
And you should listen how my English shit!
Essere bilingui conviene: è stato accertato il ruolo positivo dell'apprendimento di una seconda lingua sia da giovani, per l'incremento delle prestazioni cognitive, sia da adulti per il ruolo di contrasto del declino cognitivo e delle patologie cerebrali.
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Imparare una seconda lingua (anche in età adulta), riduce l'invecchiamento cerebrale. Questo è l'esito di una ricerca di Thomas Bak et al. (2014 ved. bibliografia) nel corso della quale sono stati esaminate 853 persone nel 1947 (quando avevano 11 anni) e ricontrollate nel periodo 2008-2010, i bilinguisti hanno avuto prestazioni superiori in compiti cognitivi e nella lettura in confronto con i monolinguisti. Per ogni partecipante sono stati misurati i seguenti parametri:
- gFactor: General Fluid Intelligence Factor
- gMemory: Memory Factor
- gSpeed: Processing Speed Factor
- IQ: Intelligence Quotient
- VFT: Verbal Fluency Test
I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: coloro che avevano imparato una seconda lingua da giovani, da adulti o mai. Inoltre, per coloro che avevano imparato una seconda lingua è stata fatta un'ulteriore classificazione sulla frequenza d'uso: frequente, bassa. Tra queste due categorie è stata rilevata una differenza di risultati molto piccola e i ricercatori ipotizzano che, in ogni caso, imparare una seconda lingua lascia delle tracce cognitive permanenti nel cervello. Dato che i bilingui attivano, automaticamente e incosciamente entrambe le lingue conosciute, si ipotizza che essi debbano continuamente selezionare, monitorare e sopprimere informazione linguistica stimolando, in tal modo, le funzioni esecutive della corteccia (2009 ved. bibliografia).
L'esito della ricerca suggerisce che fare lo sforzo di imparare una seconda lingua (anche in età adulta) riduce il rischio di demenza e di altre patologie cognitive.
I vantaggi del bilinguismo e delle varie ricerche sperimentali che lo attestano sono riassunti nell'articolo "The cognitive Benefits of Being Bilingual" di V. Marian e A. Shook (ved. bibliografia). Nonostante vi sia un grande numero di ricerche sperimentali a supporto dell'ipotesi che il bilinguismo favorisca la salute del cervello, ve ne sono altre che lo smentiscono. Uno studio del 2014 "Cognitive Advantage in Bilingualism: An Example of Publication Bias?" (de Bruin et al.) presenta delle critiche, non tanto agli effetti positivi del bilinguismo, quanto alla correttezza scientifica della pubblicazione delle ricerche sul tema. Gli autori di questo studio hanno scoperto che il 63% delle ricerche che riportavano vantaggi del bilinguismo è stato pubblicato, contro il 36% degli studi che non evidenziavano benefici. Ciò ha portato gli autori a ipotizzare la presenza di un bias nella comunità scientifica (ved. Valesini bibliografia)
Secondo l'ultimo sondaggio UE (2012, ved. bibliografia) la madrelingua più parlata della UE è il tedesco (16%), seguita da italiano e inglese (13% ciascuno) e poi dal francese (12%), spagnolo e polacco (8% ciascuno).
Il 25% dei cittadini europei è in grado di sostenere una conversazione in una seconda lingua.
Gli italiani in grado di sostenere una conversazione in una lingua diversa dalla propria sono risultati essere il 22% (in aumento del 6% pag.15 del report). Il report (dettagliato e interessante) contiene dati sulle competenze linguistiche (seconda lingua) di tutti i paesi UE.
Riguardo alle competenze fondamentali della popolazione italiana: linguistiche (generali) e matematiche, nel 2013 si è svolta la prima inchiesta OECD i cui risultati si trovano sul report "Inchiesta sulle competenze degli adulti" (ved. bibliografia). I risultati mostrano che gli italiani non solo sono sotto la media ma si trovano proprio agli ultimi posti: solo il 30% possiede competenze sufficienti contro una media degli altri paesi del 50% (ved. analisi di Michele Pellizzari e Roberto Toppi bibliografia).

Ah, yes. We are last.

Dato che con i computer non si riuscirà a migliorare la qualità delle traduzioni ancora per molti anni, Luis Von Ahn ha ideato un metodo che coinvolge persone reali per tradurre il web. Tale metodo è descritto nel video a fianco (in inglese con sottotitoli in italiano).
Quest'idea si è consolidata nel progetto Duolingo: impari una lingua gratis e contemporaneamente traduci il web (Nominata miglior app del 2013 sia per App Store sia per Google Play). Le lingue già disponibili sono:
- inglese per italiani
- spagnolo, francese, italiano, tedesco, portoghese per inglesi (altre sono in preparazione)
Questo sito propone molti riferimenti bibliografici o link a testi (PDF o HTML) in lingua inglese.
Dato che una parte importante delle verifiche di credibilità si basa sul controllo delle fonti, noi suggeriamo di verificare personalmente i testi posti a riferimento.
Traduzione online di documenti (PDF o DOC) presenti sul pc dell'utente
Una delle migliori traduzioni online da inglese a italiano è ottenibile con Google Translate che consente di caricare e tradurre documenti presenti sul pc dell'utente anche se si trovano in formato pdf o doc (a volte con dei problemi di impaginazione).
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Se si preferisce non scaricare i documenti sul proprio pc si può ottenere una traduzione online istantanea delle pagine web (con rilevamento automatico della lingua) installando sul proprio browser la toolbar Google. Se questo non fosse possibile per incompatibilità con la versione del proprio browser è necessario installare il browser Chrome, oppure optare per altri traduttori online quali Microsoft Translator o Babelfish.
Google usa un sistema di traduzione automatica statistica (SMT) diverso da quello della maggior parte dei traduttori che usano delle regole. Per chi volesse saperne di più sulla Statistical Machine Translation consultare la bibliografia nel box in fondo.
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- Comparison of online machine translation tools di Ethan Shen, TCWorld (2010) (PDF) Studio comparativo sui tre principali motori di traduzione online: Google Translate (statistico), Microsoft Bing Translator (ibrido) e Yahoo Babelfish (tradizionale)
- Thomas Bak et al. (2014), Does Bilingualism Influence Cognitive Aging? (PDF)
- A. Costa (2009), On the bilingual advantage in conflict processing: now you see it, now you don’t
- N.A. Dennis, R. Cabeza (2008), Neuroimaging of Healthy Cognitive Aging (PDF)
- Simon W. Davis (2007), Qué PASA? The Posterior-Anterior Shift in Aging
- V. Marian, A. Shook (2012), The cognitive benefits of being bilingual (PDF)
- UE Survey (2012), Europeans and their languages (PDF) - Eurobarometer
- (2013) - Inchiesta sulle competenze degli adulti (PIAAC) - OECD
- Michele Pellizzari (2013), Competenze degli italiani: siamo i peggiori - lavoce.info
- Roberto Toppi (2013), Italia, indagine OECD-ISFOL-PIAAC: Le competenze degli Italiani al di sotto della media - Blog Tecnologia e Comunicazione
- Simone Valesini (2014), Il bilinguismo fa davvero così bene al cervello? - Wired
Pagina aggiornata il 28 novembre 2021