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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Personalità cognitiva: le persone si differenziano per la loro "Need for cognition" (NFC)
TEORIE > METODI > INTELLIGENZA UMANA
Scopo di questa pagina
La ricerca psicologica ha dimostrato l'esistenza di differenze individuali stabili nell'affrontare sforzi mentali. Alcuni esperimenti e studi psicologici sulla personalità umana hanno evidenziato la presenza di due atteggiamenti contrastanti, che si acquisiscono nell'infanzia: il piacere e l'interesse di alcune persone nell'impegnarsi in compiti cognitivi faticosi oppure il disinteresse e l'allontanamento dagli sforzi cognitivi. Gli psicologi  Richard Petty e John Cacioppo hanno definito questa caratteristica "Need for Cognition" e hanno individuato il modo per misurare questa capacità (NFC). Tale capacità influenza notevolmente il modo in cui le persone affrontano i problemi della propria vita in termini di valutazione delle informazioni, resistenza alle lusinghe della pubblicità, mantenimento dei propri stereotipi. Possiamo allora immaginare che le persone che apprezzano questo sito e che sentono la necessità di impegnarsi in valutazioni critiche delle informazioni che ricevono abbiano una NFC alta.
altan
The problem is complex.
Ah! then we're fucked up.
Punto chiave di questa pagina
NEED FOR COGNITION: Gli psicologi Richard Petty e John Cacioppo, nel corso di diverse ricerche sperimentali, hanno dimostrato l'esistenza di differenze individuali stabili nella tendenza delle persone a impegnarsi in attività richiedenti sforzi cognitivi e a goderne, piuttosto che a evitare questi sforzi. Queste differenze spaziano da una forte riluttanza a impegnarsi in compiti intellettualmente difficili, a un forte interesse e godimento nel farlo. Da cosa derivano queste differenze? Le differenze di atteggiamento tra individui con bassa o alta NFC sembrano derivare in gran parte dalle passate esperienze, dall'essere sostenute dalla memoria, e da comportamenti tenuti in passato. La NFC deriva da fattori multipli di natura familiare ed educativa che vanno a formare la personalità dell'individuo. Nella fase di formazione della personalità si mettono le basi per le attività cognitive dell'individuo (pensare, analizzare, riflettere, ecc.). La predisposizione a "riflettere" si acquisisce nell'infanzia per poi manifestarsi in esperienze che, nella vita adulta, influenzeranno l'acquisizione o l'elaborazione di informazioni rilevanti per risolvere problemi o dilemmi. La NFC è un prezioso indicatore del futuro successo o insuccesso nella vita per ogni persona.
Punti di riflessione
La predisposizione a "riflettere" si acquisisce nell'infanzia per poi manifestarsi in esperienze che, nella vita adulta, influenzeranno l'acquisizione o l'elaborazione di informazioni rilevanti per risolvere problemi o dilemmi.
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Ci sono stabili differenze individuali nella tendenza delle persone a impegnarsi e godere di attività cognitive faticose. Gli individui che hanno bassa motivazione intrinseca a impegnarsi in sforzi cognitivi vengono caratterizzati come avari cognitivi cronici, mentre gli individui in possesso di alta motivazione intrinseca ad esercitare le loro facoltà mentali vengono immaginati come pensatori cronici. Diversi studi analitici indicano che tali tendenze possono essere rappresentate nei termini di un singolo fattore chiamato "need for cognition". (Richard Petty, John Cacioppo, Jeffrey Feinstein, Blair Jarvis)


Cos'è la personalità
La prima persona che ha proposto una teoria completa e coerente della personalità umana fu Sigmund Freud, e molti altri psicologi dopo di lui hanno proposto la loro visione della personalità (tra i tanti: Carl Gustav Jung, Alfred Adler, Karen Horney, Erik Erikson, Carl Rogers, ecc.). Data la vastità del tema lasciamo ai lettori la possibilità di approfondirlo sul libro "Theories of personality" di Duane Schultz (gratuito ma in inglese), oppure su "Introduzione alla psicologia della personalità" di Gennaro Accursio.

In generale la personalità di un individuo viene definita come "le caratteristiche psicologiche che determinano in che modo l'individuo risponde alle sollecitazioni del suo ambiente".
La personalità di un individuo viene definita come "le caratteristiche psicologiche che determinano in che modo l'individuo risponde alle sollecitazioni del suo ambiente"
Tendenza umana ad affrontare (o evitare) sforzi cognitivi
Questa pagina web tratta di un aspetto particolare della personalità, oltremodo importante nella società dell'informazione, che la ricerca psicologica ha chiamato "Need for cognition (NFC)". Gli psicologi Richard Petty e John Cacioppo, nel corso di diverse ricerche sperimentali (vedi bibliografia 1996, 1982, 1984), hanno dimostrato l'esistenza di differenze individuali stabili nella tendenza delle persone a impegnarsi in attività richiedenti sforzi cognitivi e a goderne, piuttosto che a evitare questi sforzi. Queste differenze spaziano da una forte riluttanza a impegnarsi in compiti intellettualmente difficili, a un forte interesse e godimento nel farlo. Da cosa derivano queste differenze?
Le differenze di atteggiamento tra individui con bassa o alta NFC sembrano derivare in gran parte dalle passate esperienze, dall'essere sostenute dalla memoria, e da comportamenti tenuti in passato. La NFC deriva da fattori multipli di natura familiare ed educativa che vanno a formare la personalità dell'individuo. Nella fase di formazione della personalità si mettono le basi per le attività cognitive dell'individuo (pensare, analizzare, riflettere, ecc.). La predisposizione a "riflettere" si acquisisce nell'infanzia per poi manifestarsi in esperienze che, nella vita adulta, influenzeranno l'acquisizione o l'elaborazione di informazioni rilevanti per risolvere problemi o dilemmi.
Scrivono Petty e Cacioppo (vedi bibliografia 1996 p.198):


Gli individui con alta NFC tendono naturalmente a cercare, acquisire, pensare, e riflettere sulle informazioni in loro possesso per dare un senso a stimoli, relazioni, ed eventi nel loro mondo. Gli individui a bassa NFC sono caratterizzati, più probabilmente, come individui che si basano su opinioni altrui (ad esempio, celebrità ed esperti), su euristiche  o su processi di confronto sociale.

Nella prima infanzia il bambino acquisisce le tendenze cognitive (tra cui anche quelle negative) che lo accompagneranno per tutta la vita (se i genitori o gli educatori non intervengono)

Come rovinare un bambino


      • tendenza a distorcere informazioni

      • tendenza a non riconciliare prospettive diverse

      • tendenza a pensare che la libertà sia: "fare quello che ti pare"

      • tendenza ad annoiarsi nel discutere con altri


A questo proposito scrivono Petty e Cacioppo (vedi bibliografia 1996 p.246):
I bambini imparano, attraverso l'osservazione e l'esperienza, che possono far fronte ai loro problemi attraverso il ragionamento e l'influenza verbale piuttosto che attraverso la forza fisica. In tal modo essi dovrebbero tendere a sviluppare più alti livelli di NFC a causa della constatazione dell'importanza di buone capacità di problem-solving e dell'abitudine di tracciare percorsi attraverso i rischi della vita.

Ma è compito dei genitori favorire certe tendenze perchè, dopo l'infanzia, secondo Petty e Cacioppo, la NFC rimane piuttosto stabile nel tempo e nelle situazioni.


La NFC può essere affidabilmente misurata (vedi box), e viene ritenuta un importante predittore dei risultati nella vita e nella carriera accademica delle persone.
Due tipi di persone
differenza cognitiva tra persone
La ricerca psicologica ha dimostrato l'esistenza di differenze individuali stabili nell'affrontare sforzi mentali. Vi sono due tipi di persone: quelle che hanno una forte riluttanza ad impegnarsi in compiti intellettualmente difficili, e quelle che ne ricavano piacere.
E' stata dimostrata l'esistenza di differenze individuali stabili nella tendenza delle persone a impegnarsi in attività richiedenti sforzi cognitivi e a goderne, piuttosto che a evitare questi sforzi
Cos'è la Need for cognition
Il termine "need for cognition" venne coniato dallo psicologo Arthur Cohen e dai suoi colleghi (vedi bibliografia 1955) nei primi lavori sulle differenze individuali nella motivazione cognitiva. Cohen, tuttavia, concettualizzò la need for cognition (NFC) come "la necessità di capire e dare un senso all'esperienza del mondo", e sostenne che esigenze personali più forti portavano alcune persone a vedere le situazioni come ambigue, indicando che l'esigenza di maggiore chiarezza cognitiva era associata ad un maggiore "bisogno di cognizione". Cohen distinse ulteriormente la sua concettualizzazione da una formulazione gestaltica affermando che quest'ultima non incorpora una sequenza di riduzione nè della tensione nè dell'esigenza di chiarezza.

Quando, nel 1982, gli psicologi Richard Petty e John Cacioppo iniziarono ad analizzare la NFC proposero che quel bisogno di cognizione fosse una differenza individuale stabile nella popolazione. Questa necessità si esprimeva nella tendenza a impegnarsi e godere di attività cognitive faticose. Variazioni individuali nella NFC vennero concepite come l'esistenza di un continuum bipolare, dato che una bassa NFC venne definita come l'assenza cronica della tendenza di una persona a impegnarsi e godere di attività richiedenti sforzi cognitivi. I risultati di diversi studi (vedi bibliografia 1982) mostrano una correlazione tra NFC e intelligenza verbale, mentre non sono state trovate relazioni con l'intelligenza astratta. I risultati di una ricerca della psicologa Teresa Davis et Al. (vedi bibliografia 1993), hanno mostrato una correlazione positiva tra NFC e livello scolastico.

Richard Petty e John Cacioppo, nell'ambito degli studi sul "processo persuasivo", elaborarono poi (vedi bibliografia 1986) il modello ELM (Elaboration Likelihood Model) che prevede che l'elaborazione del messaggio persuasivo possa avvenire secondo due percorsi (vedi figura): un "percorso centrale" dove il messaggio viene analizzato razionalmente, soppesando pro e contro, e un "percorso periferico" nel quale il messaggio viene analizzato superficialmente sulla base della sua attrattività formale. Secondo Petty e Cacioppo  i fattori che indirizzano una persona a scegliere un percorso piuttosto che un altro sono due: motivazione e abilità cognitiva. La motivazione è alta in persone che dispongono di un'alta NFC, essa è invece assente in persone con bassa NFC.
La valutazione di informazioni e la NFC
La valutazione della qualità e credibilità delle informazioni che si ricevono, sia in campo professionale, sia in campo sociale (da mass media e social media) è sempre più importante. Infatti, sempre più spesso ci troviamo di fronte a opinioni che vengono spacciate per fatti comprovati, mentre sono solo fattoidi. Come scrive il formatore Gianluca Merlino (vedi bibliografia):

un fattoide può essere definito come un “fatto che non esiste prima di essere veicolato da un media”: da quel momento, e solo da quel momento, per il pubblico, diventa un fatto reale. La straordinaria crescita dei social sottolinea la particolare importanza di questo principio e si affianca all’esplosione del fenomeno delle fake news, le notizie false.

In questi casi chi ha una NFC alta ha una maggiore capacità di distinguere tra informazioni importanti e irrilevanti, credibili o ingannevoli.
Valutare la credibilità delle proprie fonti è il primo compito di un "pensatore critico".
Persuasione: il modello ELM (Elaboration Likelihood Model)
Processo valutativo Bimodale
Il modello ELM applicato alla valutazione di credibilità di siti web
La modalità prevalente con cui gli utenti visualizzano le pagine web tende a evitare gli sforzi cognitivi e si affida a valutazioni euristiche. Come è possibile vedere nella figura, un utente può trovarsi a navigare sul web (fase di esposizione) senza uno scopo specifico (cioè senza motivazione), ma poi incappare attraverso un hyperlink (o in altri modi) in pagine web che risvegliano il suo interesse. Può trovarsi quindi d'improvviso a dover valutare la credibilità di ciò che ha incontrato (fase di valutazione). Il modello ELM di Petty e Cacioppo teorizza che, se si ha sia una forte motivazione sia una forte competenza, ci si impegnerà in uno sforzo valutativo approfondito e sistematico, in caso contrario la valutazione di credibilità sarà superficiale, prenderà in considerazione soprattutto l'attrattività formale del messaggio piuttosto che la sua qualità e sarà di natura euristica.
Distinguere tra Notizie e Opinioni
Distinguere tra Fatti e Fattoidi
Come la NFC influenza le decisioni
La NFC viene ritenuta una caratteristica personale determinante per prendere decisioni corrette, e dunque per l'accesso a posizioni lavorative manageriali. Gli psicologi Jessica Carnevale e Al. (vedi bibliografia) ritengono che avere una elevata NFC mette al riparo da alcuni bias cognitivi (framing), ma può esacerbarne altri (priming). La Carnevale ha analizzato la suscettibilità dei manager a quattro tipi di bias:

  1. Suscettibilità al "framing" (Framing susceptibility): l'effetto del framing si verifica quando ci si trova di fronte a due scelte equivalenti dal punto di vista logico ma che portano a una decisione in direzione di una opzione solo in virtù del modo in cui vengono presentate. Un esempio citato da Kahneman e Tversky (vedi bibliografia 1981), descrive il caso di una malattia infettiva per la quale ci si aspettano 600 morti, chiedendo di scegliere tra due programmi medici d'intervento: uno che prevede la salvezza di 200 persone, l'altro che prevede 1/3 di probabilità che 600 persone si salvino e 2/3 di probabilità che nessuno si salvi. La possibilità di salvare 200 vite risulta più attrattiva della probabilità, in 2/3 dei casi, di perderne 600. Le due opzioni hanno degli effetti, probabilisticamente, identici, ma l'avversione alle perdite indirizza la scelta, nella maggior parte dei casi, verso la prima opzione.

  2. Calibrazione della fiducia (Confidence calibration): l'eccessiva sicurezza ha contribuito a prendere decisioni catastrofiche quali il disastro del Challenger e l'incidente nucleare di Chernobyl. La calibrazione della fiducia viene definita nella misura in cui la fiducia corrisponde alla  precisione misurata in molti giudizi. Le persone, di solito presentano livelli di fiducia del 20% più alti rispetto a quanto misurato. Questo è un errore molto diffuso che pochi riescono ad evitare calibrando i loro livelli di fiducia (ad esempio nelle previsioni metereologiche, o nel gioco del bridge, o nel trading online).

  3. Coerenza nella percezione del rischio (Consistency in risk perception): la percezione del rischio della maggior parte delle persone è piuttosto imprecisa a causa di assenza di familiarità con i concetti probabilistici o per la presenza di condizionamenti emotivi. La coerenza nella percezione del rischio viene definita come la coerenza logica dei giudizi in tre ambiti: ambito temporale (per esempio giudizio del rischio per il prossimo anno vs. i prossimi cinque anni), ambito sociale (ad esempio rischio di morire per attacco terroristico piuttosto che per ogni altra causa), complementarità (ad esempio probabilità di avere un incidente d'auto vs. probabilità di non avere incidenti).

  4. Sensibilità ai costi irrecuperabili (Sensitivity to sunk costs): i responsabili di decisioni prese mostrano una disposizione a intensificare gli sforzi, una volta che le risorse sono già state investite, indipendentemente dall'evoluzione della situazione. In tal modo si cerca di negare che le risorse sono state spese a causa delle loro decisioni errate.

E' stato accertato nella ricerca sperimentale condotta su 360 persone (vedi bibliografia Carnevale pp. 6-8) che le persone con alta NFC tendono a non lasciarsi condizionare da elementi superficiali e a onorare le perdite subite a causa delle loro decisioni, riconoscendo la propria responsabilità, mentre le persone con bassa NFC sono risultate più suscettibili ai bias cognitivi.
E' stato accertato, in una ricerca sperimentale, che le persone con alta NFC tendono a non lasciarsi condizionare da elementi superficiali e a onorare le perdite subite a causa delle loro decisioni, riconoscendo la propria responsabilità, mentre le persone con bassa NFC sono risultate più suscettibili ai bias cognitivi
Come misurare la "Need for cognition"
Gli psicologi Richard Petty, John Cacioppo e ChuanFeng Kao hanno messo a punto una checklist per la valutazione della NFC, basata su 18 punti (vedi bibliografia).
Valutazione del Test NFC
Per effettuare la valutazione della NFC gli psicologi Petty e Cacioppo (vedi in bibliografia "The efficient assessment of need for cognition") chiedono a coloro che si sottopongono al test di citare, per ognuna delle frasi del questionario, il proprio punteggio/giudizio. Il punteggio, basato sul documento "The Need for Cognition Scale" (vedi bibliografia Anne Bost 2007) è il seguente:
Il maggior punteggio possibile del test sarà +72, il minore -72. Il tempo di esecuzione del test 5-10 minuti. Ovviamente il valore assoluto di tale test non ha alcun senso, mentre il valore relativo di un gruppo di partecipanti ce l'ha.

+4 : molto forte accordo
+3 : forte accordo
+2 : moderato accordo
+1 : lieve accordo
 0  : incerto
-1 : lieve disaccordo
-2 : moderato disaccordo
-3 : forte disaccordo
-4 : molto forte disaccordo

La checklist può essere scaricata in formato PDF:
Conseguenze della "Need for cognition" nella vita reale
Le conseguenze sulla persuasione delle persone che hanno un'alta piuttosto che una bassa NFC sono notevoli come molte ricerche hanno dimostrato. Ad esempio:


  • Efficacia nelle ricerche online: gli informatici Jingjing Liu e Xiangmin Zhang (vedi bibliografia)  hanno mostrato differenze significative nell'efficacia delle ricerche online: coloro che hanno un'alta NFC tendono ad essere più efficaci nel trovare documenti utili ai loro scopi in virtù del miglior uso delle informazioni di contesto, quali le descrizioni della pagina sul motore di ricerca google.

  • Condizionamento della Televisione: gli psicologi Berndt Henning e Peter Vorderer (vedi bibliografia 2001) in uno studio finalizzato a individuare le cause delle differenze individuali in termini di ore di visione della TV (in Germania da 1,5 h/gg a 8h/gg), hanno ipotizzato che la NFC sia la causa principale che spinge a guardare più a lungo la TV. (vedi box).

  • Influenza della Pubblicità: gli psicologi Richard Petty e Curtis Haugtvedt (vedi bibliografia 1992) hanno notato che le persone con alta NFC sono meno influenzabili dalla pubblicità, nel senso che non cambiano rapidamente la loro opinione se ricevono brevi messaggi contrari.
Accendere la TV equivale a spegnere il cervello
need for cognition
Secondo gli psicologi Berndt Henning e Peter Voderer (vedi bibliografia) il modo più semplice con cui le persone possono smettere di "pensare", quando hanno svolto tutti gli altri compiti quotidiani, è guardare la TV.
Nella ricerca, svolta su persone della stessa età e scolarità (tutti giovani), è emerso che avere una bassa NFC incrementa il tempo di visione della TV. Gli autori immaginano che, se si estendesse l'indagine all'intera popolazione di varia anzianità e scolarità, tale influsso sarebbe decisamente maggiore.
L'abbassamento delle capacità cognitive di coloro che guardano le TV commerciali
Di solito si pensa che la Tv abbia un'influenza sulle scelte politiche solo quando trasmette telegiornali "orientati" politicamente, ma non è così. Uno studio dell'Università Bocconi, della Queen Mary di Londra e dell'Università Pompeu Fabra di Barcellona (vedi bibliografia Guido Romeo Sole24Ore) ha ricostruito il clima politico italiano degli anni '80 misurando l'impatto dei programmi d'intrattenimento delle TV commerciali sugli orientamenti politici degli italiani.  Le conclusioni dello studio, scrive Guido Romeo, sostengono che "chi ha consumato alte dosi di TV d'intrattenimento da bambino, sperimenta un abbassamento delle capacità cognitive dall'8 al 25%."
Il modo più semplice con cui le persone possono smettere di "pensare", quando hanno svolto tutti gli altri compiti quotidiani, è guardare la TV. In una ricerca, svolta su persone della stessa età e scolarità (tutti giovani), è emerso che avere una bassa NFC incrementa il tempo di visione della TV
Conservatori e liberali
framing
Differenze di 'Need for cognition' tra conservatori e liberali negli USA
Gli psicologi John T. Jost e Margarita Krochika hanno svolto uno studio sperimentale (vedi bibliografia 2104), negli USA, sulle differenze comportamentali tra persone orientate verso il partito repubblicano (conservatori) e altre orientate verso il partito democratico (liberali). Lo studio ha confermato l'esistenza di asimmetrie cognitive tra conservatori e liberali tali per cui le persone conservatrici hanno una minore 'need for cognition' e sono più soggette al mantenimento dei loro stereotipi. Scrivono Jost e Krochika:

Per diversi decenni, psicologi e scienziati politici si sono bombardati a vicenda con prove di parzialità, errori, ignoranza, irrazionalità da parte di individui comuni. Più di un autore ha considerato assiomatico che le persone siano cittadini democratici scarsamente informati e maestri di autoinganno, costituzionalmente incapaci di obiettività, specialmente quando si tratta di controversie sociali, morali o politiche (ad es. Haidt, 2012; Shermer, 2011). Pochissimi, a parte a Gigerenzer(2008) si sono presi la responsabilità di difendere le virtù epistemiche del pubblico di massa. Ci sembra che ci sia una lunga lista di differenze psicologiche tra liberali e conservatori da non sottovalutare (vedi anche Hibbing et al., 2014; Jost & Amodio, 2012; Jost et al., 2003a, 2003b,2007, 2009a, 2009b, 2009c; Kandler et al., 2012; Mooney, 2012; Giovane,2009). Abbiamo dimostrato che le differenze ideologiche nella motivazione epistemica, così come la necessità di cognizione (NFC) e la necessità di condividere la realtà, possono aiutare a spiegare le differenze negli stereotipi e nel comportamento di gruppo. Più specificamente, abbiamo scoperto che il maggiore bisogno di conoscenza dei liberali li porta a fare meno affidamento su segnali di apparenza fisica. I conservatori hanno più bisogno di condividere la realtà con altri affini a loro per percepire più consenso all'interno del loro gruppo, e sentire un senso più forte di efficacia collettiva e per impegnarsi maggiormente nel raggiungimento degli obiettivi del gruppo.
Uno studio ha confermato l'esistenza di asimmetrie cognitive tra conservatori e liberali negli USA tali per cui le persone conservatrici hanno una minore 'need for cognition' e sono più soggette al mantenimento dei loro stereotipi
Un fattoide può essere definito come un “fatto che non esiste prima di essere veicolato da un media”: da quel momento, e solo da quel momento, per il pubblico, diventa un fatto reale. La straordinaria crescita dei social sottolinea la particolare importanza di questo principio e si affianca all’esplosione del fenomeno delle fake news. Chi ha una NFC alta ha una maggiore capacità di distinguere tra informazioni importanti e irrilevanti, credibili o ingannevoli
Conclusioni (provvisorie): la persone con alta NFC hanno una maggiore capacità di distinguere tra informazioni importanti e irrilevanti, credibili o ingannevoli
Gli psicologi Richard Petty e John Cacioppo, nel corso di diverse ricerche sperimentali, hanno dimostrato l'esistenza di differenze individuali stabili nella tendenza delle persone a impegnarsi in attività richiedenti sforzi cognitivi e a goderne, piuttosto che a evitare questi sforzi. Queste differenze spaziano da una forte riluttanza a impegnarsi in compiti intellettualmente difficili, a un forte interesse e godimento nel farlo. La ricerca psicologica ha chiamato questa esigenza umana "Need for cognition (NFC)". La NFC deriva da fattori multipli di natura familiare ed educativa che vanno a formare la personalità dell'individuo. Nella fase di formazione della personalità si mettono le basi per le attività cognitive dell'individuo (pensare, analizzare, riflettere, ecc.). La predisposizione a "riflettere" si acquisisce nell'infanzia per poi manifestarsi in esperienze che, nella vita adulta, influenzeranno l'acquisizione o l'elaborazione di informazioni rilevanti per risolvere problemi o dilemmi.
Di solito chi ha una NFC alta ha una maggiore capacità di distinguere tra informazioni importanti e irrilevanti, credibili o ingannevoli. Questa caratteristica è stata dimostrata dagli psicologi Josh e Krochika in uno studio sperimentale negli USA, sulle differenze comportamentali tra persone orientate verso il partito repubblicano (conservatori) e altre orientate verso il partito democratico (liberali). Lo studio ha confermato l'esistenza di asimmetrie cognitive tra conservatori e liberali tali per cui le persone conservatrici hanno una minore 'need for cognition' e sono più soggette al mantenimento dei loro stereotipi. E' stato dimostrato inoltre che persone con alta NFC guardano meno TV e sono meno influenzabili dalla pubblicità.
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Pagina aggiornata il 4 giugno 2023

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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