Yes. Do you want it?
Padri nostri di questa terra,Mercanti di molteplice ingegno,Savi arguti dalla molta proleChe Dio seminò per il mondoCome nei solchi Ulisse folle il sale;Vi ho ritrovati per ogni dove,Molti come la rena del mare,Voi popolo di altera cervice,Tenace povero seme umano.
Secondo lo psicologo e neuroscienziato Stanislas Dehaene la coscienza è il risultato di un'attività cerebrale che sollecita la neocorteccia al di là della sua soglia di attivazione. Per semplificare si può dire che, sintetizzando dal libro di Dehaene "Coscienza e Cervello", il pensiero umano si basa sul corretto funzionamento di tre aree di attività neuronale:
- Uno spazio neuronale dove l'attenzione può essere focalizzata per trovarvi i concetti sui quali ragionare, cioè la "memoria di lavoro" che è depositaria della nostra conoscenza cosciente. Scrive Dehaene (p.224): "Quando noi diciamo che siamo consapevoli di un certo brandello d'informazione, intendiamo semplicemente questo: l'informazione è entrata in un'area specifica d'immagazzinamento che la rende disponibile al resto del cervello."
Infatti, nei pazienti che presentano lesioni alla corteccia prefrontale, questa memoria viene perduta e il paziente cade in un oblio non cosciente, con gravi problemi nella progettazione del futuro e un'ostinata aderenza al presente. (pp.143-148) - Un'attività neuronale non cosciente che faccia la "sgrossatura" del materiale proveniente dalla relazione tra l'individuo e il suo ambiente, cioè il "sonno" che è un periodo di ribollente attività inconscia che sostiene il consolidamento della memoria e rafforza l'intuizione risolvendo problemi complessi le cui soluzioni affiorano alla coscienza al risveglio (pp. 121-123)
- Un'attività neuronale cosciente mediante la quale l'individuo tenta di "ragionare" sui dati provenienti dall'ambiente, cioè l'inferenza che il filosofo Peirce ha chiamato "abduzione", che viene chiamata dagli scienziati cognitivi "inferenza bayesiana" e che consiste in un ragionamento statistico a ritroso che consente di inferire le cause sottostanti alle proprie ipotesi (pp.135-136)
Egli scrive nel libro "Coscienza e cervello" (p.159 ved. bibliografia):
Prima che avvenisse l'ominazione, la corteccia prefrontale dei primati possedeva già uno spazio di lavoro nel quale le fonti d'informazione passate e presenti, debitamente soppesate per la loro affidabilità, potevano essere catalogate per guidare le decisioni. Da allora, un passaggio evolutivo chiave, forse peculiare degli esseri umani, sembra aver aperto questo spazio di lavoro agli input sociali provenienti dalle altre menti. Lo sviluppo di questa interfaccia sociale ci ha permesso di raccogliere i benefici di un algoritmo decisionale sociale: confrontando la nostra conoscenza con quella degli altri abbiamo preso decisioni migliori.
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Stanislas Dehaene, Jean-Pierre Changeux, Lionel Naccache (2011), The Global Neuronal Workspace Model of Conscious Access: From Neuronal Architectures to Clinical Applications (PDF) [22 citazioni]
Stanislas Dehaene (2013), The brain mechanisms of conscious access and introspection (PDF)
Il pensiero di Thomas Metzinger - Il Diogene
Astro Calisi (2012), Il tunnel dell'io - Scienza della mente e mito del soggetto di Thomas Metzinger - Recensione - Sitosophia
Sang Seok Yeo et al. (2013), The Ascending Reticular Activating System from Pontine Reticular Formation to the Thalamus in the Human Brain - PMC [22 citazioni]
Consciousness Studies, WikiBooks
Pier Giuseppe Milanesi (2003), GERALD EDELMANN – LA “MATERIALIZZAZIONE” DELLA COSCIENZA (PDF)
Giulio Tononi (2010), PER UN MODELLO INTERPRETATIVO DELLA MENTE (PDF)
Matteo Grasso (2012), Integrated Information Theory of Consciousness: Applicazioni e Implicazioni fra Neuroscienze cognitive e Filosofia della coscienza (PDF) (Tesi di laurea magistrale)
Robert Lawrence Kuhn (2015), The Singularity, Virtual Immortality and the Trouble with Consciousness (Op-Ed)
- Julien Ries, LE ORIGINI DELLA COSCIENZA NELL’UOMO ARCAICO - Atapon
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Pagina aggiornata il 9 febbraio 2022