Inconscio quantistico
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La giornalista scientifica Zeeya Merali (vedi bibliografia 2020) scrive: "Fino all’avvento della fisica quantistica negli anni ’20, i fisici si aspettavano che le loro teorie fossero deterministiche, generando previsioni certe sull’esito degli esperimenti. Ma la teoria quantistica sembra essere intrinsecamente probabilistica. La versione dei libri di testo – a volte chiamata interpretazione di Copenhagen – dice che finché le proprietà di un sistema non vengono misurate, possono comprendere una miriade di valori. Questa sovrapposizione collassa in un unico stato solo quando si osserva il sistema, e i fisici non possono mai prevedere con precisione quale sarà quello stato." Riguardo all'entanglement, ipotizzato dal fisico Erwin Schrödinger nel 1935, la fisica Gabriella Greison nel suo libro "Ogni cosa è collegata" scrive (p.201): "L'entanglement quantistico è il più bizzarro, il più assurdo, il più pazzo fenomeno mai immaginato prima d'ora, la previsione più ridicola che la meccanica quantistica possa fare. L'entanglement, "aggrovigliamento", "intreccio", è una previsione teorica, ricavata dalle equazioni, dai calcoli che stanno dietro la teoria dei quanti, quelli fatti dai creatori della meccanica quantistica, Planck, Einstein, Schrödinger, Dirac, Bohr, Pauli, Marie Curie, De Broglie e tutti gli altri. E dice questo: nella meccanica quantistica, cioè nel mondo delle grandezze piccole, piccole come un milione di miliardesimo di metro, se due particelle sono entangled, cioè se sono vicine, le loro proprietà diventano collegate, straordinariamente connesse, e quando le separi, in direzioni opposte, loro rimangono comunque inestricabilmente collegate, e quello che fa una particella influenza l'altra. Questa è quindi una proprietà degli elettroni, particelle della meccanica quantistica."
La giornalista scientifica Alessandra Bracci, intervistando l'astrofisico Massimo Teodorani scrive (vedi bibliografia): "Alla fine dell’Ottocento e per tutto il Novecento, la visione meccanicistica sul mondo, frutto dell’eredità di Cartesio e Newton, è andata progressivamente in crisi a favore di una nuova prospettiva in cui il mondo non è più composto da mattoni elementari e l’uomo non è più una macchina, ma entrambi fanno parte di un sistema integrato, non più diviso da parti separate fra loro. In questo senso, l’entanglement, è una delle scoperte fondamentali della fisica quantistica odierna fino ad arrivare ai fenomeni psichici e a quelli di coscienza collettiva. Le ricerche sulla fisica quantistica confermano l'entanglement come un fenomeno reale nel caso delle particelle elementari, per quanto riguarda il dominio microscopico. Negli ultimi tempi si è comunque ipotizzato che a certi livelli il fenomeno possa essere esteso anche al dominio macroscopico, e soprattutto alla coscienza, e che possa esistere un legame indissolubile non solo tra due particelle fatte interagire in laboratorio ma anche tra tutte le particelle dell'universo fin dall'epoca del Big Bang. La fisica di un futuro non troppo lontano sicuramente potrà confermare o confutare questa possibilità. In che misura questi aspetti generali possono rivoluzionare il nostro approccio alla realtà profonda dell’essere umano e contribuire alla auspicabile transizione interiore nella direzione di un benessere delle nostre comunità globali e dei nostri eco-sistemi planetari? Nel momento in cui ci si affaccia sui livelli quantici della realtà, si prospettano scenari inattesi che potrebbe aprire orizzonti sorprendenti per quanto riguarda la coscienza dell’uomo nelle interazioni con il mondo e che lasciano intravedere affinità trasparenti con la realtà dell’anima e che sembrerebbero confermare, sul piano esistenziale dell’uomo, l’idea del fisico David Bohm di un universo che agisce in continuazione, informando ogni sua più piccola parte per interconnetterla al Tutto, un universo costruito secondo un’indissolubile connessione in grado di unire il mondo delle particelle elementari a quello della biologia, sino ai fenomeni psichici, individuali o collettivi." Dopo l'ipotesi dell'entanglement, fatta da Schrödinger nel 1935 sono passati molti anni prima che la sua esistenza venisse confermata da esperimenti scientifici, come scrive Gabriella Greyson nel libro "Ogni cosa è collegata" (p.203): "Gli sperimentatori sono arrivati [esperimenti del 1982] : uno si chiama Alain Aspect, un altro Anton Zeilinger (premi Nobel 2022 per la Fisica). Entrambi hanno dimostrato che l'entanglement per gli elettroni avviene. La meccanica quantistica, quindi non è più una cosa puramente filosofica o legata a calcoli matematici, roba per fisici teorici, ma è reale, avviene anche nel mondo del reale. Le particelle sono tutte collegate tra loro, e lo spazio tra di loro non conta. Le particelle del mondo del reale, quindi le persone, quindi noi. Noi, quando ci leghiamo a qualcuno ed entriamo in contatto con l'altra persona, ci intrecciamo, diventiamo entangled, e poi ce ne allontaniamo e continuiamo a scambiarci informazioni, lo stato di uno influenza lo stato dell'altro e viceversa, proprio come accade quando proviamo amore."
Il nostro cervello è composto da cellule chiamate neuroni e si ritiene che la loro attività combinata generi coscienza. Ogni neurone contiene microtubuli che trasportano sostanze in diverse parti della cellula. La teoria Penrose-Hameroff della coscienza quantistica sostiene che i microtubuli sono strutturati in uno schema frattale che consentirebbe il verificarsi di processi quantistici.
I frattali sono strutture che non sono né bidimensionali né tridimensionali, ma sono invece un valore frazionario intermedio.
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ENTANGLEMENT: La fisica Gabriella Greyson, nel suo libro "Ogni cosa è collegata" scrive: "L'entanglement quantistico è il più bizzarro, il più assurdo, il più pazzo fenomeno mai immaginato prima d'ora, la previsione più ridicola che la meccanica quantistica possa fare. L'entanglement, "aggrovigliamento", "intreccio", è una previsione teorica, ricavata dalle equazioni, dai calcoli che stanno dietro la teoria dei quanti. E dice questo: nella meccanica quantistica, cioè nel mondo delle grandezze piccole, piccole come un milione di miliardesimo di metro, se due particelle sono entangled, cioè se sono vicine, le loro proprietà diventano collegate, straordinariamente connesse, e quando le separi, in direzioni opposte, loro rimangono comunque inestricabilmente collegate, e quello che fa una particella influenza l'altra. Questa è quindi una proprietà degli elettroni, particelle della meccanica quantistica."
Sebbene la coscienza, l’esperienza e la rappresentazione siano proprietà emergenti degli organismi biologici di ordine superiore, la capacità di regolazione gerarchica è una proprietà di tutti i sistemi viventi. Pertanto, mentre la capacità di coscienza trasforma il processo di regolazione gerarchica, la coscienza non è un centro di controllo autonomo. Invece, la coscienza funziona come un sistema per coordinare nuove rappresentazioni delle richieste più urgenti poste all’organismo in un dato momento. Pur non regolando direttamente l'azione, la coscienza orienta e attiva sistemi di controllo preconscio che mediano la costruzione di un'azione autenticamente nuova. Lungi dall’essere un epifenomeno, la coscienza gioca un ruolo centrale, anche se non autonomo, nel funzionamento psicologico. (Michael Mascolo, Eeva Kallio - 2016)
Punti di riflessione

Questa figura mostra il confine tra coscienza classica e coscienza quantica secondo il livello di serotonina circolante. La serotonina dovrebbe essere considerata come un modulatore dell'intensità dei disturbi dell'umore e diversi tipi di disturbi psicotici (Blardi et al., 2002; Fujii e Nagamine, 2001; Jackman et al., 1983; Kovacic et al.,2008; Mann et al., 1992) e, quindi, potrebbe essere il sottile controllo della coscienza, neurocorrelati, attraverso connessioni interattoma-recettore-citoscheletro.(Massimo Cocchi)
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Recenti ricerche sulla contiguità tra uomo e animale forniscono una forte evidenza agli studi condotti dall'Istituto di Ricerca in Psichiatria e Cardiologia Quantitativa e Quantistica Paolo Sotgiu, LUde.S. Università, Lugano, Svizzera, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna, Italia. I lavori, coordinati dal Prof. Massimo Cocchi - Direttore scientifico dell'Istituto Paolo Sotgiu - hanno sottolineato questa continuità, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra uomo e cane, non solo dal punto di vista evolutivo, ma piuttosto da quello molecolare. (Massimo Cocchi)
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Il fisico John Preskill scrive: “Essenzialmente, l’entanglement tiene insieme lo spazio. È il collante che fa sì che i diversi pezzi di spazio si uniscano tra loro”
Coscienza e incoscenza. L'inconscio, con conoscenza globale (la verità osservabile), è ricco abbastanza da dare origine alla creatività. L'informazione quantica viene attinta dall'inconscio e poi resa disponibile alla mente cosciente come nostra informazione classica. (Da S. Hameroff, 1998)
Conclusioni (provvisorie): L'entanglement è un bizzarro e sconcertante fenomeno quantistico che viene ritenuto dal fisico John Preskill, il "collante" dell'Universo, ciò che tiene insieme lo spazio
La giornalista scientifica Alessandra Bracci, intervistando l'astrofisico Massimo Teodorani scrive (vedi bibliografia) "Alla fine dell’Ottocento e per tutto il Novecento, la visione meccanicistica sul mondo, frutto dell’eredità di Cartesio e Newton, è andata progressivamente in crisi a favore di una nuova prospettiva in cui il mondo non è più composto da mattoni elementari e l’uomo non è più una macchina, ma entrambi fanno parte di un sistema integrato, non più diviso da parti separate fra loro. In questo senso, l’entanglement, è una delle scoperte fondamentali della fisica quantistica odierna fino ad arrivare ai fenomeni psichici e a quelli di coscienza collettiva. Le ricerche sulla fisica quantistica confermano l'entanglement come un fenomeno reale nel caso delle particelle elementari, per quanto riguarda il dominio microscopico. Negli ultimi tempi si è comunque ipotizzato che a certi livelli il fenomeno possa essere esteso anche al dominio macroscopico, e soprattutto alla coscienza, e che possa esistere un legame indissolubile non solo tra due particelle fatte interagire in laboratorio ma anche tra tutte le particelle dell'universo fin dall'epoca del Big Bang. La fisica di un futuro non troppo lontano sicuramente potrà confermare o confutare questa possibilità. In che misura questi aspetti generali possono rivoluzionare il nostro approccio alla realtà profonda dell’essere umano e contribuire alla auspicabile transizione interiore nella direzione di un benessere delle nostre comunità globali e dei nostri eco-sistemi planetari? Nel momento in cui ci si affaccia sui livelli quantici della realtà, si prospettano scenari inattesi che potrebbe aprire orizzonti sorprendenti per quanto riguarda la coscienza dell’uomo nelle interazioni con il mondo e che lasciano intravedere affinità trasparenti con la realtà dell’anima e che sembrerebbero confermare, sul piano esistenziale dell’uomo, l’idea del fisico David Bohm di un universo che agisce in continuazione, informando ogni sua più piccola parte per interconnetterla al Tutto, un universo costruito secondo un’indissolubile connessione in grado di unire il mondo delle particelle elementari a quello della biologia, sino ai fenomeni psichici, individuali o collettivi."
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Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)
- Michael Mascolo, Eeva K. Kallio (2019), Beyond Free Will: The Embodied Emergence of Conscious Agency - Research Gate
- Massimo Cocchi, Lucio Tonello, Fabio Gabrielli (2014), Molecular contiguity between man and animal: The cutting-edge studies carried out by Paolo Sotgiu Institute, L.U.de.S. University, Lugano, Switzerland - Research Gate
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Pagina aggiornata il 1 gennaio 2024