Quando leggiamo un ebook, il venditore/editore acquisisce una serie di informazioni sulla nostra modalità di lettura online (velocità di lettura, inserimento di segnalibri, inserimento di note e commenti personali, ecc): è opportuno disabilitare questa funzione.
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Tutti conoscono i vantaggi degli ebook: disponibilità (download immediato), prezzo (inferiore rispetto alla versione cartacea), immaterialità (ridotto peso ed enorme capacità di memoria dei lettori/tablet) e multimedialità (possibilità di inserire hyperlink che diano accesso a contenuti multimediali presenti sul web).
Pochi conoscono però gli svantaggi, ad alcuni dei quali si può ovviare.
C'è una grande differenza tra un libro cartaceo e un ebook, e tale differenza riguarda sia l'aggiornamento dei contenuti che il modo di fruirne (cioè la loro interpretazione), ma il percorso verso la digitalizzazione della lettura è ormai avviato e non si fermerà.
Gli effetti della lettura online sulle capacità cognitive umane non sono ancora interamente noti ma già affiora il problema della mancanza di punti di riferimenti chiari del procedere della lettura.
Riguardo all'aggiornamento dei contenuti la differenza è nota: un libro cartaceo è "statico" e immutabile, nel senso che una volta pubblicata una certa edizione il contenuto viene "bloccato" dall'editore; un ebook ha invece un contenuto "dinamico", nel senso che l'autore può decidere di modificarlo aggiornando, in accordo con l'editore, l'edizione disponibile online.
PS: Anche se Wikipedia e certi Blog mantengono la loro grande utilità per "orientarsi" nella fase iniziale dello studio di un tema.

A questo riguardo è utile leggere l'opinione di Nicholas Carr, pubblicata in italiano da Internazionale 931 (13 gennaio 2012) e in inglese dal WSJ (ved. bibliografia); egli descrive la propria esperienza di pubblicazione di un ebook con il servizio di Amazon Kindle Direct Publishing che consente a chiunque di pubblicare, senza intermediazioni, e vendere sul sito Amazon i propri ebook.
La differenza maggiore tra libri cartacei ed ebook riguarda però l'interpretazione dei contenuti, infatti gli ebook permettono di aggiungere segnalibri e note personali nelle varie pagine dell'ebook. Tali contrassegni non rimangono privati ma vengono posti online: vedere l'esempio nel box a fianco in cui un ebook, acquistato su amazon, mostra le segnalazioni (highlights) dei passi contrassegnati da altri lettori. Qualcuno potrebbe ritenerlo un vantaggio, a nostro parere invece i segnalibri sono un sentiero verso il conformismo. Conoscere le preferenze altrui (magari dei nostri amici), a nostro modo di vedere, danneggia l'intepretazione del contenuto e rischia di impoverire la riflessione personale su di esso. Per approfondire andare alla pagina valutare un libro/ebook.

The less you know the better it is for you.
Occorre sapere che quando leggiamo un ebook, il venditore/editore acquisisce una serie di informazioni online sulla nostra modalità di lettura (velocità di lettura, inserimento di segnalibri, inserimento di note e commenti personali, ecc). Lo scopo dichiarato è quello di impiegare tali informazioni per migliorare quel prodotto editoriale, e oggi è probabilmente così, ma domani? Sappiamo che quando la tecnologia consente di fare qualcosa di nuovo, c'è sempre qualcuno che se ne appropria per i propri interessi economici, politici, ecc. Il rischio è che la sorveglianza sulla modalità di lettura spinga gli editori a chiedere agli autori di modificare in senso peggiorativo i testi (semplificando, alleggerendo, omettendo, banalizzando, ecc). L'acquisizione di dati sulle modalità di lettura è un problema generale come riportato nell'articolo apparso sul Post il 4 luglio 2012 "Le cose che sanno gli ebook".
Lo studio ha evidenziato che nonostante l’apparente facilità e familiarità con i media digitali i giovani partecipanti non possiedono le capacità critiche e di analisi per valutare le informazioni che trovano sul web. È emerso inoltre come il testo in rete attivi modalità di lettura non sequenziali, caratterizzate da scansione e scrematura veloce (scanning e skimming) delle informazioni, “visite” e “balzi” rapidi da un sito all’altro. [...] La lettura a salti del testo digitale comporterebbe inoltre significative differenze neurologiche rispetto alla lettura in profondità di un testo sequenziale: nel caso della navigazione ipertestuale si attiverebbero le aree che presiedono alle decisioni e alla risoluzione di problemi, mentre nel secondo caso ci sarebbe una grande attività delle regioni che presiedono al linguaggio, alla memoria e all’elaborazione di stimoli visivi. [...] L’intensa attività cerebrale prodotta dalla lettura online spiegherebbe perché risulti così difficile una lettura approfondita delle informazioni: il processo di lettura e l’esperienza che facciamo su un testo digitale sono fortemente influenzati dal fatto che si clicca e si scorre il testo, valutiamo continuamente i link, facciamo scelte di navigazione, elaboriamo una molteplicità di stimoli sensoriali e tutto questo sembra distrarre il cervello dal lavoro di interpretazione del testo.
Il sociologo Evgeny Morozov (ved. bibliografia) denuncia il rischio insito nell'apprendimento online (ormai esistono molte iniziative sia profit che non profit che offrono corsi online gratuiti aperti a tutti: MOOCs) e al conseguente impiego di testi digitali online.
Coursesmart, una società statunitense leader nei libri di testo digitali, che fornisce circa il 90% dei testi scolastici digitali nel Nordamerica, ha presentato un sistema di verifica online dello studio chiamato CourseSmartAnalytics; tale sistema monitora le modalità di lettura di ogni studente: pagine lette, tempo trascorso su ogni pagina, capitoli "saltati", ecc. In base a tale monitoraggio il sistema dà un voto all'impegno dello studente e lo comunica al docente. Morozov si chiede quale valore possa avere tale voto dato che non ha nessuna relazione con le capacità critiche dello studente, infatti scrive Morozov: "Essere «critici» significa imparare a distinguere tra fonti diverse, nuotare contro le correnti intellettuali dominanti e a volte rifiutarsi di leggere i testi assegnati. Dovremmo considerare «disimpegnati» gli studenti che in Unione Sovietica fingevano di studiare i principi del marxismo-leninismo - così come gli insegnanti che fingevano di insegnarglieli? Non tutti possono essere liberi pensatori e difendere in pubblico la propria riluttanza a leggere un testo che trovano improprio; la resistenza è spesso passiva e non particolarmente eroica."
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E-book: favorevoli o contrari? - 2010 Daily Wired (Pareri contrapposti di Umberto Eco ed Erri De Luca)
Il futuro della lettura è social ma l'Europa è ancora indietro - 2012 Repubblica (Un articolo critico di Riccardo Bagnato)
Richard Stallman, The danger of ebooks (PDF) - 2011 (Opinioni contrarie all'uso di ebooks)
- Matteo Bittanti (Mister Bit) Libro contro ebook? Un dibattito privo di senso 2012 Wired (Le opinioni di un Blogger)
- Nicholas Carr - Books That Are Never Done Being Written - 2011 The Wall Street Journal
KJ Dell'Antonia - Why Books Are Better Than eBooks for Children - 2012 The New York Times (Perchè i genitori non dovrebbero usare lettori digitali quando leggono delle storie ai loro bambini)
Evgeny Morozov - I libri di testo in formato digitale spiano gli alunni (e danno i voti all'impegno) - 2012 Corriere della Sera (Un parere sull'introduzione di libri di testo digitali nell'insegnamento online)
- Collezione di ebook scaricabili in prestito digitale per un periodo di 14 giorni, in formato PDF o EPUB - (ci si può registrare con le proprie credenziali di accesso a molte biblioteche o enti pubblici)
- Simone Cosimi (2014), Libri, e se gli ebook non salvassero la lettura? - Wired
- Finzioni Magazine (2015), Ecco perché l'eBook finora è un flop - Linkiesta
- Andrea Nardi (2015), Lettura digitale vs lettura tradizionale: implicazioni cognitive e stato della ricerca (PDF) [12 citazioni]- ResearchGate
Pagina aggiornata il 21 aprile 2020