (Alex Zhavoronkov)
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Sembra che gli stereotipi dell'invecchiamento interiorizzato dei bambini portino con sé aspettative sul proprio processo di invecchiamento.
Quando è stato chiesto loro come si sarebbero sentiti a diventare una persona anziana, il 60% di questi bambini ha dato risposte valutate come negative, tra cui "Mi sentirei malissimo" (Seedfeldt et al., 1977, p. 509). Un altro studio ha rilevato che tra i bambini dai quattro ai sette anni, il 66% ha affermato di preferire non invecchiare (Burke, 1981-1982). (Becca R. Levy)

I feel the weight of the years.
Me too, I have them all resting on my balls
Me too, I have them all resting on my balls
Strategie per la longevità
La biotecnologia della longevità sta rapidamente emergendo come un'industria con nuove fonti di finanziamento, modelli di business credibili e primi successi.
Le strategie terapeutiche che interferiscono in modo sicuro con gli effetti dannosi della senescenza cellulare, come l'eliminazione selettiva delle cellule senescenti (SNC) o l'interruzione del secretoma SNC, stanno guadagnando un'attenzione significativa
La fine dell'invecchiamento è stata teorizzata in alcuni romanzi del genere cyberpunk
La fine dell'invecchiamento è stata teorizzata in alcuni romanzi del genere cyberpunk che, dagli anni '80, hanno alimentato la cultura della Silicon Valley. Uno dei romanzi più rappresentativi è "Neuromante" di William Gibson nel quale è riportato questo brano (pp. 18-19):
Julius Deane aveva 135 anni, e il suo metabolismo veniva alterato a cadenza settimanale da un autentico patrimonio in siero e ormoni. La sua principale barriera contro l'invecchiamento era un pellegrinaggio annuo fino a Tokyo, dove i chirurghi genetici reimpostavano il suo codice DNA, un procedimento non reperibile a Chiba.
Una mappa per cavalcare la longevità
L'aspettativa di vita umana continua ad allungarsi. Scrive l'immunologo Alberto Mantovani nel libro "Il fuoco interiore" (p.120):
Da quando esiste la nostra specie di Homo Sapiens, ossia da circa 200.000 anni, l'aspettativa di vita è stata intorno ai 40 anni: in media, perchè ovviamente le eccezioni ci sono sempre state. [...] Oggi, l'aspettativa nei paesi industrializzati è di oltre 80 anni: in Italia è di 80 anni per gli uomini e 84 anni per le donne. [...] Diversa la situazione nei paesi più poveri. A livello globale l'aspettativa di vita è in crescita: nel 2015 era di 71,4 anni (73,8 anni per le donne e 69,1 per gli uomini). E le stime affermano che, nel mondo, la popolazione di età superiore ai 60 anni aumenterà di oltre tre volte durante la prima metà del XXI secolo. [...] Merito innanzitutto di acqua potabile e igiene, ma anche - non meno importanti! - delle innovazioni nel campo della medicina: dai vaccini agli antibiotici, fino alle nuove tecnologie di diagnosi e trattamento.
Questa visione della longevità sta per essere modificata e accelerata dall'Intelligenza Artificiale che, combinata con la disponibilità di grandi set di dati, sta aumentando la varietà di biomarcatori che potrebbero essere considerati potenziali predittori di età. Infatti esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. L'età biologica è la misura della vera età ed è la caratteristica più biologicamente rilevante, in quanto strettamente correlata con la mortalità e con lo stato di salute. Mantovani, riguardo al fenomeno della senescenza cellulare scrive (p.121):
Il progredire dell'età causa diversi cambiamenti che portano via via a un rallentamento delle funzioni fisiologiche. Muta per esempio il nostro metabolismo: così diventiamo più suscettibili al freddo. [...] La parola metabolismo deriva dal greco e significa cambiamento, trasformazione. Il metabolismo è l'insieme di tutti i processi biochimici che avvengono nel nostro organismo e sono finalizzati a ricavare energia dagli alimenti, per lo svolgimento dei processi vitali. [...] Qualcosa di molto simile accade alle nostre cellule. Anche loro invecchiano e, infine, muoiono. Ogni giorno nel nostro organismo ne muoiono circa 50-70 miliardi. [...] Durante l'invecchiamento, inoltre, a livello del nostro DNA si acculano diverse mutazioni, che costituiscono uno dei motivi dell'aumento dell'incidenza di tumori con il progredire dell'età.
La visione della longevità proposta dalla medicina oggi (2021) è ancora primordiale e appesa a fattori imponderabili quali dieta, stile di vita, comportamenti dannosi e altri fattori, ma sono in corso ricerche empiriche basate sull'intelligenza artificiale e sulla genomica che consentiranno di misurare con precisione l'età biologica, i problemi medici cui porre rimedio, e di definire gli interventi medici relativi.
In questa fase ancora povera di conoscenze sulla longevità (che subirà un forte sviluppo nei prossimi anni), molti scienziati ritengono che uno dei motivi principali sia l'esaurimento di una risorsa cellulare chiave chiamata NAD. La nicotinamide adenina dinucleotide (NAD) è un coenzima presente in ogni cellula vivente ed è essenziale per quelle cellule quanto l'acqua lo è per il corpo. Ma invecchiando, i livelli di NAD diminuiscono. Questo declino naturale può accelerare ogni volta che mangiamo troppo, beviamo troppo, lavoriamo troppo, stiamo al sole troppo a lungo, non dormiamo bene o ci ammaliamo. I risultati delle ultime ricerche sulla longevità hanno dato luogo agli interventi sul metabolismo umano riguardanti il declino della NAD, che è abbondante mentre siamo adolescenti, ma una volta raggiunti i vent'anni, i livelli di NAD iniziano gradualmente a diminuire. Tra i 40 e i 60 anni, i livelli di NAD + possono scendere fino al 50% e, di conseguenza, la funzione cellulare può iniziare a diventare irregolare. Man mano che superiamo i sessant'anni, iniziamo a raggiungere un punto di svolta in cui l'energia e la funzione cellulare diminuiscono ulteriormente, aprendoci alla solita gamma di preoccupazioni legate all'età.
La possibilità di vivere per nove, dieci o più decenni solleva una domanda unicamente del ventunesimo secolo: che cosa faremo con le nostre vite sovradimensionate? L'Università di Stanford si è posta il problema e ha creato lo "Stanford Center on Longevity", che si pone questi obiettivi:
L'iniziativa Stanford Center on Longevity New Map of Life ™ mira a immaginare una società che supporti le persone a vivere una vita sicura e di alta qualità per un secolo o più. Questa nuova iniziativa cercherà e definirà nuovi modelli per l'istruzione e l'apprendimento permanente, riprogetterà il modo in cui lavoriamo, fornirà consulenza su nuove politiche per l'assistenza sanitaria, l'edilizia abitativa, l'ambiente e la sicurezza finanziaria e promuoverà partenariati più intergenerazionali. Farà anche avanzare una nuova narrativa, che ridefinisce cosa significa essere "vecchi" e valorizza le persone nelle diverse fasi della vita. I media, gli inserzionisti e l'industria dell'intrattenimento svolgeranno un ruolo importante in questo sforzo condividendo storie e creando nuove immagini e contenuti sulla longevità e l'invecchiamento.
Insomma, bisognerà costruire una nuova visione culturale della longevità, e sui motivi che hanno spinto a intraprendere questa iniziativa (Perché abbiamo bisogno di una nuova mappa della vita?) lo Stanford Center indica:
- Le norme esistenti non funzionano più perché si sono evolute per vite lunghe la metà.
- Il tradizionale corso di vita in tre fasi - istruzione, lavoro e famiglia, pensione - è obsoleto.
- È necessario un nuovo corso di vita che sia più flessibile e abbia più fasi.
La visione della longevità proposta dalla medicina oggi (2021) è ancora primordiale e appesa a fattori imponderabili quali dieta, stile di vita, comportamenti dannosi e altri fattori, ma sono in corso ricerche empiriche basate sull'intelligenza artificiale e sulla genomica che consentiranno di misurare con precisione l'età biologica, i problemi medici cui porre rimedio, e di definire gli interventi medici relativi
Come l'intelligenza artificiale potrà aiutare a capire l'efficacia dei trattamenti
La valutazione dell'efficacia dei farmaci antietà e dei trattamenti proposti è fondamentale per i progressi nella ricerca sull'invecchiamento. I campioni esposti a tali trattamenti o farmaci possono essere utilizzati come input per gli orologi che invecchiano le cellule umane. È possibile stimare l'accelerazione dell'età.
Biomarcatori di longevità
Nel 2019 è stato pubblicato dalla Aging Analytics Agency, il rapporto, intitolato "Biomarcatori di longevità: stato attuale, sfide e opportunità Panoramica del 2019", che fornisce un elenco completo di singoli biomarcatori e gruppi (panels) di biomarcatori di età biologica insieme a profili migliorati. Lo scopo di questi studi è di individuare, per una specifica persona il suo profilo metabolico identificato come predittore di mortalità.
I biomarcatori sono indicatori misurabili di uno stato biologico. Sono usati per misurare la presenza di malattia e per aiutare a determinare una prognosi. Una singola classe di biomarcatori di longevità viene utilizzata per prevedere l'età biologica. La metilazione del DNA viene utilizzata per prevedere l'età con un errore di circa 3,6 anni usando 8.000 campioni e sono state usate anche immagini facciali 3D per prevedere l'età con una deviazione media di 6 anni.
Aspettativa di vita
L'aspettativa di vita è la metrica chiave per valutare la salute della popolazione. (Cliccare per approfondire)
Sapete cosa dice il vostro predittore individuale di mortalità? Provate a controllare l'aspettativa di vita del vostro Paese sulla mappa riportata, e poi fate una stima della vostra età biologica. L'età biologica ha dimostrato di essere un predittore migliore della mortalità (per tutte le cause) e dell'insorgenza della malattia rispetto all'età cronologica
Come misurare l'età biologica?
L'intersezione tra i recenti progressi nell'intelligenza artificiale e la ricerca sull'invecchiamento produce molti nuovi strumenti e applicazioni da sfruttare per l'industria farmaceutica, in ogni fase del processo di ricerca e sviluppo. Più di una dozzina di queste possibili applicazioni sono riassunte nella figura a fianco
Viene evidenziata la convergenza dell'IA con la ricerca sull'invecchiamento e passati in rassegna alcuni degli orologi dell'invecchiamento profondo che sono stati sviluppati nel recente passato. Descriviamo anche le potenziali utilità di questi orologi nell'industria farmaceutica. Nei prossimi anni prevediamo un'accelerazione della convergenza tra AI e ricerca sull'invecchiamento, dato l'emergere della biotecnologia della longevità come industria autonoma e ai tanti attori che stanno entrando in campo, da università e organizzazioni no profit a grandi aziende, fondi di investimento e startup.
Un articolo del 2017 di Juulia Jylhävä, Nancy L. Pedersen, Sara Hägg ("Biological Age Predictors") descrive vari metodi con i quali sono stati sperimentati biomarcatori per la predizione dell'età biologica.
Vediamo che oltre alle grandi holding di longevità, tra le quali Juvenescence, Longevity Vision Fund e Life Biosciences, stanno anche crescendo società di longevità basate sull'intelligenza artificiale nel tentativo di trovare interventi di longevità e biomarcatori complementari che possono essere utilizzati per valutare l'efficacia di tali terapie in ambito clinico.
Test Età biologica primordiale (senza biomarcatori)
Test dell'età biologica
Il futurologo Ray Kurzweil nel libro "La singolarità è vicina" parla delle sue esperienze personali, e riguardo al test dell'età biologica alla nota 15 (p.546), scrive:
Il test dell'età biologica, denominato anche H-scan test, comprende test del tempo di reazione uditiva, la massima frequenza udibile, la sensibilità vibrotattile, il tempo di reazione visivo, il tempo di movimento muscolare, il volume dei polmoni, il tempo di reazione visiva con decisione, il tempo di movimento muscolare con decisione, la memoria (lunghezza della sequenza), il tempo di pressione di pulsanti in alternativa e l'accomodamento visivo.
L'H-SCAN è ormai superato e nel 1990 è stato introdotto AgeMeter®, un successore del test dell'età funzionale. Il fondatore di Centers For Age Control, la società dietro AgeMeter®, è stato un rivenditore e poi un distributore dell'H-SCAN dal 1999 fino al 2013, quando la produzione dell'H-SCAN è stata interrotta dalla Hoch Company.
Orologio epigenetico
Numerosi studi recenti hanno identificato una misura dell'età di metilazione del DNA (DNAmAge), nota anche come orologio epigenetico, come un possibile predittore biologico dell'età. Due di queste misurazioni dell'orologio, (Horvath, 2013 ) e (Hannum et al., 2013), sono attualmente forse i predittori più robusti dell'età biologica. La caratteristica più sorprendente degli orologi Horvath e Hannum è la loro capacità di prevedere la mortalità per tutte le cause indipendentemente dai classici fattori di rischio. Una recente meta-analisi in 13 diverse coorti con una dimensione totale del campione di 13.089 ha dimostrato che l'orologio epigenetico era in grado di prevedere la mortalità per tutte le cause indipendentemente da diversi fattori di rischio come età, indice di massa corporea (BMI), istruzione, fumo, attività fisica, consumo di alcol, fumo e alcune comorbidità (Chen et al., 2016).
Agemeter (Un Test accurato di età biologica)
Agemeter costa circa 3000$ (più 100$/mese di abbonamento con numero illimitato di test) e potrebbe essere usato da qualunque studio medico per determinare l'età biologica delle persone. (Cliccare per approfondire)
Biomarcatori dell'invecchiamento con la AI
L'intelligenza Artificiale ha permesso di individuare un'ampia gamma di biomarcatori dell'invecchiamento che possono essere utilizzati dalle compagnie farmaceutiche e assicurative, nonché dalla comunità delle biotecnologie della longevità.
Biomarcatori fisiologici che indicano l'età biologica di ogni individuo
L'Agemeter calcola l'età funzionale testando biomarcatori fisiologici che diminuiscono con l'età:
- Tempo di reazione uditiva (millisecondi): Cognitivo: quanto velocemente puoi rispondere a un suono?
- Highest Audible Pitch (hertz): qual è il tono più alto che puoi sentire?
- Tempo di reazione alla decisione (millisecondi): cognitivo: quanto velocemente puoi prendere una decisione?
- Tempo del movimento decisionale (millisecondi): cognitivo: quanto velocemente puoi agire fisicamente su una decisione?
- Funzione polmonare (litri): Capacità vitale forzata (FVC): quanta aria puoi espellere dai polmoni e quanto velocemente?
- Funzione polmonare (litri): Volume espiratorio forzato (FEV-1): quanta aria possono espellere i polmoni in un secondo?
- Memoria a breve termine: quanti numeri generati casualmente riesci a ricordare man mano che la sequenza si allunga?
- Velocità muscolare e coordinazione (secondi): cognitivo: allo stesso tempo, quanto velocemente e con quale precisione possono muoversi i tuoi muscoli?
- Tempo di reazione visiva (millisecondi): Cognitivo: quanto velocemente puoi reagire a uno stimolo visivo?
- Tempo di movimento visivo (millisecondi): Cognitivo: quanto velocemente possono muoversi i tuoi muscoli quando reagisci a uno stimolo visivo?
- Saturazione di ossigeno nel sangue (% della capacità): qual è il livello di ossigeno nel sangue determinato da un pulsossimetro?
Esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è la vera età ed è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. L'Intelligenza Artificiale, combinata con la disponibilità di grandi set di dati, sta aumentando la varietà di biomarcatori che potrebbero essere considerati potenziali predittori di età. I biomarcatori sono indicatori misurabili di uno stato biologico, e sono usati per misurare la presenza di malattia e per aiutare a determinare una prognosi.
In cosa sono simili uomini e topi?
I genetisti Monica J. Justice e Paraminder Dhillon analizzando i fattori che accomunano topi ed esseri umani, e sulla convenienza ad usare topi per condurre esperimenti sulle malattie degli umani, scrivono:
Il topo è l'organismo modello più comunemente utilizzato nella ricerca sulle malattie umane ( Rosenthal e Brown, 2007). I modelli murini sono stati ampiamente utilizzati per fornire informazioni sui meccanismi alla base di molte malattie, per esplorare l'efficacia dei farmaci candidati e per prevedere le risposte dei pazienti. Nonostante sia un modello così consolidato, l'idoneità del topo a ricapitolare le condizioni umane è stata messa in discussione da un recente studio che ha confrontato le risposte immunitarie dell'uomo e del topo e ha riportato una scarsa correlazione tra i due organismi ( Seok et al., 2013). L'articolo ha attirato un'ampia attenzione dei media e ha ispirato una raffica di commenti che hanno discusso la validità del topo come modello di malattia. Sorprendentemente, un articolo successivo ha analizzato gli stessi dati, utilizzando una metodologia probabilmente più rigorosa e meno distorta, e ha riportato i risultati esattamente opposti, ripristinando in gran parte la fiducia nel topo come modello per le condizioni umane (Takao e Miyakawa, 2015).

Le varie strade del transumanesimo
Ci sono vari modi in cui il transumanesimo si esprimerà, sempre tenendo conto degli obiettivi indicati nella dichiarazione transumanista (vedi pagina Transumanesimo). Gli obiettivi sono:
1. Sconfiggere l'invecchiamento2. Evitare le sofferenze involontarie3. Superare le carenze cognitive4. Trovare nuovi mondi da colonizzare per far fronte alla sovrappopolazione terrestre
I primi tre obiettivi sono volti a preservare l'attuale biologia umana tentando di migliorarla: questo è il tentativo descritto dal biogerontologo Aubrey de Gray.
Le cause note del processo d'invecchiamento sono riconducibili a sette categorie e da oltre 30 anni non se ne scoprono altre, nonostante le continue ricerche e il netto miglioramento delle tecniche usate. Secondo Aubrey de Grey il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo di tali danni (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, cioè comprendere processi biologici molto complessi. de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico
Una strategia per la salute e la longevità: Biotecnologie del ringiovanimento
Il biogerontologo Aubrey De Grey ha fondato l'istituto di ricerca SENS Research Foundation (Strategies for Engineered Negligible Senescence, cioè Strategie per l'Ingegnerizzazione di una Senescenza trascurabile) per studiare terapie contro l'invecchiamento. Egli, nel libro "La fine dell'invecchiamento", che riassume gli aspetti essenziali del progetto SENS, scrive (p.519):
Il risultato che credo sia necessario raggiungere all'inizio è qualcosa che ho chiamato "robusto ringiovanimento dei topi" o RMR (Robust Mouse Rejuvenation). L'RMR è il risultato dell'estensione della vita del topo. [...] Secondo la mia definizione l'RMR sarà da considerarsi raggiunto quando: almeno 20 topi della specie mus musculus, selezionati da un ceppo dalla durata media della vita di almeno tre anni, che riceva trattamenti non prima di aver raggiunto i due anni d'età, riuscirà a vivere per una durata media di cinque anni, e in buono stato di salute.
Sul rallentamento dell'invecchiamento stanno lavorando molte aziende, soprattutto per rimuovere le cellule senescenti negli organismi anziani. Il SENS organizza convegni dedicati ai ricercatori interessati alle iniziative di ringiovanimento, quali quella di Berlino ottobre 2020 (o Undoing Aging Conference 2022):
"Forever Healthy Foundation" è un'iniziativa privata e senza scopo di lucro con la missione di accelerare la disponibilità di terapie di ringiovanimento umano e consentire alle persone di prolungare notevolmente la loro durata di vita sana. Attraverso le sue iniziative "Rejuvenation Now" e "Maximizing Health" Forever Healthy cerca di identificare e valutare continuamente nuove terapie di ringiovanimento in riferimento ai loro rischi , benefici e potenziali applicazioni e di sfruttare l'enorme ricchezza delle conoscenze mediche all'avanguardia del mondo per potenziare decisioni informate su salute e benessere.

Dalla prevenzione personale al monitoraggio della salute si arriva alla medicina integrativa e alle terapie di ringiovanimento. Tutto ciò procura un benessere mentale.
Una "Strategia per la salute e la longevità"
- fornisce un "how-to" completo che copre tutti gli aspetti per massimizzare la salute, il benessere e la longevità
- incorpora i più recenti progressi in materia di prevenzione, benessere mentale, monitoraggio della salute, medicina integrativa e terapie di ringiovanimento
- utilizza un approccio graduale e facile da seguire
- offre quanto più "fai da te" possibile
- Mappe ai servizi medici esistenti, quando è necessario un supporto professionale
- consente discussioni "de visu" con i fornitori di servizi
- autorizza decisioni informate su salute, benessere e longevità
- è in continuo aggiornamento
- è pubblicata "ad accesso aperto" - disponibile gratuitamente presso Forever Healthy Knowledge Base
Cause dell'invecchiamento (secondo Aubrey De Grey)
Secondo il biogerontologo Aubrey de Grey le cause note del processo d'invecchiamento sono riconducibili a sette categorie e da oltre 30 anni non se ne scoprono altre, nonostante le continue ricerche e il netto miglioramento delle tecniche usate:
- RIFIUTI:
- 1) extracellulari (anno della scoperta: 1907), responsabili ad es. di malattie come la malattia di Alzheimer
- 2) intracellulari (1959), responsabili ad es. dell'arteriosclerosi
- CELLULE:
- 3) cellule morte che non vengono rimpiazzate (1955)
- 4) cellule dannose che vengono accumulate (1965), come ad es. il grasso viscerale
- MUTAZIONI:
- 5) nei cromosomi (1959), responsabili dei tumori
- 6) dei mitocondri (1972), responsabili delle malattie mitocondriali
- 7) legami reciproci extracellulari tra proteine (1981), responsabili ad es. dell'irrigidimento delle pareti arteriose
Secondo de Grey il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo di tali danni (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, che richiede la comprensione di processi biologici molto complessi. de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico.
In tal modo chi si sottoponesse periodicamente a tali terapie vivrebbe a tempo indefinito: ogni 20 - 30 anni il proprio orologio biologico verrebbe riportato indietro e grazie a tale recupero di efficienza non ci si dovrebbe più preoccupare di morire di vecchiaia. Il SENS ha già teorizzato almeno una possibile soluzione per ognuna delle note categorie. Le prime terapie che saranno disponibili non saranno in grado di riparare il 100% dei danni accumulati, ma solo di restituire alcuni decenni di vita.
Le stesse terapie risulterebbero sempre meno efficaci ad ogni successiva somministrazione, a causa del sempre maggior accumulo dei danni non ancora riparabili. Secondo de Grey le prime terapie dovrebbero divenir disponibili entro una trentina d'anni (in pratica verso il 2035) e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni.
Diventerebbe possibile non morire più di vecchiaia solo a partire dal giorno in cui il progresso tecnologico riuscirà a battere in velocità il progredire dell'invecchiamento, impedendogli a tempo indefinito di raggiungere livelli letali: ogni nuovo potenziamento restituirebbe gli anni di vita necessari per poter beneficiare del potenziamento successivo.
Secondo de Grey ci vorranno secoli sviluppare una cura esaustiva e poter persino scegliere la propria età biologica.
Strategia della SENS Foundation di Aubrey de Grey
Aubrey de Grey descrive l'invecchiamento come segue: il metabolismo provoca danni e questi alla fine causano patologie. Egli dice , “ il metabolismo (cioè la rete estremamente disordinata di processi omeostatici che ci tengono in vita) fa sì che si crei la patologia (cioè la rete estremamente disordinata di processi anti-omeostatici che ci uccidono).” Pertanto, il suo approccio per risolvere l'invecchiamento è attraverso la manutenzione e la riparazione.
[Le frecce a testa piatta sono una notazione che significa "inibisce", usata nella letteratura dell'espressione genica e della regolazione genica.]
[Le frecce a testa piatta sono una notazione che significa "inibisce", usata nella letteratura dell'espressione genica e della regolazione genica.]
Il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo dei danni cellulari (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, che richiede la comprensione di processi biologici molto complessi. Aubrey de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico. Le prime terapie che saranno disponibili non saranno in grado di riparare il 100% dei danni accumulati, ma solo di restituire alcuni decenni di vita. Secondo Aubrey de Grey le prime terapie dovrebbero divenire disponibili verso il 2035 e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni.
Palo Alto Longevity Prize
Il Palo Alto Longevity Prize (il "Premio") è un concorso di scienze della vita da 1 milione di dollari dedicato a porre fine all'invecchiamento. (Cliccare per approfondire)
La Trance anti-invecchiamento che ostacola la soluzione del problema
Secondo il biogerontologo Aubrey de Grey esiste una "trance anti-invecchiamento" che ritarda o ostacola l'avanzamento delle ricerche biologiche per la soluzione del problema invecchiamento. Infatti le ricerche sono dipendenti dall'assegnazione di fondi pubblici la cui valutazione è assegnata (in regime di peer review) agli scienziati più quotati scientificamente che, ovviamente, sono anche i più anziani. La maggior parte di essi, com'è umanamente comprensibile avranno difficoltà a screditare le idee sulle quali tutta la loro carriera professionale si è basata.
L'età biologica ha dimostrato di essere un predittore migliore della mortalità e dell'insorgenza della malattia, rispetto all'età cronologica. L'orologio a DNA ribosomiale (rDNA) scoperto dai genetisti Lemos e Wang può essere usato per determinare con precisione sia l'età cronologica che quella biologica di un individuo. Esso ha applicazioni potenzialmente ampie, inclusa la misurazione del modo in cui l'esposizione a determinati inquinanti o interventi dietetici accelerano o rallentano l'invecchiamento in una varietà di specie, inclusi topi e umani
Aggiornamento sulla singolarità: arriverà entro il 2035?
Il 19 gennaio 2023 il giornalista scientifico Danny Sullivan ha pubblicato un articolo: "Will we reach the singularity by 2035?" citando il futurologo David Wood, autore nel 2022 del libro "The Singularity Principles". Wood ritiene che gli sviluppi dell'intelligenza artificiale nell'ultimo anno abbiano fatto un'enorme differenza per quanto riguarda la rapidità con cui potremmo raggiungere la singolarità. "Quando guardi cosa stanno facendo i nuovi modelli generativi - cose come ChatGPT, DALL-E 2, PaLM di Google e molti altri sistemi - non sono perfetti, commettono errori, a volte sono frustranti, ma in molte occasioni, sono sorprendentemente corretti”, dice. “E le persone sono davvero sbalordite, compresi quelli che lavorano a stretto contatto in questo campo – persone che ti aspetteresti sappiano cosa accadrà dopo. In molti casi, sono stati colti di sorpresa da quanto i modelli siano in grado di fare più di quanto si aspettassero". Tutto ciò ha portato avanti le stime di molte persone su quando avremo un'intelligenza artificiale completamente generale. Wood cita Metaculus, una piattaforma di previsione che aggrega le previsioni di una vasta comunità online di futurologi. "Molte persone pensavano che l'arrivo dell'AGI non sarebbe avvenuto per diversi decenni, forse anche alla fine del secolo", dice. “Ma nel 2022, la previsione mediana di Metaculus per quando verrà raggiunto l'AGI (Artificial General Intelligence) è scesa dal 2040 al 2027, a soli quattro anni di distanza. Personalmente credo che ciò potrebbe sovrastimare un po' le cose, ma non sarei sorpreso se avessimo un'intelligenza artificiale generalmente intelligente, la cosiddetta singolarità, entro il 2035".
Singolarità e longevità
Quando si considera come la singolarità contribuirà a estendere la durata della vita umana, Wood indica i progressi nella ricerca scientifica fondamentale come prova che l'IA sta già facendo la sua parte nella longevità.
"Lo sviluppo più significativo dell'IA negli ultimi anni potrebbe rivelarsi essere l'AlphaFold di DeepMind ", afferma. “Capire come le proteine si ripiegano era un problema che sfuggiva agli scienziati umani da più di 50 anni. AlphaFold ha risolto in modo completo questo problema e dimostra che l'intelligenza artificiale può effettivamente fare scienza in un modo superiore a ciò che gli esseri umani sono stati in grado di fare".
Allo stesso modo, afferma Wood, l'intelligenza artificiale ha accelerato i progressi nel lungo e complicato processo di scoperta di farmaci. “Purtroppo, dagli anni '50 c'è voluto sempre più tempo per fare scoperte sui farmaci – sviluppare un farmaco è diventato un affare enormemente costoso. Ma sempre più aziende stanno ora utilizzando diversi metodi di intelligenza artificiale per migliorare le proprie capacità, sia per progettare molecole da zero o per testarle in silico . In termini di ciò che l'intelligenza artificiale può fare per la medicina, è già molto positivo".
Articoli utili:
Principi guida del dr. David Sinclair per la Longevità
In attesa dei risultati delle terapie antietà allo studio, riporto i principi guida suggeriti dal dr. David Sinclair per aumentare la propria longevità:
- Prendo 1 grammo (1.000 mg) di NMN ogni mattina, insieme a 1 grammo di resveratrolo (agitato nel mio yogurt fatto in casa) e 1 grammo di metaformina.– Conto una dose giornaliera di vitamina D, vitamina K e 83 mg di aspirina.– Mi sforzo di mantenere il mio consumo di zucchero, pane e pasta il più basso possibile. Ho rinunciato ai dolci a 40 anni– Cerco di saltare un pasto al giorno o almeno di renderlo molto piccolo. Il mio programma fitto di appuntamenti significa quasi sempre che mi manca il pranzo quasi tutti i giorni della settimana.– Ogni pochi mesi, un flebotomo viene a casa mia per prelevare il mio sangue, che ho analizzato per dozzine di biomarcatori. Quando i miei livelli di vari marcatori non sono ottimali, li modero con il cibo o l'esercizio.- Cerco di fare molti passi ogni giorno e di salire le scale, e vado in palestra quasi tutti i fine settimana con mio figlio Ben; solleviamo pesi, facciamo jogging un po 'e passiamo il tempo nella sauna prima di immergerci in una piscina ghiacciata.– Mangio molte piante e cerco di evitare di mangiare altri mammiferi, anche se hanno un buon sapore. Se mi alleno, mangerò carne.– Non fumo. Cerco di evitare la plastica al microonde, l'eccessiva esposizione ai raggi UV, i raggi X e le scansioni TC.– Cerco di stare al fresco durante il giorno e quando dormo la notte.– Miro a mantenere il mio peso corporeo o BMI (Indice di massa corporea) nel range ottimale, che per me va da 23 a 25 Kg/m2
Note
L'OMS scrive:
- Sovrappeso di grado 1 (chiamato anche semplicemente “sovrappeso”) – BMI compreso tra 25 e 29,9 kg/m2
- Sovrappeso di grado 2 (“obesità”) – BMI compreso tra 30 e 39,9 kg/m2
- Sovrappeso di grado 3 (obesità grave o patologica) – BMI superiore a 40 kg/m2
- Il dr. Roberto Gimbro sul BMI scrive: Per definire l’obesità, il BMI (IMC, indice di massa corporea o indice di Quetelet) è usato con molta più frequenza rispetto ad altri indici come la percentuale di massa grassa.Il BMI è calcolato con questa formula: BMI = peso / altezza2L’indice di massa corporea non è una misura diretta della quantità di grasso corporeo di un soggetto, ma la ricerca ha dimostrato che ne è strettamente correlato, oltre a essere un buon indicatore di vari indici di salute cardiovascolari e metabolici. Si tratta quindi di un modo semplice e rapido, per quanto grossolano, per ottenere una stima generale del peso di un soggetto; è un buon compromesso se usato come strumento di screening, mentre non è sufficientemente affidabile se usato come indice diagnostico senza integrarlo con ulteriori fattori di rischio (spessore strato cutaneo, dieta, attività fisica, famigliarità per malattie cardiovascolari, …). Più che il peso in sé, è la quantità di massa grassa a essere il vero fattore di rischio nello sviluppo di malattie croniche.
Possono i ricchi vivere per sempre?
I miliardari del mondo stanno investendo denaro in investimenti per invertire l'età, ad esempio Jeff Bezos ha creato la Altos Labs, una società che persegue la tecnologia di riprogrammazione biologica.
Conclusioni (provvisorie): l'accertamento di un'età biologica accurata può indicare quanto un individuo sia migliore o peggiore rispetto alla popolazione generale e potrebbe potenzialmente aiutare a monitorare se quella persona è ad aumentato rischio di morte o di una determinata malattia
Da quando esiste la nostra specie di Homo Sapiens, ossia da circa 200.000 anni, l'aspettativa di vita è stata intorno ai 40 anni: in media. Oggi, l'aspettativa nei paesi industrializzati è di oltre 80 anni: in Italia è di 80 anni per gli uomini e 84 anni per le donne. La visione della longevità sta per essere modificata dall'Intelligenza Artificiale che, combinata con la disponibilità di grandi set di dati, sta aumentando la varietà di biomarcatori che potrebbero essere considerati potenziali predittori di età. Infatti esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. Lo scopo di vari studi in corso è di individuare, per una specifica persona, il suo profilo metabolico identificato come predittore di mortalità. Il profilo metabolico è costituito da biomarcatori, i quali sono indicatori misurabili di uno stato biologico. L'accertamento di un'età biologica accurata può indicare quanto un individuo sia migliore o peggiore rispetto alla popolazione generale e potrebbe potenzialmente aiutare a monitorare se quella persona è ad aumentato rischio di morte o di una determinata malattia. L'accumulo di danno cellulare dipendente dal tempo è ampiamente considerato la causa generale dell'invecchiamento. In concomitanza, il danno cellulare può occasionalmente fornire vantaggi aberranti a determinate cellule, che alla fine possono provocare il cancro. Esistono molti modi per danneggiare il DNA: i raggi UV, le radiazioni, i prodotti chimici e il tabacco sono tutti fattori di stress ambientale che possono danneggiare il genoma. Tutti noi invecchiamo sia come organismi complessi sia a livello delle singole cellule. La grande scoperta degli ultimi vent'anni è che questo fenomeno è associato a cambiamenti della risposta infiammatoria orchestrata dal sistema immunitario, che hanno un cambiamento molto profondo sul modo in cui invecchiamo. Questa visione generale dell'invecchiamento viene chiamata "inflammaging", termine che unisce le due parole inglesi inflammation (infiammazione) e aging (invecchiamento), e teorizza una connessione tra i processi fisiologici che portano all'invecchiamento e un'infiammazione lieve ma persistente (cronica), che magari non ha sintomi visibili ma a lungo andare produce effetti sistemici su tutto l'organismo. Secondo il biogerontologo Aubrey de Grey il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo dei danni cellulari (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, che richiede la comprensione di processi biologici molto complessi. Aubrey de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico. Le prime terapie che saranno disponibili non saranno in grado di riparare il 100% dei danni accumulati, ma solo di restituire alcuni decenni di vita. Secondo Aubrey de Grey le prime terapie dovrebbero divenire disponibili verso il 2035 e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni. Diventerebbe possibile non morire più di vecchiaia solo a partire dal giorno in cui il progresso tecnologico riuscirà a battere in velocità il progredire dell'invecchiamento, impedendogli a tempo indefinito di raggiungere livelli letali: ogni nuovo potenziamento restituirebbe gli anni di vita necessari per poter beneficiare del potenziamento successivo. Questo, almeno, è l'ottimistico auspicio di Aubrey de Grey, secondo il quale ci vorranno secoli per sviluppare una cura esaustiva e poter persino scegliere la propria età biologica.
per scaricare le conclusioni (in pdf):

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Pagina aggiornata il 9 febbraio 2023