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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Valutare la credibilità dei Siti Web
APPLICAZIONI
Scopo di questa pagina
Quando vediamo per la prima volta un sito web su cosa ci basiamo per valutarne la credibilità? Una ricerca condotta dalla ricercatrice Gitte Landgaard ha dimostrato che un gruppo di volontari, sottoposti alla visualizzazione flash di un centinaio di website, ha maturato un'opinione inconscia (positiva o negativa) su ognuno di essi,  in un tempo di circa 50 millesimi di secondo. E allora? Su quali fattori si è basato il nostro inconscio per effettuarne la valutazione? Se volessimo applicare le regole della valutazione di credibilità che facciamo delle persone che incontriamo, secondo il sociologo Guido Gili le radici della credibilità, che i riceventi cercano nelle persone, sono tre: (1) radice cognitiva: è la competenza o qualifica riconosciuta di esperto, (2) radice etico-normativa: è la condivisione di valori percepiti (pregiudizi inclusi), (3) radice affettiva: è la condivisione emotiva di appartenenza (a un gruppo, un'associazione, un partito, ecc). Ma non sembra che questi fattori possano essere valutati in 50 millesimi di secondo. Sembra quindi che la prima percezione di un sito web si basi esclusivamente sulla qualità formale (forme, colori, disposizione degli elementi) e prescinda dalla qualità dei contenuti. Sulla qualità formale, probabilmente, noi diamo un'anticipazione di credibilità che ci fa decidere se abbandonare il sito web o proseguire nella sua fruizione. Sui contenuti interviene, dopo la prima fase, la nostra capacità razionale, ad esempio con i criteri indicati in questa pagina.
merda
The concept of shit is relative.
Taste.
Punto chiave di questa pagina
COS'E' IL FLOW (IN UN BUON WEBSITE): Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi, inventore del "FLOW", in una intervista del 1996 dice: "Un sito Web che promuove il flusso è come un pasto gourmet. Si inizia con gli antipasti, si passa alle insalate e ai primi e si passa al dessert. Sfortunatamente, la maggior parte dei siti è costruita come una caffetteria. Scegli quello che vuoi. All'inizio suona bene, ma presto non importa cosa scegli di fare. Tutto è blando e uguale. I progettisti di siti Web presumono che il visitatore sappia già cosa scegliere. Non è vero. Le persone accedono ai siti Web sperando di essere guidate da qualche parte, sperando in un guadagno." Il coach Luigi Moretti scrive: "Cosa è il Flow? É uno stato della mente che viene raggiunto quando si è immersi in un compito, dimenticandosi completamente del mondo esterno e della realtà che ci circonda (paramount reality). Stato mentale che pone l’individuo in una condizione di intenso coinvolgimento emozionale che ‘sfugge’ alla tirannia del tempo (tempo come variabile intesa nella nostra cultura occidentale) e che nasce da attività immersive e sfidanti.
Quando si è completamente nello stato di FLOW, succede che:

  • si è totalmente concentrati sul proprio compito/obiettivo
  • ti dimentichi di te, degli altri, di chi e di cosa ti sta intorno
  • perdi la cognizione del tempo
  • ti senti felice, appagato, in uno stato di piena presenza e di non-stop energy
  • diventi creativo e produttivo e ti trovi in uno stato di pieno coinvolgimento
  • ti trovi in un delicato equilibrio tra capacità (skill) e sfida (challenge)
Punti di riflessione

Quando guardiamo una pagina web occorrono alcune decine di secondi prima di riuscire a maturare un giudizio "conscio" sul nostro interesse per quello che vediamo. Ma la nostra mente ha già emesso (in 50 millesimi di secondo) un giudizio "inconscio" del nostro gradimento. (Gitte Landgaard)
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Per essere un grande scrittore una persona dovrebbe avere un rilevatore automatico di merda che agisca dentro di lui. (Ernest Hemingway)
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Quando il mondo è previsto con esattezza, la consapevolezza non è necessaria, perchè il cervello fa bene il suo lavoro. (David Eagleman)
Farsi un'opinione in 50 millisecondi

Una ricerca condotta dalla ricercatrice Gitte Landgaard ha dimostrato che un gruppo di volontari, sottoposti alla visualizzazione flash di un centinaio di website, ha maturato un'opinione inconscia (positiva o negativa) su ognuno di essi,  in un tempo di circa 50 millesimi di secondo.
A supporto delle sue ricerche la Landgaard cita i risultati di alcuni studi neurofisiologici (Damasio 2000, LeDoux 1992, Ekman 1992), che hanno evidenziato come, in presenza di uno stimolo visivo il sistema limbico (cioè il nostro cervello emotivo), viene interessato prima che questo stimolo possa essere interpretato dalla neocorteccia (il nostro sistema cognitivo).
Quando una persona guarda la pagina di un website, il suo sguardo impiega alcune decine di secondi prima che egli possa maturare un'opinione conscia del suo interesse per quella pagina.
In un tempo molto più breve, la stessa persona ha però maturato un'opinione inconscia del suo gradimento estetico, indipendente dalla qualità e usabilità di quel website.
Per approfondire andare alla pagina fisiologia della visione.

Come riconoscere la merda informativa (C.R.A.P. detection)
Lo scrittore Ernest Hemingway, intervistato da Robert Manning nel 1965, riguardo alla scrittura narrativa e alla critica letteraria espresse la sua opinione su ciò di cui uno scrittore dotato dovrebbe accorgersi. Egli disse che uno scrittore è in grado di accorgersi se sta scrivendo merda. La stessa percezione l'avverte ogni lettore quando si trova di fronte a un'opera narrativa. Quando ci si trova di fronte a un'opera saggistica le cose si semplificano perchè esistono dei criteri per valutarne la qualità. "Crap" in inglese significa schifezza, ed è il termine che Hemingway usò nell'intervista.
La prima cosa che tutti hanno bisogno di sapere circa le informazioni online è "come rilevare la merda", intendendo con questa un termine tecnico per informazioni contaminate da ignoranza, inettitudine o inganno deliberato. Lo scrittore James Moffett , rivolgendosi agli educatori, ha espresso le sue idee nel report "C.R.A.P. Detection Lesson for educators" (vedi bibliografia).



Come deve essere progettato un "buon" sito web?
Come dovrebbe essere organizzato un "buon" sito web? Una risposta alla domanda "Come può essere progettato un sito Web per stimolare e sostenere un'esperienza di flusso?" la dà lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi, inventore del "FLOW", in una intervista (vedi bibliografia 1996):

Un sito Web che promuove il flusso è come un pasto gourmet. Si inizia con gli antipasti, si passa alle insalate e ai primi e si passa al dessert.
Sfortunatamente, la maggior parte dei siti è costruita come una caffetteria. Scegli quello che vuoi. All'inizio suona bene, ma presto non importa cosa scegli di fare. Tutto è blando e uguale. I progettisti di siti Web presumono che il visitatore sappia già cosa scegliere. Non è vero.
Le persone accedono ai siti Web sperando di essere guidate da qualche parte, sperando in un guadagno.


Il "Flusso" dovrebbe evitare sia la noia sia l'ansia
Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi (1990) ha descritto l'attenzione focalizzata come “energia psichica”. Come l'energia in senso tradizionale, nessun lavoro può essere svolto senza di essa, e attraverso il lavoro quell'energia viene consumata. La maggior parte di noi ha sperimentato uno stato mentale/emotivo in cui tutta la nostra attenzione (o energia) è totalmente focalizzata su un'attività. Csikszentmihalyi (1990) ha chiamato questo stato "flusso", in base a come i partecipanti ai suoi studi hanno descritto l'esperienza.
flow
Come valutiamo la credibilità dei siti web?

Per valutare la credibilità di un sito web dobbiamo porci almeno cinque domande: chi ha scritto i contenuti, qual è lo scopo che si prefigge, qual è la qualità di ciò che ha scritto, quando li ha scritti e in quale ambito internet. Si tratta delle cinque W  (Who, What, Why, When and Where) che il giornalismo anglosassone derivò dai retori dell'antichità e in particolare da Marco Tullio Cicerone (De Inventione). Quel modello, a partire dagli anni '40 del Novecento, venne inoltre ripreso dalla teoria delle comunicazioni di massa denominata "modello di Lasswell". Per saperne di più sulle teorie che sostengono questa applicazione andate alla pagina Credibilità online.

Dato che la credibilità dipende sia dalla fonte emittente che dal soggetto che deve valutarla questa può essere l'occasione per analizzare lo stile cognitivo personale, infatti è noto che lo stesso sito web verrà ritenuto credibile da certi riceventi ma non credibile da altri.

Perchè l'informazione fa schifo
cliccare per approfondire
La prima cosa che ognuno ha bisogno di sapere circa le informazioni online è "come rilevare la merda", intendendo con questa un termine tecnico per informazioni contaminate da ignoranza, inettitudine o inganno deliberato
Analisi Flash di un sito web

Se non si ha molto tempo si consiglia una prima analisi rispondendo a queste cinque domande:c

Chi: É specificato il responsabile dei contenuti del sito? (escluso il webmaster tranne che non sia anche l'autore)
Perchè: É specificato lo scopo che il sito si prefigge? (ad esempio: vendere, informare, educare, ecc.)
Cosa: I contenuti del sito indicano fonti e riferimenti bibliografici rintracciabili (autori, documenti, libri, website, ecc.)?
Quando: Se l'aggiornamento è importante per lo scopo del sito, l'ultima data di aggiornamento dichiarata è nell'anno in corso?
Come: Il sito è strutturato in modo da facilitare la navigazione: ha un motore di ricerca e una sitemap?

Analisi Sistematica di un sito web

Un'analisi completa della credibilità di un website può essere fatta con la checklist mostrata parzialmente sotto e scaricabile qui:

I vari aspetti della credibilità di un sito web
I vari aspetti della credibilità secondo BJ Fogg

Lo psicologo BJ Fogg ha categorizzato la credibilità che l'utente ricava dall'analisi di un sito web in quattro tipologie:


  1. Credibilità superficiale (surface): La prima valutazione di credibilità, sia che si tratti di un website che di una persona, è quella superficiale che si fonda sulla forma e qualità estetica che l'utente deriva dall'aspetto di un sito web o da un documento, dispositivo, persona, ecc
  2. Credibilità stimata (reputed): la seconda valutazione di credibilità che si attua è quella "stimata", che si fonda sui riconoscimenti e le segnalazioni che quel website, dispositivo, documento, ecc, ha già ricevuto da altri soggetti
  3. Credibilità esperita (earned): la terza valutazione di credibilità è quella "guadagnata" e si riferisce all'esperienza che l'utente ha avuto nella sua relazione con il website, dispositivo, documento, persona, ecc.
  4. Credibilità presunta (presumed): quando non si ha alcuna informazione e non si è avuta alcuna esperienza con un website, persona, documento, ecc si valuta la "credibilità presunta" che si fonda sulle conoscenze pregresse o sui pregiudizi/stereotipi già posseduti dall'utente
confronto
Confronto Siti Web

Un modo per esprimere graficamente la credibilità di diversi siti web, e compararne il giudizio che se ne dà, è quello di costruire una mappa a quattro quadranti.

La mappa ha nell'asse delle ordinate l'autorevolezza delle fonti (il cui giudizio viene tratto dalle risposte alle domande Chi e Perchè), e nell'asse delle ascisse la qualità dell'informazione (il cui giudizio viene tratto dalle risposte alle domande Cosa, Quando e Dove).
Per saperne di più sulla costruzione di una mappa della credibilità andate alla pagina Mappa Credibilità Siti Web.

Se nel corso della navigazione incontriamo un sito di nostro interesse, una valutazione flash può essere fatta rapidamente impiegando i criteri esposti nel box grigio, riservando l'analisi sistematica (che richiede la compilazione della checklist) a un momento successivo.

Distorsioni del giudizio (Bias) nelle ricerche online

Talvolta ci chiediamo perchè facciamo così fatica a ottenere rapidamente delle buone risposte dalle nostre ricerche online. La risposta degli esperti (vedi bibliografia White) è che non teniamo conto dei pregiudizi che albergano nella nostra mente e di quelli che gli algoritmi dei motori di ricerca portano dentro di se.
L'attenzione al proprio processo di ricerca online si rivela indispensabile se si vogliono evitare gli errori che la maggior parte delle persone fa durante le ricerche online. Per approfondire andare alla pagina: Bias nelle ricerche online.
Come guardiamo (male) le pagine web
Il triangolo d'oro della visione.
Una heat map di eye tracking mostra quali sono le “aree calde” della pagina web, quelle dove la vista dell'utente tende a focalizzarsi più frequentemente. È interessante notare che gli annunci di Google AdWords posizionati nella barra laterale destra ricevono poca attenzione rispetto a quelli posizionati accanto ai risultati organici.
(Cliccare per approfondire)
Quando guardiamo una pagina web occorrono alcune decine di secondi prima di riuscire a maturare un giudizio "conscio" sul nostro interesse per quello che vediamo. Ma la nostra mente ha già emesso (in 50 millesimi di secondo) un giudizio "inconscio" del nostro gradimento. E il nostro gradimento è "guidato" dai bias che agiscono inconsciamente nella nostra mente...
La razionalità richiede impegno personale!
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)


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Libri consigliati
a chi non vuole correre il rischio di ingannarsi sulla credibilità dei siti web che frequenta
Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 16 maggio 2023

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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