
Taste.
Quando guardiamo una pagina web occorrono alcune decine di secondi prima di riuscire a maturare un giudizio "conscio" sul nostro interesse per quello che vediamo. Ma la nostra mente ha già emesso (in 50 millesimi di secondo) un giudizio "inconscio" del nostro gradimento. (Gitte Landgaard)
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Una ricerca condotta dalla ricercatrice Gitte Landgaard ha dimostrato che un gruppo di volontari, sottoposti alla visualizzazione flash di un centinaio di website, ha maturato un'opinione inconscia (positiva o negativa) su ognuno di essi, in un tempo di circa 50 millesimi di secondo.
A supporto delle sue ricerche la Landgaard cita i risultati di alcuni studi neurofisiologici (Damasio 2000, LeDoux 1992, Ekman 1992), che hanno evidenziato come, in presenza di uno stimolo visivo il sistema limbico (cioè il nostro cervello emotivo), viene interessato prima che questo stimolo possa essere interpretato dalla neocorteccia (il nostro sistema cognitivo).
Quando una persona guarda la pagina di un website, il suo sguardo impiega alcune decine di secondi prima che egli possa maturare un'opinione conscia del suo interesse per quella pagina.
In un tempo molto più breve, la stessa persona ha però maturato un'opinione inconscia del suo gradimento estetico, indipendente dalla qualità e usabilità di quel website.
Per approfondire andare alla pagina fisiologia della visione.
Un sito Web che promuove il flusso è come un pasto gourmet. Si inizia con gli antipasti, si passa alle insalate e ai primi e si passa al dessert.
Sfortunatamente, la maggior parte dei siti è costruita come una caffetteria. Scegli quello che vuoi. All'inizio suona bene, ma presto non importa cosa scegli di fare. Tutto è blando e uguale. I progettisti di siti Web presumono che il visitatore sappia già cosa scegliere. Non è vero.Le persone accedono ai siti Web sperando di essere guidate da qualche parte, sperando in un guadagno.

Per valutare la credibilità di un sito web dobbiamo porci almeno cinque domande: chi ha scritto i contenuti, qual è lo scopo che si prefigge, qual è la qualità di ciò che ha scritto, quando li ha scritti e in quale ambito internet. Si tratta delle cinque W (Who, What, Why, When and Where) che il giornalismo anglosassone derivò dai retori dell'antichità e in particolare da Marco Tullio Cicerone (De Inventione). Quel modello, a partire dagli anni '40 del Novecento, venne inoltre ripreso dalla teoria delle comunicazioni di massa denominata "modello di Lasswell". Per saperne di più sulle teorie che sostengono questa applicazione andate alla pagina Credibilità online.
Dato che la credibilità dipende sia dalla fonte emittente che dal soggetto che deve valutarla questa può essere l'occasione per analizzare lo stile cognitivo personale, infatti è noto che lo stesso sito web verrà ritenuto credibile da certi riceventi ma non credibile da altri.
Se non si ha molto tempo si consiglia una prima analisi rispondendo a queste cinque domande:c
Lo psicologo BJ Fogg ha categorizzato la credibilità che l'utente ricava dall'analisi di un sito web in quattro tipologie:
- Credibilità superficiale (surface): La prima valutazione di credibilità, sia che si tratti di un website che di una persona, è quella superficiale che si fonda sulla forma e qualità estetica che l'utente deriva dall'aspetto di un sito web o da un documento, dispositivo, persona, ecc
- Credibilità stimata (reputed): la seconda valutazione di credibilità che si attua è quella "stimata", che si fonda sui riconoscimenti e le segnalazioni che quel website, dispositivo, documento, ecc, ha già ricevuto da altri soggetti
- Credibilità esperita (earned): la terza valutazione di credibilità è quella "guadagnata" e si riferisce all'esperienza che l'utente ha avuto nella sua relazione con il website, dispositivo, documento, persona, ecc.
- Credibilità presunta (presumed): quando non si ha alcuna informazione e non si è avuta alcuna esperienza con un website, persona, documento, ecc si valuta la "credibilità presunta" che si fonda sulle conoscenze pregresse o sui pregiudizi/stereotipi già posseduti dall'utente

Talvolta ci chiediamo perchè facciamo così fatica a ottenere rapidamente delle buone risposte dalle nostre ricerche online. La risposta degli esperti (vedi bibliografia White) è che non teniamo conto dei pregiudizi che albergano nella nostra mente e di quelli che gli algoritmi dei motori di ricerca portano dentro di se.L'attenzione al proprio processo di ricerca online si rivela indispensabile se si vogliono evitare gli errori che la maggior parte delle persone fa durante le ricerche online. Per approfondire andare alla pagina: Bias nelle ricerche online.
Un modo per esprimere graficamente la credibilità di diversi siti web, e compararne il giudizio che se ne dà, è quello di costruire una mappa a quattro quadranti.
La mappa ha nell'asse delle ordinate l'autorevolezza delle fonti (il cui giudizio viene tratto dalle risposte alle domande Chi e Perchè), e nell'asse delle ascisse la qualità dell'informazione (il cui giudizio viene tratto dalle risposte alle domande Cosa, Quando e Dove).
Per saperne di più sulla costruzione di una mappa della credibilità andate alla pagina Mappa Credibilità Siti Web.
Se nel corso della navigazione incontriamo un sito di nostro interesse, una valutazione flash può essere fatta rapidamente impiegando i criteri esposti nel box grigio, riservando l'analisi sistematica (che richiede la compilazione della checklist) a un momento successivo.
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Luisa Mich, Mariangela Franch (2000), Un modello per la valutazione dei siti web (PDF) [5 citazioni]
Oana Ţugulea (2016), Different web Credibility Assessment as a result of ine year difference in education (PDF) - Differenza di valutazioni della credibilità che gli studenti assegnano a un website nel corso di un anno di studi e della loro maturazione
- Xin Liu et Al. (2015), Towards a highly effective and robust Web credibility evaluation system (PDF) - Descrive lo studio di un sistema automatico di valutazione della credibilità appartenente alla categoria di Web credibility evaluation systems (WCESs)
- James Moffett, C.R.A.P. Detection Lesson for educators (PDF)
- Mo Pelzel (2016), Crap Detection (and Correction) 101: Assessing the Credibility of Online Information
- Johan Jessen, Anker Helms Jørgensen (2010), Aggregated Trustworthiness: redefining online credibility through social validation - Studio sul ruolo dei social network nel valutare la credibilità online [51 citazioni]
- John Geirland (1996), Go With The Flow - Wired
Pagina aggiornata il 23 luglio 2022