Egli sosteneva che la voglia dell'essere umano di leggere, vedere e sentire solo quello che gli piace veniva favorita da Internet, e che in un futuro molto prossimo la personalizzazione dei filtri avrebbe aumentato esponenzialmente tale tendenza. Sunstein si chiedeva allora se questa fosse una buona cosa per la democrazia, per la repubblica e per la libertà di parola. Infatti, la democrazia dipende dalla condivisione delle esperienze e richiede che i cittadini siano esposti a idee, informazioni e argomenti non selezionati in anticipo. Una società siffatta, secondo Sunstein, correrebbe il rischio della frammentazione sociale che sfocia nell'autoisolamento.

Quanto più veloce è un mezzo informativo, tanto minore è il suo contenuto informativo.
Questo è il caso di molti blog tematici, nei quali si nota una forte approssimazione e uno scarso valore aggiunto. Peraltro ve ne sono alcuni eccezionalmente accurati. In molti casi la qualità dell'informazione dei blog e l'autorevolezza del suo autore vengono danneggiate dalla elevata frequenza con cui vengono pubblicati i post.
Già nel lontano 2001, un professore di diritto statunitense, Cass Sunstein, aveva pubblicato un libro (Republic.com), nel quale metteva in guardia dai rischi della personalizzazione delle informazioni in rete, vale a dire dai filtri con i quali i motori di ricerca selezionano i risultati delle nostre ricerche personali (per approfondire: Emozioni e Comunicazione).
Egli sosteneva che la voglia dell'essere umano di leggere, vedere e sentire solo quello che gli piace veniva favorita da Internet, e che in un futuro molto prossimo la personalizzazione dei filtri avrebbe aumentato esponenzialmente tale tendenza. Sunstein si chiedeva allora se questa fosse una buona cosa per la democrazia, per la repubblica e per la libertà di parola. Infatti, la democrazia dipende dalla condivisione delle esperienze e richiede che i cittadini siano esposti a idee, informazioni e argomenti non selezionati in anticipo. Una società siffatta, secondo Sunstein, correrebbe il rischio della frammentazione sociale che sfocia nell'autoisolamento. Quel libro innescò un acceso dibattito e Sunstein ricevette molti apprezzamenti e anche molte critiche. Nel 2007 con i social network ormai imperanti, Sunstein aggiornò il suo pensiero pubblicando Republic 2.0, nel quale ha descritto gli effetti della blogosfera, dove blogger di diverse tendenze pubblicano interpretazioni variamente polarizzate che, secondo Sunstein, effettuano una operazione di filtraggio che favorisce la propagazione di tantissime opinioni.
L'argomento centrale di questo dibattito è: chi è autorizzato a filtrare i contenuti? Infatti la posizione di Sunstein sembra essere quella di chi preferisce che i mezzi di informazione tradizionali e centralizzati si occupino di selezionare i contenuti e, si suppone (...), che lo facciano nell'interesse generale. In bibliografia sono riportate alcune interessanti opinioni sulle idee di Sunstein, che è stato consigliere di Obama nel suo primo mandato.
Il problema della credibilità sorge dall'assenza di un contesto. Se una fonte o un messaggio vengono distribuiti attraverso un sistema di strumenti informativi interconnessi, ad esempio microblog+blog oppure blog+website (vedere box sotto), allora si hanno più informazioni da sottoporre a verifica. Se invece la fonte e il messaggio non appartengono a nessun sistema (ad esempio messaggi Twitter dal territorio non collegati a nessun blog o website), allora la valutazione di credibilità diventa più ardua e occorre fare una rischiosa "anticipazione di credibilità".
Per approfondire andare alle pagine Applicazioni e Credibilità di un website.
Di solito l'importanza della credibilità percepita dagli utenti non è un concetto noto e considerato dai Blogger. Secondo la maggior parte dei blogger la misura del successo del loro blog è esclusivamente quantitativa.
I parametri generalmente ritenuti più importanti sono:
- rapporto tra post pubblicati e periodo di tempo
- rapporto tra numero di parole in un post e numero di post
- crescita del numero di visitatori nell'arco di un determinato periodo di tempo
- numero di sottoscrittori al proprio Feed RSS
- rapporto di conversione (cioè rapporto tra il numero di commenti e il numero di post)
- numero di citazioni di altri al proprio blog (cioè link entranti o trackbacks); un modo per misurarlo può essere il Technorati Authority
Technorati Authority
Per i blog esisteva (fino al 2014) un indice di riferimento denominato "Technorati Authority". Esso misurava l'influenza di un blog nella blogosfera e, probabilmente a causa della crescita di altri social media, ha perso nel tempo la propria utilità. L'autorevolezza era calcolata, per un breve periodo di tempo, in base ai link entranti, alla sua categoria e ad altri dati non meglio specificati. L'autorevolezza di un blog può rapidamente salire e scendere a seconda di cosa la blogosfera sta discutendo in quel momento, e a quanto spesso un blog produce contenuti ai quali altri blog fanno riferimento, linkandolo. A nostro parere questo parametro non aveva niente a che fare con la credibilità. Se si va a esaminare a quali blog (box a fianco) erano attribuiti i più alti livelli di "Technorati Authority" si può notare che si trattava solo di una valutazione commerciale.
Negli ultimi anni Wikileaks si è proposta di smascherare la manipolazione che i media tradizionali attuano sia nelle nazioni democratiche che in quelle non democratiche, e lo ha fatto con eventi che hanno fatto scalpore; tuttavia, se volessimo valutare la credibilità delle sue fonti, avremmo grossi problemi dato che la sua azione si basa sul nascondere la loro identità. Julian Assange ne parla nel video a fianco (in inglese con sottotitoli in italiano).
Egli sosteneva che la voglia dell'essere umano di leggere, vedere e sentire solo quello che gli piace veniva favorita da Internet, e che in un futuro molto prossimo la personalizzazione dei filtri avrebbe aumentato esponenzialmente tale tendenza. Sunstein si chiedeva allora se questa fosse una buona cosa per la democrazia, per la repubblica e per la libertà di parola. Infatti, la democrazia dipende dalla condivisione delle esperienze e richiede che i cittadini siano esposti a idee, informazioni e argomenti non selezionati in anticipo. Una società siffatta, secondo Sunstein, correrebbe il rischio della frammentazione sociale che sfocia nell'autoisolamento.
Iscriviti alla Newsletter di pensierocritico.eu per ricevere in anteprima nuovi contenuti e aggiornamenti:
Colin Koopman, Requiem for certainty - 2008 Interessante analisi del libro di Cass Sunstein Republic 2.0
- Dal Blog WUWT - 2012 Varie opinioni pro e contro le idee di Sunstein
- Xiao Hu (2015), Assessing Source Credibility on Social Media - An Electronic Word-of-Mouth Communication Perspective (PDF) - Approfondita analisi della credibilità di vari media (Tesi di laurea)
- U. Gasser, S. Cortesi, M. Malik, A. Lee (2012), Youth and Digital Media: From Credibility to Information Quality PDF) - Studio del Berkman Center su come i giovani statunitensi valutano la credibilità delle informazioni che ricevono
Pagina aggiornata il 23 luglio 2022