Lo storico delle religioni Joseph Campbell sosteneva che la maggior parte dei miti si basava prevalentemente su un eroe e sul suo viaggio simbolico.
Secondo l'interpretazione di Campbell, l'eroe è colui (o colei) che riesce a superare le proprie limitazioni personali e ambientali per pervenire a delle forme universalmente valide (miti) per la rigenerazione dell'intera società.
Ciò è vero fin da quando sono apparsi i poemi epici in tutte le culture umane, dall'Epopea di Gilgameš sumerica, al Mahabharatha indiano, alla Epic of Darkness cinese, fino all' Iliade e all' Odissea omeriche e a molte altre. Alcuni elenchi di poemi epici della cultura occidentale, indiana, cinese e africana sono consultabili in bibliografia.
I miti non trasformano il mondo reale, essi trasformano la visione del mondo nella mente degli umani, modificandone infine i comportamenti.
Vi sono stati vari eroi del mondo antico, tra i quali: Teseo, Prometeo, Giasone, Ulisse, Budda, Maui, Gilgamesh, ecc. Ma per la cultura occidentale il viaggio più famoso è quello di Ulisse descritto nell'Odissea di Omero. Per il lettore italiano, una delle traduzioni migliori dal punto di vista poetico, frutto del lavoro di tutta una vita, è quella della grecista Giovanna Bemporad.
Ogni tanto incontro persone che conoscono bene il viaggio dell'eroe pur non avendone mai sentito parlare in quel modo. Quando ne leggono o ne sentono parlare, provano lo shock piacevole di riconoscere che la struttura ha assonanze con quello che hanno visto nelle storie e nella propria vita. Ho avuto la stessa reazione quando ho incontrato questi concetti nel libro di Joseph Campbell "L'eroe dai mille volti", e ho sentito lo studioso parlarne con passione. Campbell stesso la ebbe quando ascoltò per la prima volta il suo mentore, Heinrich Zimmer, parlare di mitologia. In Zimmer riconobbe una convinzione condivisa sui miti, cioè che questi non sono teorie astratte o le bizzarre credenze dei popoli antichi, ma modelli pratici per capire come vivere.
L'arco emozionale più famoso è quello del viaggio dell'eroe, che Joseph Campbell denominò "monomito", prendendo a prestito il termine da James Joyce, probabilmente perchè ogni persona può identificarsi nell'eroe (o nell'eroina) e adattarlo alla sua personale esperienza di vita.
Tutti abbiamo avuto problemi più o meno gravi nel corso della nostra esistenza e, in qualche modo, li abbiamo superati. Ecco perchè quando scorgiamo le tracce del viaggio dell'eroe in qualche opera narrativa, cinematografica o teatrale abbiamo una sensazione di familiarità che ce la fa apprezzare. Inoltre tale viaggio ci presenta personaggi archetipici che in molti casi ognuno di noi ha incontrato nel corso della propria vita. Si può dire che il viaggio dell'eroe ci permette di ripercorrere la nostra vita e metterne in evidenza i cambiamenti fondamentali ai quali siamo andati incontro, e anche quelli che potremmo intraprendere se siamo ancora in mezzo al guado, in una sorta di "problem solving" letterario.
Questo viaggio incita il lettore a una benefica trasformazione personale.
- La chiamata dell'avventura (p.83 del libro di Vogler) esprime la necessità di fare qualcosa per sfuggire a una situazione insostenibile (o almeno percepita tale, sia che avvenga nella realtà, sia creata dalla psiche).
- Il rifiuto della chiamata (p.89) esprime la paura dell'eroe di fronte ai rischi che l'avventura comporta.
- L'incontro con il mentore (p.95) esprime la necessità di prepararsi al viaggio attraverso un incontro in cui l'eroe può dotarsi degli attributi (sia fisici sia mentali) che gli mancano per affrontare l'avventura.
- Il superamento della prima soglia (p.102) esprime il superamento del mondo ordinario e l'ingresso nel mondo dell'avventura dal quale si tornerà cambiati. Il superamento della soglia comporta anche lo scontro con i guardiani della soglia che tenteranno di ostacolare l'eroe.
- Prove, alleati e nemici (p.107) esprime l'ingresso nel mondo straordinario dove l'eroe dovrà superare svariate prove. Si tratta di un territorio emotivo dove l'eroe dovrà individuare alleati e nemici.
- L'avvicinamento alla caverna più profonda (p.113) esprime gli ultimi preparativi dell'eroe per affrontare la prova centrale dell'avventura.
- La prova centrale (p.122) esprime la sfida più importante che dà un senso a tutta l'avventura.
- La ricompensa (p.137) esprime il momento in cui l'eroe, dopo essere sopravvissuto alla morte, avanza pretese sulla sua ricompensa.
- La via del ritorno (p.145) esprime la necessità di una scelta per l'eroe: restare nel mondo straordinario o iniziare il viaggio di ritorno verso il mondo ordinario. Dal punto di vista psicologico rappresenta la volontà dell'eroe di tornare nel mondo ordinario per mettere in pratica le lezioni apprese in quello straordinario.
- La resurrezione (p.151) esprime la necessità, per l'eroe, di allontanare da sè l'odore della morte, alla quale è scampato, per reinserirsi "mentalmente purificato" nel mondo ordinario.
- Il ritorno con l'elisir (p.164) esprime il dono per la società che l'eroe porta con sè dall'avventura vissuta.
Il modo più tradizionale di terminare un racconto, di gran lunga il preferito dai film americani in particolare, è la forma circolare con cui si dà un senso di chiusura e di completamento. L'altro modo, più diffuso nei film asiatici, australiani ed europei, è il finale aperto, in cui si ha la sensazione che le domande rimangano senza risposta e i conflitti irrisolti. Gli Eroi possono aver acquistato consapevolezza in entrambi i casi, ma nei finali aperti i problemi non possono essere riannodati in maniera precisa.
- L'eroe (p.39 del libro di Vogler) ha il compito di mostrare al fruitore della storia (lettore, ascoltatore, spettatore, ecc) come affrontare la morte. Lo scopo dell'autore della storia è fare in modo che il fruitore si identifichi con lui.
- Il Mentore (p.46) è una figura positiva per la formazione dell'eroe. Dal punto di vista psicologico esso rappresenta la parte nobile del Sé, quella più saggia e divina. Mentre la funzione dell'eroe è di imparare, la funzione del Mentore è di insegnare e aiutare l'eroe a superare le sue paure.
- Il guardiano della soglia (p.53) ha il compito di impedire l'accesso al cambiamento a chi non lo merita. Sul piano psicologico esso rappresenta i demoni interiori (nevrosi, dipendenze, autolimitazioni, ecc) che frenano lo sviluppo umano. La funzione del guardiano è di mettere alla prova l'eroe per verificare la sua determinazione a cambiare.
- Il messaggero (p.56) ha il compito di sfidare l'eroe annunciandogli l'arrivo di un profondo cambiamento nella sua vita. Il messaggero ha la funzione psicologica di annunciare la necessità di un cambiamento.
- Il mutante (p.59) ha il compito di fuorviare l'eroe. Il mutante ha la funzione psicologica di sprigionare l'energia racchiusa nell' "Animus" dell'eroe spingendolo a trasformarsi.
- L'ombra (p.63) ha il compito di mostrare il lato oscuro dell'eroe, i suoi aspetti inespressi o irrealizzati. L'ombra ha la funzione psicologica di mettere in luce la forza distruttiva del mondo interiore represso dell'eroe, trasformandolo in forza interiore.
- L'imbroglione (p.66) ha il compito di stimolare il desiderio di combine dell'eroe. L'imbroglione ha la funzione psicologica di riportare alla realtà sia l'eroe che il pubblico ridimensionando gli "Io" esagerati.
Per afferrare in pieno tutto il valore delle figure mitologiche che sono pervenute sino a noi, dobbiamo convincerci che esse non sono soltanto dei sintomi dell'inconscio (come sono invero tutte le azioni e i pensieri umani), ma sono anche affermazioni controllate e stabilite di determinati principi spirituali, rimasti altrettanto costanti lungo il corso della storia umana quanto la forma e la struttura nervosa del corpo umano. [...] L'eroe è colui che, da vivo, conosce e rappresenta le rivendicazioni della supercoscienza che durante la creazione è più o meno inconscia. L'avventura dell'eroe è costituita dall'istante in cui egli raggiunge l'illuminazione - il momento nucleare in cui, pur essendo vivo, trova e apre la via verso la luce attraverso le buie pareti della nostra morte vivente.
Iscriviti alla Newsletter di pensierocritico.eu per ricevere in anteprima nuovi contenuti e aggiornamenti:
(2013), The 20 Greatest epic poems of all time - QWIKLIT
Kumal Paral (2017), Top 10 Famous Indian Epic Poems of All Time
(2015), Classic Chinese Literature: Folk Stories, Tang Poets and Confucius
Martin White, Oral Poetry from Africa
John Romaniello (2013), From Mythology to Masculinity: How the Hero’s Journey Can Help You Become a Better Man
Pagina aggiornata il 4 luglio 2023