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L'origine del termine "Bias Cognitivo" si può far risalire alle ricerche degli psicologi Amos Tversky e Daniel Kahneman dei primi anni '70, pubblicate nel 1974 con il titolo "Judgment under Uncertainty: Heuristics and Biases" come citato dagli psicologi A.Wilke e R.Mata nella Encyclopedia of Human Behavior (ved. bibliografia). Il programma di ricerca di Tversky e Kahneman (Heuristics and Bias Program), che sarebbe poi culminato nel premio Nobel per l'Economia a Kahneman nel 2002, aveva lo scopo di studiare in quale modo gli esseri umani prendono le loro decisioni in contesti dominati dall'incertezza e con limitate risorse individuali (tempo, informazioni, capacità cognitive, ecc).
Le ricerche sperimentali di Tversky e Kahneman portarono a una conclusione rivoluzionaria riguardo alla mente umana, e cioè che gli individui prendono le loro decisioni utilizzando un numero limitato di euristiche (scorciatoie mentali), piuttosto che sofisticati processi razionali.
Negli ultimi decenni la psicologia cognitiva ha chiarito che è impossibile adottare un pensiero esclusivamente razionale perchè la mente umana ha incorporato, durante l'evoluzione, una serie di comportamenti intuitivi che hanno consentito all'Homo sapiens di sopravvivere in ambienti ostili prendendo decisioni euristiche. Le euristiche funzionano correttamente in molti ambiti della vita umana ma producono sistematiche distorsioni del giudizio (Biases) in altri ambiti.
Per una tassonomia dei bias cognitivi ci avvaliamo dei criteri della ricerca empirica (svolta su 90 soggetti) di Andrea Ceschi et al. (ved. bibliografia), che suddivide i bias (e anche le euristiche) in cinque categorie:
- Ancoraggio: sono bias dovuti all'euristica dell'ancoraggio e rispondono alla tendenza dei soggetti ad essere influenzati da un valore numerico di riferimento
- Costo: considerano il valore dei costi o delle perdite maggiore di quanto in realtà siano
- Desiderio: si caratterizzano per l'influenza del desiderio nei processi decisionali
- Framing: sono caratterizzati dall'influenza del contesto nei processi decisionali
- Rappresentatività: in ambito decisionale questi bias si caratterizzano per la violazione di regole probabilistiche a favore delle opzioni più rappresentative e più mentalmente disponibili
Nella tabella seguente sono descritti ed esemplificati gli undici bias cognitivi di uso più frequente selezionati dagli psicologi Wilke e Mata.
Sosteniamo che molti pregiudizi cognitivi derivano da meccanismi cerebrali intrinseci che sono fondamentali per il funzionamento delle reti neurali biologiche. A sostegno del nostro punto di vista, discerniamo e spieghiamo quattro principi di base della rete neurale: (1) Associazione, (2) Compatibilità, (3) Mantenimento e (4) Focus. Questi principi sono inerenti a (tutte) le reti neurali originariamente ottimizzate per svolgere concrete funzioni biologiche, percettive e motorie. Costituiscono la base per le nostre inclinazioni ad associare e combinare informazioni (non correlate), a dare priorità alle informazioni compatibili con il nostro stato attuale (come conoscenza, opinioni e aspettative), a conservare informazioni fornite che a volte potrebbero essere meglio ignorate e concentrarsi sulle informazioni dominanti ignorando le informazioni pertinenti che non sono direttamente attivate.
I presunti meccanismi sono complementari e non si escludono a vicenda. Per diversi bias cognitivi possono tutti contribuire in vari gradi alla distorsione delle informazioni. Il presente punto di vista non solo completa i tre punti di vista precedenti, ma fornisce anche un quadro unificante e vincolante per molti fenomeni di distorsione cognitiva.
Sebbene il numero di euristiche e pregiudizi che sono stati identificati nella letteratura psicologica (e nella economia comportamentale) sia elevato, un'analisi più approfondita rivela molte somiglianze e coerenze tra loro, l'una spesso è un esempio specifico dell'altra. Ad esempio, bias come il conservatorismo, il pregiudizio della familiarità, il riconoscimento euristico, il pregiudizio di conferma, il pregiudizio dello status quo, la giustificazione del sistema, il pregiudizio della normalità, l'illusione della verità e il pregiudizio "non inventato qui" hanno tutti in comune la nostra tendenza a preferire ciò che è compatibile con il nostro stato attuale. Questa abbondanza di fenomeni di distorsione spesso abbastanza simili può essere prontamente semplificata e spiegata dai principi unificanti delle reti neurali. Va notato, tuttavia, che non sembrava possibile mettere in relazione l'intera gamma (oltre 100) di fenomeni di distorsione con i quattro principi. Il tipo di distorsioni che non potevamo facilmente mappare sugli attuali quattro principi sembravano essere quelli che si occupano di calcoli e stime su profitti e perdite e sulle nostre scarse capacità di ragionamento statistico in generale. Pertanto, il presente quadro non spiega facilmente perché le persone non sembrano molto interessate ai risultati del ragionamento di probabilità.

Osservazioni quotidiane confermano l'esistenza di pregiudizi [bias] nella percezione umana. Noi troviamo che i nostri avversari, e a volte anche i nostri colleghi, vedono eventi e problemi attraverso il prisma distorcente della loro ideologia politica, della storia e degli interessi individuali o del loro gruppo, e del loro desiderio di vedere se stessi in una luce positiva. Quando tuttavia riflettiamo sulla nostra visione del mondo, generalmente rileviamo poche prove di questi pregiudizi. Abbiamo l'impressione di vedere problemi ed eventi "obiettivamente", come sono in realtà. Vorremmo concedere, forse, che alcune delle nostre opinioni sono state modellate dalla nostra esperienza personale e dall'identità di gruppo, ma sentiamo che nel nostro particolare caso questi fattori hanno condotto ad aumentare la conoscenza piuttosto che il pregiudizio.
- confronto tra sè e americano medio (24 studenti)
- confronto tra sè e compagno di classe medio (30 studenti)
- confronto tra sè e viaggiatore medio (su 76 viaggiatori di varie età ed etnia)



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- Amos Tversky, D. Kahneman (1974) - Judgment under Uncertainty: Heuristics and Biases (PDF) [34215 citazioni]
- Galen Strawson (2011), Thinking Fast and Slow -review - The Guardian
- A. Wilke, R. Mata (2012), Cognitive Bias (PDF) - The Encyclopedia of Human Behavior, vol. 1, pp. 531-535. Academic Press.
- A. Ceschi et al. (2012), Un approccio empirico per una Tassonomia delle Euristiche (PDF) - UNIVR
- Martie G. Haselton, David Buss (2000) - Error Management Theory: A New Perspective on Biases in Cross-Sex Mind Reading (PDF) [682 citazioni]
- Martie G. Haselton, Andrew Galperin (2011) - Error Management and the Evolution of Cognitive Bias (PDF) [12 citazioni]
- A. Tversky, D. Kahneman (1983) - Extensional Versus Intuitive Reasoning: The Conjunction Fallacy in Probability Judgment (PDF) [2969 citazioni]
- D. Kahneman et al. (2008) - THE ENDOWMENT EFFECT: EVIDENCE OF LOSSES VALUED MORE THAN GAINS (PDF) [12 citazioni]
- D. Langdridge, T. Butt, The fundamental attribution error: A phenomenological critique [41 citazioni]
- M.D. Lieberman, D. Rock, C.L. Cox (2014), Breaking Bias - NeuroLeadership Journal (PDF) [16 citazioni]
- E. Pronin et al (2002), The Bias Blind Spot: perception of bias in self versus others (PDF) [428 citazioni]
- E. Pronin et al (2004), Objectivity in the Eye of the Beholder: Divergent Perceptions of Bias in Self Versus Others (PDF) [466 citazioni]
- Richard West et al. (2012), Cognitive Sophistication Does Not Attenuate the Bias Blind Spot (PDF) [72 citazioni]
- Samuel McNerney (2013), The Bias Within The Bias - Scientific American
- Jack B. Soll, Katherine L. Milkman, John W. Payne (2015), A User's Guide to Debiasing (PDF) [13 citazioni]
- Samuel McNerney (2015), Living in a Post-Kahneman World
- Marco Besozzi (2013), Errori cognitivi, probabilità e decisioni mediche (PDF) Ottimo libro gratuito (in italiano) sull'importanza della Teoria della probabilità e, in particolare, del Teorema di Bayes per le strategie diagnostiche e le decisioni mediche
- List of cognitive biases - Rational Wiki - Lista aggiornata di cognitive biases
- Richards J. Heuer Jr (1999), Psychology of Intelligence Analysis (PDF) - CIA - Interessante libro (in inglese) di un analista della CIA che introduce i criteri utili (in termini di bias cognitivi e analisi delle evidenze) per gli analisti dei servizi segreti
- Jeff Desjardins (2018), 24 Cognitive Biases That Are Warping Your Perception of Reality - Visual Capitalist
- Jeff Desjardins (2018), 18 Cognitive Bias Examples Show Why Mental Mistakes Get Made - Visual Capitalist
- Mattie Haselton, David Buss (2000), Error Management Theory (PDF) [1174 citazioni]
- Robert Kegan, Lisa Lahey (2001), The Real Reason People Won’t Change
- Johan E. Korteling, Anne-Marie Brouwer, Alexander Toet (2018), A Neural Network Framework for Cognitive Bias [12 citazioni]
a chi non vuole correre il rischio di credere di essere l'unico genio in un mondo di idioti
Pagina aggiornata il 15 luglio 2022