L'effetto Placebo studia l'interazione mente-cervello-corpo
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Il neurofisiologo Fabrizio Benedetti ha messo in rilievo, nel suo libro "L'effetto placebo", l'importanza di quest'effetto nella storia della medicina fin dai suoi albori e il riconoscimento che la medicina moderna ha iniziato a dargli. Egli scrive: "La scienza moderna non guarda più al placebo solamente come la pillola finta, ma come un complesso contesto psicosociale che induce aspettative di miglioramento all'interno del quale è somministrata la pillola finta. La differenza è sostanziale e importantissima, poichè studiare l'effetto placebo oggi significa studiare il contesto psicologico e sociale intorno al paziente e alla terapia, e come tale contesto produca effetti benefici. Ovviamente vale anche il contrario: un contesto psicosociale negativo, cioè che induce aspettative negative, ha effetti negativi, il cosiddetto effetto nocebo." Fabrizio Benedetti riporta una definizione di placebo che mette in chiaro su cosa esso si fonda: "Oggi Howard Brody (2000) definisce l'effetto placebo [...] "un cambiamento del corpo o della mente che avviene come risultato del significato simbolico che viene attribuito a un evento o a un oggetto in ambito sanitario". I motivi, per i quali ancora oggi si guarisce da una malattia sono sostanzialmente tre: (1) Remissione spontanea (la terapia viene somministrata quando il sintomo è già in fase calante e si attribuisce la guarigione all'intruglio somministrato); (2) Effetto Placebo (l'aspettativa positiva del paziente scatena nel suo organismo una reazione che innesca processi che lo guariscono) (3) Guarigione farmacologica (l'effetto di specifici farmaci su specifici organi coadiuvato dall'aspettativa positiva di guarigione del paziente).
Fabrizio Benedetti scrive nel suo libro: "Una quantità immensa di placebo pervade la nostra vita e crea false realtà. Realtà che crediamo vere, ma che invece sono presenti esclusivamente dentro di noi. Tutto ciò è dovuto alle nostre credenze, convinzioni, suggestioni e aspettative, le quali possono essere eliminate così come si eliminano i farmaci nei trial clinici per vedere se il dolore diminuisce per la nostra fiducia nella terapia oppure perchè il farmaco è veramente efficace. Allo stesso modo, è possibile applicare dei protocolli sperimentali alla religione, alla musica, alla moda, alla politica, alla giustizia e ad altre cose ancora."
Il punto chiave
Vediamo spesso il mondo attraverso un filtro e lo interpretiamo a seconda delle nostre esigenze, aspettative, credenze ed esperienze, presenti e passate (Fabrizio Benedetti p.116)
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Il cervello umano è una macchina tribale, selezionata per sopravvivere nell'ambiente paleolitico, non per spiegare causalmente e razionalmente il mondo, e cambiarlo in meglio. (Gilberto Corbellini)

Is it benign or malignant, doctor?
Let's stop with the distinctions.
Let's stop with the distinctions.
Efficacia del Placebo e del Nocebo
Il neurofisiologo Fabrizio Benedetti ha messo in rilievo, nel suo libro "L'effetto placebo", l'importanza di quest'effetto nella storia della medicina fin dai suoi albori e il riconoscimento che la medicina moderna ha iniziato a dargli. Egli scrive (p.32).
La scienza moderna non guarda più al placebo solamente come la pillola finta, ma come un complesso contesto psicosociale che induce aspettative di miglioramento all'interno del quale è somministrata la pillola finta. La differenza è sostanziale e importantissima, poichè studiare l'effetto placebo oggi significa studiare il contesto psicologico e sociale intorno al paziente e alla terapia, e come tale contesto produca effetti benefici. Ovviamente vale anche il contrario: un contesto psicosociale negativo, cioè che induce aspettative negative, ha effetti negativi, il cosiddetto effetto nocebo.
Un contesto psicosociale positivo provoca l'effetto placebo (che viene comunque attivato da una predisposizione genetica), mentre un contesto psicosociale negativo induce l'effetto nocebo
Parole alla base dell'effetto placebo
Interessante intervista (in italiano) a Fabrizio Benedetti che descrive i meccanismi neurofisiologici dell'effetto placebo: quando il terapeuta dice al paziente: "Ora il tuo dolore diminuirà" il cervello entra in uno stato di anticipazione del beneficio terapeutico attivando il rilascio di sostanze quali: endorfine e cannabinoidi.

Il placebo: un effetto psicosociale che guida il nostro benessere o malessere
Nel suo libro Fabrizio Benedetti mette in chiaro quanto la "Storia della medicina" equivalga alla "Storia del placebo". Infatti la maggior parte delle terapie sviluppate nei secoli passati erano prive di una reale azione curativa che non fosse quella del placebo.
La diffusione, in tutte le culture, di guaritori e sciamani che utilizzavano terapie bizzarre e farmacologicamente inefficaci si sono trascinate dalla preistoria fino ai nostri giorni proprio a causa della potenza dell'effetto placebo. Ancora oggi il successo delle "Medicine alternative", che non hanno superato i test rigorosi della medicina moderna, non solo nel mondo non occidentale ma anche in USA e UE, si basa sull'effetto placebo.
Benedetti riporta una definizione di placebo che mette in chiaro su cosa esso si fonda (p.23).
I motivi, per i quali ancora oggi si guarisce da una malattia sono sostanzialmente tre:Oggi Howard Brody (2000) definisce l'effetto placebo [...] "un cambiamento del corpo o della mente che avviene come risultato del significato simbolico che viene attribuito a un evento o a un oggetto in ambito sanitario".
- Remissione spontanea (la terapia viene somministrata quando il sintomo è già in fase calante e si attribuisce la guarigione all'intruglio somministrato)
- Effetto Placebo (l'aspettativa positiva del paziente scatena nel suo organismo una reazione che innesca processi che lo guariscono)
- Guarigione farmacologica (l'effetto di specifici farmaci su specifici organi coadiuvato dall'aspettativa positiva di guarigione del paziente)
Ad esempio, riguardo alla depressione, Benedetti (p.68) riporta il dato che la remissione spontanea è risultato essere il 25% dei casi di guarigione, mentre l'effetto dei farmaci antidepressivi è stato calcolato essere 25%, e infine quello del placebo pari al 50%.
Ricerca scientifica: quando i fatti si scontrano con una teoria errata
Lo storico della scienza Gilberto Corbellini descrive in modo chiaro (in italiano) il difficoltoso persorso mentale che porta ad abbandonare le convinzioni personali di fronte a fatti che le confutano.
Il placebo nella vita di tutti i giorni
Nel suo libro Fabrizio Benedetti amplia la prospettiva di applicazione del placebo alla vita di tutti i giorni mettendo in evidenza quanto essa sia influenzata dalle nostre aspettative.
Benedetti scrive (p.113).
Una quantità immensa di placebo pervade la nostra vita e crea false realtà. Realtà che crediamo vere, ma che invece sono presenti esclusivamente dentro di noi. Tutto ciò è dovuto alle nostre credenze, convinzioni, suggestioni e aspettative, le quali possono essere eliminate così come si eliminano i farmaci nei trial clinici per vedere se il dolore diminuisce per la nostra fiducia nella terapia oppure perchè il farmaco è veramente efficace. Allo stesso modo, è possibile applicare dei protocolli sperimentali alla religione, alla musica, alla moda, alla politica, alla giustizia e ad altre cose ancora.
Placeboma: Effetto della genomica sull'efficacia del Placebo
Nuovi studi stanno mostrando che l'effetto del placebo può essere favorito da predisposizioni genetiche. A questo proposito la giornalista scientifica Maria Rita Montebelli (vedi bibliografia 2015) scrive:
L’avvento della genomica ha consentito di evidenziare che la risposta al placebo è fortemente influenzata dall’assetto genetico di un individuo. Una scoperta questa che potrebbe avere forti ripercussioni non solo nel trattamento dei pazienti, ma anche sullo sviluppo di nuove terapie. Se da una parte è infatti ipotizzabile sfruttare l’effetto placebo per personalizzare un trattamento, dall’altra ci si chiede quale impatto possa avere l’effetto placebo sulle interazioni farmacologiche e naturalmente ci si interroga sulle sue ricadute nel disegno dei trial clinici randomizzati controllati versus placebo. Di tutto ciò si discute in un’interessante review firmata dai ricercatori del Program in Placebo Studies (PiPS) presso il Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) e del Dipartimento di Medicina del Brigham and Women's Hospital (BWH) di Boston (USA), pubblicata online su Trends in Molecular Medicine. Nell’articolo si introduce il concetto di ‘placeboma’ a designare appunto una rete di geni che potrebbero impattare in modo importante sul disegno dei futuri trial clinici e sulla pratica clinica quotidiana, per quanto attiene al campo delle terapie farmaologiche. Il filo conduttore di questi ragionamenti è che l’effetto placebo sembra rivestire un ruolo ben più importante di quanto comunemente ritenuto.
Un esperimento sulla moda, applicabile a tutti i settori merceologici

Scrive Benedetti (p.113): il prezzo di un abito a volte è giustificato dalla maggiore qualità del tessuto, ma non è sempre così. Molto spesso la vera differenza è la vetrina illuminata e colorata. Per dimostrare ciò basta testare un abito in doppio cieco, come si fa con un farmaco, per vedere se ciò che produce piacere è proprio il taglio del vestito, o piuttosto se sono le luci della vetrina a fare la differenza. In uno studio di questo tipo, in un primo esperimento sono state laciate le etichette originali, in modo tale che fosse possibile riconoscere la provenienza dei vestiti. Di 100 donne a cui era stato chiesto di valutare stile ed eleganza, 88 hanno scelto quello firmato. In un secondo esperimento, le etichette sono state eliminate al fine di non far riconoscere l'abito firmato. In questo caso solo 56 donne hanno scelto il vestito di marca.In un terzo esperimento, le etichette sono state scambiate in modo tale che ora l'abito firmato risultasse acquistato al mercato firmato, e viceversa. In questo caso, solo 9 donne hanno scelto l'abito firmato ma con l'etichetta del banco di mercato. Che cosa è avvenuto in questi tre esperimenti? La risposta è abbastanza semplice. Così come l'efficacia di un farmaco può essere modulata dalle aspettative del paziente, così la bellezza di un vestito firmato può essere modulata dalle aspettative di chi lo guarda. Pertanto, possiamo concludere che il giudizio positivo di questo abito firmato era semplicemente un effetto placebo.
Quando le persone diventano "marchi"

Così come l'efficacia di un farmaco può essere modulata dalle aspettative del paziente, così la bellezza di un vestito firmato può essere modulata dalle aspettative di chi lo guarda. Pertanto, possiamo concludere che il giudizio positivo di questo abito firmato era semplicemente un effetto placebo
Conclusioni (provvisorie): C'è una grande quantità di effetto placebo nella vita di tutti noi
Il neurofisiologo Fabrizio Benedetti ha messo in rilievo, nel suo libro "L'effetto placebo", l'importanza di quest'effetto nella storia della medicina fin dai suoi albori e il riconoscimento che la medicina moderna ha iniziato a dargli. Egli scrive: "La scienza moderna non guarda più al placebo solamente come la pillola finta, ma come un complesso contesto psicosociale che induce aspettative di miglioramento all'interno del quale è somministrata la pillola finta. La differenza è sostanziale e importantissima, poichè studiare l'effetto placebo oggi significa studiare il contesto psicologico e sociale intorno al paziente e alla terapia, e come tale contesto produca effetti benefici. Ovviamente vale anche il contrario: un contesto psicosociale negativo, cioè che induce aspettative negative, ha effetti negativi, il cosiddetto effetto nocebo." Fabrizio Benedetti riporta una definizione di placebo che mette in chiaro su cosa esso si fonda: "Oggi Howard Brody (2000) definisce l'effetto placebo [...] "un cambiamento del corpo o della mente che avviene come risultato del significato simbolico che viene attribuito a un evento o a un oggetto in ambito sanitario". I motivi, per i quali ancora oggi si guarisce da una malattia sono sostanzialmente tre: (1) Remissione spontanea (la terapia viene somministrata quando il sintomo è già in fase calante e si attribuisce la guarigione all'intruglio somministrato); (2) Effetto Placebo (l'aspettativa positiva del paziente scatena nel suo organismo una reazione che innesca processi che lo guariscono) (3) Guarigione farmacologica (l'effetto di specifici farmaci su specifici organi coadiuvato dall'aspettativa positiva di guarigione del paziente).
Fabrizio Benedetti scrive nel suo libro: "Una quantità immensa di placebo pervade la nostra vita e crea false realtà. Realtà che crediamo vere, ma che invece sono presenti esclusivamente dentro di noi. Tutto ciò è dovuto alle nostre credenze, convinzioni, suggestioni e aspettative, le quali possono essere eliminate così come si eliminano i farmaci nei trial clinici per vedere se il dolore diminuisce per la nostra fiducia nella terapia oppure perchè il farmaco è veramente efficace. Allo stesso modo, è possibile applicare dei protocolli sperimentali alla religione, alla musica, alla moda, alla politica, alla giustizia e ad altre cose ancora."
per scaricare le conclusioni (in pdf):
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)
- Fabrizio Benedetti (2012), L'effetto placebo - Breve viaggio tra mente e corpo - Carocci Editore
- Fabrizio Benedetti (2015), EFFETTO PLACEBO: UN VIAGGIO TRA MENTE E CORPO. INTERVISTA - The state of mind
- Fabrizio Benedetti (2009), Il mondo mi fa male
- Karen Dion, Ellen Berscheid (1972), What is beautiful is good (PDF)
- Bruce E. Wampold et al. (2005), The Placebo Is Powerful: Estimating Placebo Effects in Medicine and Psychotherapy From Randomized Clinical Trials (PDF)
- Elisabetta Intini (2018), Conoscere i risultati del proprio test del DNA può influenzare le risposte dell'organismo - Focus
- Maria Rita Montebelli (2015), L’effetto placebo è scritto nel DNA - Quotidianosanità.it
- (2015), Le basi genetiche dell'effetto placebo - Le Scienze
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Pagina aggiornata il 10 febbraio 2021