Internet ci rende più stupidi o più intelligenti?
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Dato che internet è ormai il nostro strumento quotidiano e che ci sono opinioni contrastanti sulle trasformazioni cognitive che il suo uso può indurre nell'essere umano, abbiamo organizzato un convegno per discuterne. L'abbiamo fatto impiegando due libri che propongono tesi confliggenti sul tema. Il primo libro è di Nicholas Carr: "Internet di rende stupidi", il secondo libro è di Clay Shirky "Surplus cognitivo ". E' stata svolta un'analisi argomentativa dei due libri e, successivamente, sono state discusse le loro tesi.
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LE TECNOLOGIE CAMBIANO I PROCESSI MENTALI? L'invenzione della scrittura, in Grecia nel V secolo a.C., ma nello stesso periodo in tutto il mondo dalla Cina all'India, ha modificato permanentemente il pensiero umano, come ha evidenziato lo studioso delle culture Walter J. Ong nel suo libro "Oralità e scrittura". Egli scrive: "La scrittura, la stampa, i computer sono tutti mezzi per tecnologizzare la parola. Una volta che ciò è avvenuto, non c'è modo efficace per criticare quel che la tecnologia ne ha fatto senza l'ausilio della più alta tecnologia disponibile. Inoltre, la nuova tecnologia non è solo un veicolo per la critica: in realtà, essa stessa ha fatto nascere quella critica. Il pensiero filosofico analitico di Platone, compresa la sua critica della scrittura è, come si è visto un effetto della influenza della scrittura sui processi mentali."
Punto di riflessione
Con l'avvento del web siamo entrati in una fase storica di grandi cambiamenti nella comunicazione umana, che assomiglia alla transizione dalla cultura orale a quella scritta nella Grecia antica. Allora come oggi molte critiche sono state fatte al nuovo mezzo di comunicazione soprattutto per gli effetti che esso determina sul pensiero umano.
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La scrittura, la stampa, i computer sono tutti mezzi per tecnologizzare la parola. Una volta che ciò è avvenuto, non c'è modo efficace per criticare quel che la tecnologia ne ha fatto senza l'ausilio della più alta tecnologia disponibile. Inoltre, la nuova tecnologia non è solo un veicolo per la critica: in realtà, essa stessa ha fatto nascere quella critica. Il pensiero filosofico analitico di Platone, compresa la sua critica della scrittura è, come si è visto un effetto della influenza della scrittura sui processi mentali. (Walter Ong p.121)
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E' l'assioma, la convinzione o il paradigma di partenza che condiziona la percezione, la valutazione e la conclusione che poi ne consegue, se cambia l'assioma di partenza si modifica tutto il processo percettivo e di conseguenza cambia l'interpretazione della realtà. Siamo esseri abitudinari, abbiamo bisogno di conferme, abbiamo bisogno di sapere che la nostra realtà è stabile ed è quella che abbiamo definito e tradotto in convinzioni, che sono strumenti concettuali di tipo interpretativo. (Doriano Dal Cengio p.212 del libro "La realtà delle cose)
Un convegno per riflettere su meriti e limiti del Web: due libri a confronto
L'utilità del Web per lo sviluppo delle comunicazioni umane e per la diffusione della cultura è noto a tutti. Meno noto è che negli ultimi anni sono stati espressi dubbi sugli effetti del Web sull'apprendimento e sullo sviluppo delle capacità cognitive umane. Più che altro queste critiche sembrano la riproposizione della critica che gli antichi Greci mossero alla scrittura nel V secolo a.C. nel corso di quella frattura epistemica che avrebbe poi creato la cultura moderna. Per approfondire vedere la pagina "Origine della cultura umana".
Abbiamo fatto un confronto argomentativo sull'utilità di Internet per le nostre facoltà mentali in un convegno che si è tenuto il 13 ottobre 2012 a Cisterna d'Asti con un pubblico costituito prevalentemente di educatori.
Nel 2010 lo scrittore statunitense Nicholas Carr, ha pubblicato un libro (trad.Italiana Internet ci rende stupidi? - Cortina Ed.) che ha stimolato un ampio dibattito sul web. Abbiamo confrontato le argomentazioni di Carr con quelle di un altro scrittore, Clay Shirky che, sempre nel 2010, ha sostenuto la tesi opposta in un suo libro (trad.italiana: Surplus cognitivo. Creatività e generosità nell'era digitale - Codice Ed.).
Più che un confronto tra Apocalittici (internet ci rende stupidi) e Integrati (internet ci rende intelligenti), il convegno è stata un'occasione per riflettere sui vantaggi del Web per le vecchie generazioni e sui rischi per le nuove.
Podcast
Una sintesi del convegno è disponibile qui. L'intervento di Marcello Furiani sull'Epistemologia della Rete è disponibile (pdf) qui. Le conclusioni dell'analisi argomentativa di Franco Mattarella sono disponibili (pdf) qui.
Cisterna d'Asti, Castello Medioevale
Cisterna d'Asti, Castello Medioevale
Un convegno dove sono state analizzate e discusse le opposte tesi di due libri: "Internet ci rende stupidi?" e "Internet ci rende più intelligenti? (Surplus cognitivo)"
Opinioni a confronto
Internet ci rende intelligenti? (Clay Shirky)
Il testo originale di Clay Shirky (che riassume le argomentazioni del suo libro) è apparso sul Wall Street Journal il 4 giugno 2010 con il titolo: Does the Internet make you smarter? L'analisi argomentativa e i relativi documenti sono disponibili di seguito:
Analisi della struttura argomentativa (pdf) disponibile qui
- Struttura argomentativa in forma grafica (pdf) disponibile qui
- Analisi della bontà argomentativa disponibile qui
Internet ci rende stupidi? (Nicholas Carr)
Il testo originale di Nicholas Carr (che riassume le argomentazioni del suo libro) è apparso sul Wall Street Journal il 5 giugno 2010 con il titolo: Does the Internet make you dumber? L'analisi argomentativa e i relativi documenti sono disponibili di seguito:
Interpretazione e Conclusioni provvisorie
Come in tutte la valutazioni umane, per tirare della conclusioni, occorre praticare un processo di interpretazione (per approfondire andare alla pagina: "Interpretazione ed Ermeneutica")
La razionalità richiede impegno personale!
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Bibliografia (chi fa buone letture è meno manipolabile)
Internet ergo sum- 2010 Internazionale (Vari pareri contrapposti apparsi su Edge.org e pubblicati in italiano da Internazionale)
- The future of the Internet - 2010 Pew Research Center (Sondaggio condotto negli USA su un selezionato gruppo di esperti)
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Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)
Pagina aggiornata il 26 luglio 2023