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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Biologia quantistica: dall'Era della Conoscenza all'Era della Coscienza
TEORIE > CONCETTI > QUANTISTICA2
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Nel 2021 il filosofo Massimo Cacciari, al Festival della Comunicazione di Camogli (video nel seguito), ha delineato i tratti dei termini "Coscienza" e "Conoscenza" (deriva dal latino tardo cognoscentia) .in questo modo: "Il termine Coscienza già include quello di Scienza ma l'Oracolo (Conosci te stesso) pone una sfida interminabile tra soggetto e oggetto: conoscere se stessi (la conoscenza di sé) è un compito infinito. La coscienza implica la conoscenza del nostro corpo, e in particolare del "capo" (cervello), cioè quella parte del nostro corpo che svolge funzioni straordinarie, che ci impegnano di più, perché ha un'importanza etica. La coscienza implica la conoscenza che il neurologo Antonio Damasio ha chiamato il "dono del Sé". Tanto meraviglioso da far ritenere che non potesse avere un fondamento biologico e che dovesse invece venire da "fuori", e che nella costituzione della nostra Anima dovesse avere un fondamento noetico. Il nostro cervello fa parte della Natura ma ha anche delle proprietà straordinarie che si ritiene che non possa avere un fondamento biologico [in questo senso viene anticipato il fondamento quantistico del cervello]. Cartesio non era un dualista ma era uno scienziato interessato a comprendere come il discorso, il ragionamento potesse avere libertà di pensiero, un'autonomia da qualunque vincolo. La coscienza non è immaginabile come un'orchestra con un soggetto (il direttore) che dirige una musica da lui decisa, ma è invece un complesso di funzioni del nostro cervello dove la coscienza matura 'camminando' cioè facendo 'esperienza'. Il cammino si fa...camminando (come anticipato dal poeta Antonio Machado nel 1912 con la poesia 'Viandante'). Ogni processo conscio (cioè razionale) affonda le sue radici nell'inconscio. Non vi è nessun discorso conscio che non abbia soggiacente a sé un discorso inconscio. La complessità delle relazioni tra inconscio e coscienza è illustrata ogni giorno in modo sempre più approfondito e chiaro. C'è un inconscio genomico, che ha un fondamento biologico, in ognuno di noi, poi c'è un inconscio archetipico di tipo antropologico, culturale per cui quando parliamo siamo anche "parlati". Il linguaggio è un organismo vivente. L'inconscio non è mai bonificabile completamente. La coscienza è la parte emersa di questo grande iceberg (che per Baruch Spinoza era 'il conatus' e per Arthur Schopenhauer era 'la volontà di vita' e poi 'volontà di potenza'). Il nostro 'conatus' si manifesta nello spazio globale, quel labirinto, la base neuronale della mente, dove è apparsa in modo altamente improbabile la soggettività e quindi la COSCIENZA umana. (Il conatus in Spinoza è lo sforzo di autoconservazione che costituisce l'essenza di ogni cosa, sia animata che inanimata. Si tratta di un impulso innato a perseverare nell'esistenza e ad accrescere la propria potenza di essere. Questo sforzo, quando si manifesta nel corpo, è chiamato appetito (es. fame) e quando è cosciente nella mente diventa desiderio. La comparsa della soggettività, quella visione 'privata' della mente che non vuol dire 'individuo che sta per conto suo', ma dotato di Logos, in collegamento con altri, in grado di comunicare con altri, una soggettività che comunica, e questo è un salto drammatico (riguardo ad altre specie)! Mai si potrebbe ridurre questo salto drammatico al suo fondamento biologico. Le visioni riduzionistiche della soggettività, sia quelle scientifiche sia quelle filosofiche, si reggono su una superstiziosa visione del principio di causa/effetto. Un errore logico/filosofico è quello che si fa riguardo agli effetti futuri dell'intelligenza artificiale e alla creazione deterministica dell' "uomo-macchina". Il problema non è quello dell'intelligenza artificiale che non può determinare veri danni ma solo benefici perché potranno liberarci dal 'labor', la fatica, la schiavizzazione dell'uomo. LIBERAZIONE dalle tradizioni e dalle abitudini dall'essere un "Robot" (che deriva dalla parola ceca "robota" e che significa "lavoro forzato" o "lavoro pesante") invece di essere un uomo libero come espresso dal termine "Energheia" che deriva dal greco antico ἐνέργεια (energeia), composto da en- ("in") e ergon ("lavoro, opera").
Il vero problema è quello della "manipolazione genetica" dagli effetti potenzialmente e gravemente stravolgenti!
In questa pagina evidenziamo l'elevato potenziale della biologia quantistica di diventare il collegamento tra filosofia e meccanica quantistica!
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I can't find my soul anymore,

I must have left it in the car.
“Viandante” di Antonio Machado

“Tutto passa e tutto resta,
però il nostro è passare,
passare facendo sentieri,
sentieri sul mare.

Mai cercai la gloria,
né di lasciare alla memoria
degli uomini il mio canto,
io amo i mondi delicati,
lievi e gentili,
come bolle di sapone.

Mi piace vederle dipingersi
di sole e scarlatto, volare
sotto il cielo azzurro, tremare
improvvisamente e disintegrarsi…
Mai cercai la gloria.

Viandante, sono le tue orme
il sentiero e niente più;
viandante, non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando.

Camminando si fa il sentiero
e girando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai più
si tornerà a calpestare.

Viandante non esiste il sentiero,
ma solamente scie nel mare…

Un tempo in questo luogo dove
ora i boschi si vestono di spine,
si udì la voce di un poeta gridare
«Viandante non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando…»

Colpo dopo colpo, verso dopo verso…

Il poeta morì lontano dal focolare.
Lo copre la polvere di un paese vicino.
Allontanandosi lo videro piangere.
«Viandante non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando…»

Colpo dopo colpo, verso dopo verso…

Quando il cardellino non può cantare.
Quando il poeta è un pellegrino,
quando non serve a nulla pregare.
«Viandante non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando…»

Colpo dopo colpo, verso dopo verso”.
Punto chiave di questa pagina
LO SPAZIO NEURONALE GLOBALE: Secondo lo psicologo e neuroscienziato Stanislas Dehaene la coscienza è il risultato di un'attività cerebrale che sollecita la neocorteccia al di là della sua soglia di attivazione. Egli scrive nel libro "Coscienza e cervello" (p.159): "Prima che avvenisse l'ominazione, la corteccia prefrontale dei primati possedeva già uno spazio di lavoro nel quale le fonti d'informazione passate e presenti, debitamente soppesate per la loro affidabilità, potevano essere catalogate per guidare le decisioni. Da allora, un passaggio evolutivo chiave, forse peculiare degli esseri umani, sembra aver aperto questo spazio di lavoro agli input sociali provenienti dalle altre menti. Lo sviluppo di questa interfaccia sociale ci ha permesso di raccogliere i benefici di un algoritmo decisionale sociale: confrontando la nostra conoscenza con quella degli altri abbiamo preso decisioni migliori."
La coscienza secondo Massimo Cacciari
Pregevole lezione di Massimo Cacciari sul significato di coscienza (testo nello scopo)
Punti di riflessione
Il problema della coscienza riguarda l'esperienza soggettiva, la struttura della nostra vita interiore, e non la conoscenza del mondo esterno. (Thomas Metzinger p.12)
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L'entropia è una quantità adimensionale che viene utilizzata per misurare l'incertezza sullo stato di un sistema ma può anche implicare qualità fisiche, dove alta entropia è sinonimo di alto disordine. L'entropia viene qui applicata nel contesto degli stati di coscienza e della neurodinamica ad essi associata, con particolare attenzione allo stato psichedelico. Lo stato psichedelico è considerato un esempio di uno stato di coscienza primitivo o primario che ha preceduto lo sviluppo della coscienza di veglia moderna, adulta, umana e normale. (Robin Carhart-Harris et al.)
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In senso ampio la coscienza è la realtà vissuta. E' sentirsi vivi. E' la sola porzione di eternità che mi spetta. Senza esperienza sarei uno zombie, non riconoscerei me stesso. Certo, esistono anche altri aspetti della mia mente. In particolare, esiste il vasto regno del non- e dell'inconscio che esiste al di là della ribalta della coscienza. Eppure, la parte problematica della questione mente-corpo riguarda la coscienza, non l'elaborazione inconscia: il mistero è che io possa vedere qualcosa, sentire qualcosa, non come il mio sistema visivo elabori la pioggia di fotoni che si imprimono sulla mia retina così da identificare un volto. Qualsiasi smartphone è in grado di fare un'elaborazione del genere, ma non riesce a vedere o sentire qualcosa. (Christof Koch pp. 9-10)
Biologia quantistica
Il segreto delle cellule: la biologia quantistica consiglia l'uso di luce blu per guarire le ferite più rapidamente
Dove nasce la biologia quantistica?
I biologi Jim Al-Khalili e Johnjoe McFadden scrivono in "La fisica della vita" (p.318-131):

(p.318) Erwin Schrödinger osservò più di sessant'anni fa che la vita è diversa dal mondo inorganico perché è strutturata e ordinata fino al livello molecolare. Questo ordine, che pervade tutti i livelli della vita, le fornisce una sorta di ingranaggio rigido, che collega il livello molecolare a quello macroscopico, così che gli eventi quantistici all'interno delle biomolecole hanno conseguenze sull'intero organismo; proprio il tipo di amplificazione dai quanti al livello visibile ipotizzata da un altro pioniere quantistico: Pascual Jordan. Naturalmente, quando Schrödinger e Jordan scrivevano di biologia, nessuno sapeva come fosse fatto un gene o come funzionassero gli enzimi e la fotosintesi. Ma dopo mezzo secolo di ricerca intensiva in biologia molecolare, abbiamo ora una mappa estremamente dettagliata della struttura delle biomolecole, a livello di singoli atomi del DNA e delle proteine. E, come abbiamo visto, le intuizioni dei pionieri quantistici sono state convalidate, benché tardivamente. Gli enzimi, la fotosintesi, la catena respiratoria e i geni sono strutturati con precisione fino alla posizione delle singole particelle, e il loro moto quantistico fa tutta la differenza nella respirazione, indispensabile per mantenerci in vita, nell'azione enzimatica, fondamentale per la costruzione del nostro corpo, o nella fotosintesi, origine di quasi tutta la biomassa del pianeta

(p.131)Ora però sappiamo che laggiù, a livello molecolare, molti processi biologici importanti possono essere veramente veloci (nell'ordine del bilionesimo di secondo) e si possono confinare a distanze atomiche molto ridotte: la sorta di dimensioni e di intervalli di tempo tipici dei processi quantistici, come l'effetto tunnel. Quindi, sebbene la decoerenza non si possa prevenire del tutto, si può tenere a bada abbastanza a lungo perché diventi biologicamente utile.
La medicina quantistica esplora l’interazione tra biofotoni, frequenze e vibrazioni nell’organismo, considerandolo come un ologramma energetico per comprendere e trattare le condizioni di salute in un approccio integrato
Quando insorge un disturbo nella rete elettromagnetica di controllo e quindi nel sistema di autoregolazione, può insorgere una patologia. La medicina quantistica studia l’aspetto energetico-elettromagnetico della fisiologia e interviene su questo piano.
Il DNA ha le caratteristiche di un circuito oscillante, cioè di una antenna, e come tale può ricevere e trasmettere onde elettromagnetiche e quindi informazioni.
DNA: un'antenna
Conclusioni (provvisorie): la coscienza è il risultato di un'attività cerebrale che sollecita la neocorteccia al di là della sua soglia di attivazione
Nel 2021 il filosofo Massimo Cacciari, al Festival della Comunicazione di Camogli, ha delineato i tratti dei termini "Coscienza" e "Conoscenza" in questo modo: "Il termine Coscienza già include quello di Scienza ma l'Oracolo (Conosci te stesso) pone una sfida interminabile tra soggetto e oggetto: conoscere se stessi (la conoscenza di sé) è un compito infinito. La coscienza implica la conoscenza del nostro corpo, e in particolare del "capo" (cervello), cioè quella parte del nostro corpo che svolge funzioni straordinarie, che ci impegnano di più, perché ha un'importanza etica. La coscienza implica la conoscenza che il neurologo Antonio Damasio ha chiamato il "dono del Sé". Tanto meraviglioso da far ritenere che non potesse avere un fondamento biologico e che dovesse invece venire da fuori, e che nella costituzione della nostra Anima dovesse avere un fondamento noetico. Cartesio non era un dualista ma era uno scienziato interessato a comprendere come il discorso potesse avere libertà di pensiero. La coscienza non è immaginabile come un'orchestra con un direttore che dirige una musica da lui decisa, ma è invece un complesso di funzioni del nostro cervello dove la coscienza matura 'camminando' cioè facendo 'esperienza'. Ogni processo conscio (cioè razionale) affonda le sue radici nell'inconscio. La complessità delle relazioni tra inconscio e coscienza è illustrata ogni giorno in modo sempre più approfondito e chiaro. C'è un inconscio genomico, che ha un fondamento biologico, in ognuno di noi, poi c'è un inconscio archetipico di tipo antropologico, culturale per cui quando parliamo siamo anche "parlati". Il linguaggio è un organismo vivente. L'inconscio non è mai bonificabile completamente. La coscienza è la parte emersa di questo grande iceberg (che per Spinoza era 'il conatus' e per Schopenauer era 'la volontà di vita' e poi 'volontà di potenza'). Il nostro 'conatus' si manifesta nello spazio globale, quel labirinto, la base neuronale della mente, dove è apparsa in modo altamente improbabile la soggettività e quindi la COSCIENZA umana. La comparsa della soggettività, quella visione 'privata' della mente che non vuol dire 'individuo che sta per conto suo', ma dotato di Logos, in collegamento con altri, in grado di comunicare con altri, una soggettività che comunica, e questo è un salto drammatico (riguardo ad altre specie)! Mai si potrebbe ridurre questo salto drammatico al suo fondamento biologico. Le visioni riduzionistiche della soggettività, sia quelle scientifiche sia quelle filosofiche, si reggono su una superstiziosa visione del principio di causa/effetto. Un errore logico/filosofico è quello che si fa riguardo agli effetti futuri dell'intelligenza artificiale e alla creazione deterministica dell' "uomo-macchina". Il problema non è quello dell'intelligenza artificiale che non può determinare veri danni ma solo benefici perché potranno liberarci dal 'labor', la fatica, la schiavizzazione dell'uomo. LIBERAZIONE dalle tradizioni e dalle abitudini dall'essere un "Robot" (che deriva dalla parola ceca "robota" e che significa "lavoro forzato" o "lavoro pesante") invece di essere un uomo libero come espresso dal termine "Energheia" che deriva dal greco antico ἐνέργεια (energeia), composto da en- ("in") e ergon ("lavoro, opera").
Il vero problema è quello della "manipolazione genetica" dagli effetti potenzialmente e gravemente stravolgenti!
per scaricare le conclusioni (in pdf):
La razionalità richiede impegno personale!
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)


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Libri consigliati
a chi vuole approfondire la biologia quantistica
Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 22 Ottobre 2025

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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