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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Atteggiamento critico personale
TEORIE > METODI > INTELLIGENZA UMANA
Scopo di questa pagina
Si sente parlare sempre più spesso del "pensiero critico" come di una capacità apprezzabile per vivere nel mondo moderno, ma pochi sanno cosa esso sia. L'atteggiamento critico è una minaccia per l'Ego e richiede umiltà intellettuale. Questa pagina propone alcuni criteri per valutare, anche se approssimativamente, l'atteggiamento critico delle persone, appoggiandosi alla classificazione proposta dagli psicologi Richard Paul e Laura Elder. Questa classificazione prevede di ripartire gli individui in tre categorie: senso critico assente, debole e forte in base a criteri indicati in una checklist scaricabile da questa pagina. Si tratta di una ripartizione approssimativa dato che possono esserci sovrapposizioni fra le tre categorie, orientate soprattutto dal grado di narcisismo del singolo individuo.
pensiero critico
We are seven billion!
Of which 9,999,999 do not understand a shit.
Il punto chiave di questa pagina
COS'E' IL SENSO CRITICO, UNA GUIDA: Le persone con forte senso critico hanno una sufficiente umiltà intellettuale per ammettere che i loro punti di vista sono anche i loro pregiudizi, e quindi sono sempre aperti a valutare prove più convincenti e, conseguentemente, a modificare il proprio punto di vista. Le persone con un debole senso critico faranno invece in modo di non vedere o non incontrare situazioni nelle quali intuiscono che i loro punti di vista verranno messi in discussione con validi argomenti.
Punti di riflessione
La tendenza umana a giudicare il mondo da una prospettiva ristretta autocostruita è potente. Gli esseri umani sono in genere maestri nell'autoinganno e nella razionalizzazione. Noi spesso manteniamo le nostre credenze anche di fronte all'evidenza. (Richard Paul, Linda Elder)
Classificazione degli atteggiamenti critici
Avere un atteggiamento critico è difficile perchè va contro il senso comune, ed è anche faticoso perchè richiede la ricerca e la valutazione di prove.

Inoltre l'atteggiamento critico è una minaccia per l'Ego e richiede umiltà intellettuale.
Però esso è necessario se si vuole migliorare il modo con cui si attribuisce credibilità ad una persona, a una fonte informativa o a un messaggio, infatti la credibilità è influenzata dalla qualità dell'atteggiamento critico del ricevente.

Per valutare, anche se approssimativamente, l'atteggiamento critico delle persone si può impiegare la classificazione proposta dagli psicologi Richard Paul e Laura Elder nel documento: "The miniature guide to understanding the foundations of ethical reasoning".
Essa suddivide le persone in tre categorie:


  • senso critico assente (persone acritiche)


  • senso critico debole (persone critiche ma egocentriche)


  • senso critico forte (persone critiche e imparziali)


Test atteggiamento critico
Cliccare sull'immagine per scaricare la checklist in formato PDF
La tendenza umana a giudicare il mondo da una prospettiva ristretta autocostruita è potente. Gli esseri umani sono in genere maestri nell'autoinganno e nella razionalizzazione. Noi spesso manteniamo le nostre credenze anche di fronte all'evidenza. Avere un atteggiamento critico è difficile perché va contro il senso comune, ed è anche faticoso perché richiede la ricerca e la valutazione di prove
Senso critico forte


There is always a first time to do crap.
But there is never the last one.
Le persone con un senso critico forte sanno che bisogna supportare i propri punti di vista con delle argomentazioni ma, a differenza delle persone con senso critico debole, non a tutti i costi. Vale a dire che esse non utilizzano argomentazioni che sanno non essere "vere", al solo scopo di prevalere sulle argomentazioni altrui. Le persone con un forte senso critico sono consapevoli che l'irrazionalità e l'emotività condizionano la capacità umana di valutare obiettivamente la realtà, e sanno che a questa condizione non sfuggiranno, anche se parzialmente, nemmeno loro. Esse conoscono la logica argomentativa ma, a differenza delle persone con debole senso critico, la usano per valutare imparzialmente sia le argomentazioni altrui, sia le proprie.
Le persone con forte senso critico hanno una sufficiente umiltà intellettuale per ammettere che i loro punti di vista sono anche i loro pregiudizi, e quindi sono sempre aperte a valutare prove più convincenti e, conseguentemente, a modificare il proprio punto di vista. Anche le persone con senso critico forte sono narcisiste, ma in modo sano, non come come le persone acritiche, le quali possono nei casi più gravi avere un "narcisismo patologico". Lo psichiatra Vittorio Lingiardi nell'introduzione al suo libro "Arcipelago N" scrive (p. IX): "L'incapacità di spostare l'attenzione da sé per rivolgerla a un altro è uno dei tratti più vistosi di certi narcisisti. Si può chiamare in vari modi. Uno di questi è egocentrismo, cioè essere intrappolati nel proprio punto di vista perdendo così alcune dimensioni necessarie alla relazione, come la curiosità e l'empatia. L'egocentrismo da solo non basta per trasformare un aspetto della personalità in un suo disturbo; ma se aggiungiamo una costante ricerca di ammirazione, l'aspettativa di un trattamento speciale, un senso esagerato della propria importanza e la tendenza a sfruttare gli altri, la diagnosi di personalità narcisistica è probabile." Le persone con un debole senso critico faranno invece in modo di non vedere o non incontrare situazioni nelle quali intuiscono che i loro punti di vista verranno messi in discussione con validi argomenti. Le persone con un forte senso critico sono, in confronto con le altre due tipologie, quelle eticamente più dotate.
Senso critico debole


I pee out of the pot, dad!
Leadership!

Le persone con un senso critico debole (acritiche) non sono guidate solo dalle emozioni ma intuiscono che devono difendere le proprie posizioni con delle ragioni (argomentazioni). Esse sono egocentriche, nel senso che hanno un bisogno psicologico di difendere ciò in cui già credono e quindi non vogliono essere obiettive. L'egocentrismo è, per lo psicologo Jean Piaget, una fase intermedia dello sviluppo mentale, nella quale i bambini non prendono in considerazione l'ipotesi che le altre persone possano avere idee diverse da quelle del bambino stesso. Secondo Piaget, fino ai 7-8 anni, ogni bambino si sente al centro del mondo. Il problema sorge quando l'adulto non è maturato sufficientemente per abbandonare la propria visione egocentrica.
Le persone con un senso critico debole sono comunque in grado di usare la logica, ma la usano solo per difendere il proprio punto di vista, non per analizzarne le criticità. Le persone acritiche sono spesso orientate da un certo grado di narcisismo.
Esse tendono a ignorare le evidenze contrarie al proprio punto di vista, e la logica diventa solo un mezzo per indebolire le ragioni degli altri e per rafforzare le proprie. Le persone con un senso critico debole tendono a evitare che verità contrarie alle loro prevalgano.
Senso critico assente


It's a life that I hide my head. And now they tell me it was shit, not sand.

Le persone prive di senso critico non sono in grado di usare la logica nella vita quotidiana, anche se magari credono di usarla. Per logica intendiamo la dialettica intesa come gestione razionale dell’incertezza e descritta brevemente nella pagina Logica: cosa sono le inferenze.
Le persone acritiche assorbono le loro credenze dalle persone che frequentano più spesso e si conformano facilmente alle idee altrui. Esse sono facilmente manipolabili ma non sanno di esserlo, e se qualcuno glielo fa notare lo negano. Le persone acritiche generalmente accettano le credenze più facilmente accessibili.
Gli studenti, per esempio, derivano le loro credenze dominanti dai loro insegnanti, dai coetanei, dai libri di testo e dai media (TV, internet, ecc). Le persone
fortemente acritiche sono spesso dominate da un elevato grado di narcisismo. Le convinzioni delle persone acritiche di solito si conformano a quelle del gruppo con cui più si identificano e nel quale si sentono più a proprio agio. Quando esprimono le loro idee usano frasi fatte che suonano come slogan ma non sono in grado di difendere logicamente le loro posizioni. Pretendono che le loro idee vengano accettate per vere e non ammettono verifiche. Rispondono in modo emotivo e spesso rabbioso alle contestazioni perché si sentono minacciate nel rinunciare a un'opinione che forniva un senso di completezza e adeguamento all'ambiente (vedere "Il fissarsi della credenza" di C.S.Peirce). Le persone acritiche cambiano idea quando l'ambiente in cui vivono modifica collettivamente la propria opinione: esse si conformano al cambiamento collettivo. Non è l'autonomia di pensiero e di giudizio che guida la loro azione ma le emozioni. Per questo motivo le persone acritiche, spesso, prendono cattive decisioni per se stessi e per gli altri. Inoltre esse possono essere facilmente manipolate e indotte ad atti violenti per gli interessi (politici, economici, sociali) di altri.


Le persone con forte senso critico hanno una sufficiente umiltà intellettuale per ammettere che i loro punti di vista sono anche i loro pregiudizi, e quindi sono sempre aperti a valutare prove più convincenti e, conseguentemente, a modificare il proprio punto di vista. Le persone con un debole senso critico faranno invece in modo di non vedere o non incontrare situazioni nelle quali intuiscono che i loro punti di vista verranno messi in discussione con validi argomenti
Nel 1983 il medico Nei McIntyre e il filosofo Kark Popper scrissero insieme un promemoria rivolto ai medici affinchè li aiutasse a mantenere un atteggiamento critico ed etico nel corso della professione medica (vedi bibliografia 1983). La sintesi di tale attitudine è la seguente:
Promemoria per un atteggiamento critico nei medici (di Karl Popper e Neil McIntyre)
medicina critica
Gli errori si verificano in Medicina come in altri campi della vita. Le conseguenze possono essere trascurabili ma spesso risultano gravi e possono essere catastrofiche. Alcuni errori non si possono evitare; altri sono evitabili ed anche colpevoli. Si possono prendere provvedimenti per correggere gli errori ma in molti casi essi sono irreversibili ed il solo beneficio che se ne trae consiste nell’evitare ulteriori analoghi errori. Ci si attende che i medici profittino della propria esperienza e sin da quando sono studenti vengono esortati a trarre profitto dai propri errori
Svantaggi dell'atteggiamento critico
Essere razionali nel valutare il mondo è un pregio che non tutti si concedono, ma vi sono anche degli svantaggi, quali quello di perdere poesia e creatività del mondo immaginifico dell'emisfero destro. Un esempio l'ha dato la poetessa Emily Dickinson scrivendo nel 1861 la poesia "I felt a funeral, in my brain". La Dickinson, che a quel tempo frequentava lezioni di anatomia, era rimasta emotivamente colpita dalla pesantezza dei modi razionali inaugurati dall'Illuminismo nel comprendere il mondo. La poesia, che tratta di un funerale metaforico, si intitola "Un funerale, nel mio cervello":

Ho sentito un funerale nel mio cervello,
e persone in lutto, avanti e indietro,
ho continuato a camminare - a camminare - finché non è sembrato
che la ragione stesse cadendo a pezzi -

E quando tutti furono seduti,
Un servizio come un tamburo -
Continuò a battere - a battere - finché non pensai che la
mia mente stesse diventando insensibile -

E poi li ho sentiti sollevare una Scatola
e scricchiolare sulla mia Anima
Con quegli stessi Stivali di Piombo, di nuovo.
Poi lo spazio - ha cominciato a suonare

Poiché tutti i Cieli erano una campana,
ed Essere, non altro che un Orecchio,
e IO e il Silenzio, come una strana razza,
naufragata, solitaria, qui -

E poi un asse nella Ragione, si ruppe,
e sono caduta giù, e giù - e ho
colpito un mondo, ad ogni tuffo,
e ho smesso di sapere - allora -
Cliccare sull'immagine per leggere (in inglese) un'analisi poetica di "I felt a funeral, in my brain"
La letteratura va al di là della razionalità, perchè essa ha un impatto viscerale e colpisce in profondità con le metafore.
La razionalità richiede impegno personale!
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)


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Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 23 febbraio 2024

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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