Negli anni '60 Patti Smith ha conosciuto a Manhattan molti poeti della Beat Generation, e con molti di loro è diventata amica: Gregory Corso, William Burroghs, Allen Ginsberg. Ecco un brano, tratto da "Just Kids" (pp.136-137) che descrive il suo primo incontro con Allen Ginsberg nel novembre del 1969:
Avevo sempre fame. Metabolizzavo il cibo in fretta. Robert [Mapplethorpe] poteva digiunare per molto più tempo. Quando non avevamo soldi non potevamo fare altro che saltare il pasto. Robert era in grado di lavorare anche se si sentiva debole, ma io credevo di svenire. Un pomeriggio piovigginoso avevo una gran voglia di uno di quei sandwich formaggio e lattuga. Setacciai i nostri averi e trovai cinquantacinque centesimi esatti; mi infilai il trench grigio e il cappello Majakovskij e mi diressi alla tavola calda. Presi il vassoio e introdussi le monetine ma lo sportello non si aprì. Ci riprovai ma senza fortuna, e allora mi resi conto che il prezzo era salito a sessantacinque centesimi.
Restai delusa, se così si può dire, ma poi sentii una voce chiedere: "Posso aiutarti?".
Mi voltai ed ecco Allen Ginsberg.
Non ci eravamo mai incontrati, ma quello era senza dubbio il viso di uno dei nostri poeti e attivisti più grandi. Fissai quei fondi occhi neri, che risaltavano assieme alla barba nera e riccioluta, e annuii.
Allen aggiunse i dieci centesimi che mancavano e mi mise davanti anche una tazza di caffè. Lo seguii in silenzio fino al suo tavolo, e mi avventai sul sandwich.
Allen si presentò. Parlò di Walt Whitman, io gli accennai di essere cresciuta a Camden, dove Whitman era stato sepolto, allora si chinò verso di me e mi scrutò per bene.
"Sei una ragazza?" mi chiese.
"Già," dissi. "E' un problema?"
Rise. "Mi spiace. Ti avevo scambiato per un ragazzo carino."
Il quadro mi fu subito chiaro.
"Be', devo ridarti il sandwich?"
"No, goditelo. L'errore è stato mio."
Mi disse che stava scrivendo una lunga elegia per Jack Kerouac, morto da poco. "Tre giorni dopo il compleanno di Rimbaud" dissi. Mi strinse la mano e ci separammo. Qualche tempo dopo Allen diventò mio buon amico e maestro. Tornammo spesso al nostro primo incontro, e una volta mi chiese come avrei descritto il modo in cui ci eravamo conosciuti.
"Direi che mi hai sfamato quando ero affamata" gli dissi. E l'aveva fatto.
Traduzione della canzone con musica di Giorgio Gaber e parole di Sandro Luporini "Io come persona". (Il testo originale in italiano è disponibile qui).
In this time of inexorable decline
a spreading fear is being concealed by indifference.
In such a chaotic time, such a corrupted chaotic time
that anything could happen to us at this very moment.
In this shattered, absurd time
in which we have so much information
that, after all, we know nothing.
In this terrible, terrible time, anywhere in the world.
In this time in which the western dreams is failing
In this moment of most complete triumph
In this time in which millions of people
are killing one another
and we can’t seem to find a reason.
Why?
I as a man or woman
who can’t feel any urge no more
who doesn’t understand
who can’t assess or believe anything
who witness it all
Supposing I have never made my choice,
I have never made my choice,
I have never made my choice …
In this time
In this time in which everything is overwhelming us,
in which decisions are made without our consent.
In this time in which our only involvement,
Actually our true fault, lies just in giving our votes.
In this time
In this time in which there’s no possible way out for us
In which fate or maybe somebody holds our lives in their palm.
In this time, terrible time
In this time, terrible time, anywhere in the world.
I as a person, I stand
With my inner feelings
With all those hopes, all those goals that seldom have I achieved
With my faith that is wasting away
feeling dazed and spent, with dismay at my powerlessness
feeling confused and empty,
who am I resigning myself to never make my choice,
to never make my choice,
to never make my choice …
In such a terrible time we drift away from the world, not with arrogance but rather with the
pain of defeated men who can live inside the world, a little world of their own. But this kind
of salvation, this personal salvation, you know, is not, is not enough for anybody. And our
defeat is exactly this, that we do, want to do something while we know full well we can do
nothing.
But I here, I am here
as a person here I am, as a person, I am still here
here I am with my feelings, with my feelings I am still here
as a person with my anger, as a person with my anger, as a person I am still here
here I am with the will to change my life, with the will to change my life I am still here
here I am with my faith, with my faith I am still here
as a woman, as a man, I am here, I am here
as a person, as a person here I stand, stand still.
as a person here I am, as a person here I am
as a person here I am, as a person
I am here
I am here
I am here
I am here
Here I am
A dieci anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber la Fondazione Gaber propone un tributo con le sue canzoni interpretate da 50 eccezionali interpreti tra i quali Patti Smith.
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Pagina aggiornata il 13 luglio 2015