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Sul piano fisico, siamo abituati da millenni a proteggere i nostri asset, ma i valori digitali si possono proteggere staccandoli da internet, mentre con le criptovalute non è possibile. (Massimo Chiriatti)
Se si trascura la famiglia, nella quale di solito tra i membri vige una fiducia incondizionata, nelle società complesse per costruire la fiducia sono necessarie istituzioni sociali specifiche quali: gruppi di amici, rapporti di clientela, circoli culturali, in una parola: "reti sociali". Infatti, per affrontare un mondo complesso e non familiare abbiamo bisogno di renderlo familiare attraverso i simboli i quali, secondo il sociologo Niklas Luhmann, rappresentano la distinzione tra familiare e non familiare. Quindi, nel mondo antico, per affrontare il non familiare si è fatto ricorso prima a miti e poi a religioni mediante i loro simboli. L'ignoto veniva affrontato affidandosi alla "fortuna" o alla "provvidenza divina".
Solo all'inizio dell'era moderna compare il termine "rischio" a indicare che le nostre decisioni possono avere esiti imprevisti, non più considerati solo un aspetto della cosmologia, un'espressione degli intenti segreti della natura o di Dio.
Come Luhmann ha argomentato (ved. bibliografia p.111): "la fiducia è una soluzione a problemi specifici di rischio".
Ecco come Luhmann descrive il passaggio dal mondo familiare a quello non familiare nel quale si pone la questione del rischio: (pp.28-29) "Dato che la costituzione del significato e del mondo resta anonima e latente, la gamma completa delle possibilità dell'esperienza, vale a dire l'estrema complessità del mondo, viene esclusa dalla coscienza. Questo significa che il mondo familiare è relativamente semplice e che tale semplicità viene garantita da confini piuttosto angusti. La complessità delle possibilità nel mondo si fa tuttavia sentire, in particolare come cesura fra il familiare e il non familiare, lo sconosciuto, l'inquietante, ciò che va combattuto o neutralizzato. Solo nella misura in cui l'altro individuo si presenta nella coscienza non solo come oggetto nel mondo ma anche come alter ego, come libertà di vedere le cose sotto una luce diversa e di comportarsi in maniera diversa, viene sconvolto il tradizionale carattere di ovvietà del mondo, la sua complessità si manifesta in una dimensione completamente nuova."
Secondo il sociologo Niklas Luhmann, nel mondo antico, per affrontare il non familiare si è fatto ricorso prima a miti e poi a religioni mediante i loro simboli.
Con l'introduzione della blockchain è stato creato un modo per rendere sicure le transazioni finanziarie e per scambiare criptovalute quali i bitcoin. Scrive il giornalista Massimo Chiriatti (vedi bibliografia):
Su un totale di 17 milioni di bitcoin emessi alla data, si stima che 4 milioni di bitcoin siano stati persi e 2 milioni rubati (fonte Kaspersky). In pratica i rischi di perdere le chiavi (per dimenticanza o per morte naturale) o, peggio, di essere soggiogati (phishing) dai ladri per mostrare inconsapevolmente le chiavi private è molto alto, anche perché c’è poca consapevolezza di questo rischio sociale. Si sono rese estremamente sicure le transazioni con la blockchain, cioè ora abbiamo fiducia sull’infrastruttura del trasporto dei valori, ma allo stesso tempo si è messo a rischio chi è agli estremi della rete, ossia le persone, perché possono cadere tra le fauci di chi fornisce servizi di falsa custodia, o di veri e propri ladri, perché l’utente medio non è un esperto di sicurezza informatica. Per esempio, lasciare all’utente solo un codice, in pratica la chiave privata, senza meccanismi che in autonomia possano dare protezione aggiuntiva (come più fattori di autenticazione, strumenti di monitoraggio, etc.) è un peso troppo grande che ostacola in prima istanza l’adozione. L'anello debole siamo noi. Sul piano fisico, siamo abituati da millenni a proteggere i nostri asset, ma i valori digitali si possono proteggere staccandoli da internet, mentre con le criptovalute non è possibile.
La fiducia è complementare alla credibilità, nel senso che più alta è la credibilità di un individuo, e minore sarà la necessità di avere fiducia in lui.
La credibilità di un individuo si basa sul numero e sulla qualità delle argomentazioni che egli è in grado di offrire, ma oltre un certo limite la crescita e l'accumulo di argomentazioni possono far revocare la fiducia. Quando una persona concede la propria fiducia ad un'altra lo fa costruendo delle argomentazioni ma, come ha evidenziato Luhmann (p.38): "Sebbene chi ha fiducia non sia privo di argomentazioni e sia in grado di spiegare perchè ha fiducia, queste argomentazioni gli servono soprattutto per conservare il rispetto di sé e per giustificarlo dal punto di vista sociale".

Lo svantaggio del concedere la propria fiducia a qualcuno o qualcosa è quello di produrre indifferenza nei confronti delle differenze, vale a dire: abbassare la guardia nei confronti delle idee altrui e ridurre la volontà di sottoporle a verifica. In altre parole l'accordare la propria fiducia è rinunciare a un pensiero critico, cioè rinunciare a gestire il conseguente sovraccarico di complessità che richiederebbe la ricerca di nuove e migliori argomentazioni.
Il principale vantaggio nel concedere la propria fiducia a qualcuno (che sia in grado di argomentarla efficacemente) è quello di ridurre la complessità del proprio mondo.
Infatti, dato che la fiducia attinge le sue informazioni dal passato ma è sempre rivolta al futuro, cioè si arrischia a definire un futuro possibile, essa è un modo di offrire all'altro un futuro comune. La fiducia è, in fondo, una grande apertura alla visione del mondo che l'altro propone riducendo la complessità che gravava su colui che la concede.
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Niklas Luhmann (2002), La fiducia - Il Mulino editore
- Guido Gili (2005), La credibilità - Rubbettino Editore
- A cura di Diego Gambetta (1989), Le strategie della fiducia (PDF) - Einaudi Editore
- Fiducia/Sicurezza (2006), Quaderno di Comunicazione 6/2006 - Meltemi Editore (numerosi interventi sul tema di filosofi e sociologi)
- Carl Gustav Jung (1983), L'uomo e i suoi simboli - Cortina editore
- Robert Graves (1992), I miti greci - Longanesi editore
F.Sabatini, F.Sarracino (2013), Will Facebook save or destroy social capital? An empirical investigation into the effect of online interactions on trust and networks - Università di Siena
Massimo Chiriatti (2018), La fiducia è un rischio, anche nel digitale - Cryptonomist
Pagina aggiornata il 23 luglio 2022