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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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da Salvini alle Sardine, come cambiano i "frame" politici
TEORIE > CONCETTI > ECOSISTEMA MEDIATICO
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Com'è noto tutta la comunicazione, anche quella politica si basa sulla creazione di "frame". I frame sono dispositivi interpretativi della realtà che ci permettono di attribuirle un significato, isolando alcuni elementi che la compongono, e spingendo ad agire conseguentemente. I frame indirizzano verso una visione della realtà che ogni politico cerca di sfruttare con la propria narrazione (in questo caso sempre più social, cioè Digital Storytelling). Nel 2019 in Italia la Lega di Matteo Salvini è riuscita a imporre i frame del pensiero sovranista che hanno avuto successo presso un ampio pubblico. Le parole d'ordine erano quelle classiche della Lega, spinte all'estremo, cioè "prima gli italiani", "padroni a casa nostra" e  il rifiuto dei migranti, che, con la chiusura dei porti da parte di Salvini (allora ministro dell'interno) sono stati obbligati a rimanere a bordo a lungo. Questa politica estrema e verbalmente violenta ha diffuso, per molti mesi, una comunicazione di odio (Hate speech) che è stata rifiutata dalla Chiesa e da vaste frange della popolazione. Alla fine molte persone hanno rifiutato questo "frame", creando le premesse per la nascita del movimento delle sardine. La partecipazione "social" delle sardine ha preso il posto del "nulla" social del PD per contrastare la strategia mediatica social della Lega.
La battaglia dei "frame" l'hanno vinta le sardine
sardine frame
Punti chiave
Nel 2019 il movimento delle "Sardine" ha creato un "frame" che ha modificato la percezione della realtà collettiva coinvolgendo positivamente l'opinione pubblica e convincendo molte persone (soprattutto giovani) a scendere in piazza e ad andare alle urne, riducendo l'astensionismo e modificando l'esito delle elezioni.
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Ci siamo dimenticati di stare in piazza, ce l’hanno detto anche le ‘sardine’, riempiendo le piazze e chiedendo una politica non solo fatta di volgarità e di un invito alla rabbia o al rancore, ma anche più civile e pacata», ha detto Stefano Bonaccini commentando la vittoria alle elezioni.
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Piattaforme di social media come Facebook, Twitter, Digg, SCVNGR, YouTube e numerose altre hanno iniziato a rivoluzionare lo stato del marketing, pubblicità e promozioni. Questi social media hanno trasformato Internet da una piattaforma per informazioni, in una piattaforma per influenza. (Richard Hanna, Andrew Rohm, Victoria L. Crittenden)
I frame politici di Salvini
Com'è noto tutta la comunicazione, anche quella politica si basa sulla creazione di "frame". I frame sono dispositivi interpretativi della realtà che ci permettono di attribuirle un significato, isolando alcuni elementi che la compongono, e spingendo ad agire conseguentemente. I frame indirizzano verso una visione della realtà che ogni politico cerca di sfruttare con la propria narrazione (in questo caso sempre più social: Digital Storytelling). Nel 2019 in Italia la Lega di Matteo Salvini è riuscita a imporre i frame del pensiero sovranista che hanno avuto successo presso un ampio pubblico. Le parole d'ordine erano quelle classiche della Lega, spinte all'estremo, cioè "prima gli italiani", "padroni a casa nostra" e  il rifiuto dei migranti, che, con la chiusura dei porti da parte di Salvini (allora ministro dell'interno) sono stati obbligati a rimanere a bordo a lungo.
Questa politica estrema e verbalmente violenta ha diffuso, per molti mesi, una comunicazione di odio (Hate speech) che è stata rifiutata dalla Chiesa e da vaste frange della popolazione. Alla fine molte persone hanno rifiutato questo "frame", creando le premesse per la nascita del movimento delle sardine.
I frame sono dispositivi interpretativi della realtà che ci permettono di attribuirle un significato, isolando alcuni elementi che la compongono, e spingendo ad agire conseguentemente. I frame indirizzano verso una visione della realtà che ogni politico cerca di sfruttare con la propria narrazione (in questo caso sempre più social)
Sovranismo
Riguardo al sovranismo scrive il politologo Sergio Fabbrini (vedi bibliografia 2018):

Nel sovranismo confluiscono e si mischiano interessi e predisposizioni che provengono dal nazionalismo, dal populismo e dalle culture illiberali (di destra e di sinistra). Esso esprime l'insoddisfazione verso i processi di globalizzazione e, nel nostro continente, di integrazione. Costituisce la reazione all'interdipendenza tra Paesi.
Nel sovranismo confluiscono e si mischiano interessi e predisposizioni che provengono dal nazionalismo, dal populismo e dalle culture illiberali (di destra e di sinistra). Esso esprime l'insoddisfazione verso i processi di globalizzazione e, nel nostro continente, di integrazione. Costituisce la reazione all'interdipendenza tra Paesi
Vignetta sul tentativo di Salvini di contrastare le Sardine
Bologna
I 4 fondatori delle sardine
Bologna
Un enorme flash mob delle sardine a Bologna
Bologna piazza piana
Con le note di "Com'è profondo il mare" di Lucio Dalla
Salvini
Come un nuovo frame può cambiare la percezione politica: la nascita delle sardine
Com'è nato il movimento delle Sardine? Scrive Alessio Foderi su Wired (vedi bibliografia):

L’idea di quattro amici ed ex coinquilini appena trentenni lo scorso 14 novembre si è trasformata in un raduno di 15mila persone in piazza Maggiore a Bologna, per sfidare l’intervento di Matteo Salvini al Paladozza che ha inaugurato la campagna elettorale della candidata Lucia Bergonzoni alla presidenza della regione Emilia-Romagna. La cronaca politica e i social network hanno presto iniziato a chiamare i manifestanti col nome che loro stessi si sono scelti, sardine. Questa, grossomodo, è la genesi di quello che è stato definito il neonato “movimento delle sardine”, che di fatto è un flash mob – “ittico ” come l’hanno definito gli organizzatori – di opposizione al leader della Lega, alle sue politiche e alle sue parole d’ordine.
In 30 giorni le sardine sono diventate il simbolo della sfida al populismo di destra
Le sardine hanno usato efficacemente i social media
Le sardine hanno sfruttato i social media per la loro aggregazione e diffusione soprattutto tra i giovani. Oltre a Facebook le sardine hanno usato Instagram (per postare foto) e Tik Tok (per postare video).

La ricercatrice Maria Cristina Antonucci scrive (vedi bibliografia):

L’ultimo dei fenomeni di comunicazione politica, rilanciato da media tradizionali e social, sono i flash mob delle Sardine: tra le 13.000 e le 15.000 presenze nella prima uscita bolognese il 13 novembre scorso, in 7.000, sotto la pioggia, a Modena ieri sera. Nato da una iniziativa spontanea su Facebook di un gruppo di quattro millennials, il formato di partecipazione politica innovativa si compone di un incontro pubblico, ripreso e viralizzato dai social network, in funzione oppositiva al dominio mediatico della Lega in occasione delle prossime elezioni in Emilia Romagna. Se Salvini riempie palasport e rilancia ogni tappa della campagna sui social (recentemente è sbarcato anche su TikTok, allo scopo di entrare precocemente nell’immaginario collettivo dei teenager attivi su questo social network), le Sardine, flash mob e pesciolino di cartone d’ordinanza, (a testimoniare il voler stare stretti come sardine in piazze che “non si legano”) cercano di riempire campi, anche politici, diversi. Il formato dell’incontro politico convocato su Facebook (non proprio uno strumento da giovani, ma in ogni caso un tool generalista per massimizzare la presenza di altri target di età) rientra tra i modelli di partecipazione politica non convenzionale, già sperimentati con discreta tradizione in Italia.

La partecipazione "social" delle sardine ha preso il posto del "nulla" social del PD per contrastare la strategia mediatica social della Lega. E ci sono riusciti, alcuni esempi sono visibili (per Instagram) e qui (per Tik Tok).
politica
L'esito delle elezioni
Bologna
Sondaggi elezioni Emilia e Romagna
La partecipazione "social" delle sardine ha preso il posto del "nulla" social del PD per contrastare la strategia mediatica social della Lega
L'uso dei memi nelle elezioni Emilia e Romagna
La propaganda politica sempre più spesso fa uso di "memi" per persuadere gli elettori a preferire un candidato o una forza politica. La definizione di "Meme" data dall'Enciclopedia Treccani è la seguente:

I memi digitali sono contenuti virali in grado di monopolizzare l’attenzione degli utenti sul web. Un video, un disegno, una foto diventa meme (termine coniato nel 1976 dal biologo Richard Dawkins ne Il gene egoista per indicare un’entità di informazione replicabile) quando la sua «replicabilità», che dipende dalla capacità di suscitare un’emozione, è massima.

Scrivono i ricercatori Viktor Chagas et Al. (vedi bibliografia):

La nostra ipotesi è che i meme agiscano come un miscuglio di pubblicità e accuse politiche, costituendosi come veri e propri termometri elettorali, abilitati a indicare alti e bassi nelle prestazioni di un determinato candidato.[...] I memi persuasivi sono creati da strategie di marketing di candidati specifici o dai loro sostenitori, dalla stampa o da specifici membri del pubblico deliberatamente per influenzare il processo politico. [...] Gli utenti di Internet pubblicano, condividono e apprezzano ciò che giudicano interessante (positività); ciò che riflette le loro impressioni su un tema (packaging); che cosa in qualche modo li influenza o li sensibilizza (provocazione); ed è per questo che l'umorismo è così presente nei meme.


Salvini ha provato a contrastare il meme Sardine con un meme contrario (Gattini con Salvini vedi bibliografia Bellombra), ma l'operazione non ha avuto successo.
Uno dei memi delle Sardine (Bologna, Modena, Roma, Firenze, Dublino, ecc.)
Bologna
Il meme Gattini con Salvini
Salvini
Il futuro delle Sardine
Delle strategie future delle Sardine si è parlato in un'assemblea tenuta a Bologna. Il 21 gennaio 2020 l’assemblea di istituto del Liceo scientifico Fermi ha scelto di parlare di “Partecipazione democratica alla vita politica” invitando Andrea Garreffa, Mattia Santori e Giulia Trappoloni, per il movimento delle Sardine, e Paul Ginsborg, Nadia Urbinati e Pancho Pardi, come esperti. Sono presenti la vice-preside e il preside che introduce l’incontro. Fabrizio Tonello modera il dibattito.
Scrive per le conclusioni dell'assemblea Rita Vella (vedi bibliografia):

Gli studenti rappresentanti parlano di una scuola che permetta ad ogni studente di essere ascoltato, dicono che compito della scuola è formare cittadini e non solo studenti, ammettono che la loro campagna elettorale è stata fatta anche attraverso Instagram, ma che il momento più importante è stata l’assemblea, cui tutti hanno portato il proprio contributo, anche i docenti. Sono convinti che il loro lavoro possa servire anche fuori dalla scuola. Vogliono usare il loro potere per far ragionare e fare qualcosa di concreto. L’importanza nell’uso dei social, dei loro rischi e della necessità di esserne consapevoli e di sorvegliarli è oggetto di discussione. Tonello ricorda come il mondo dell’informazione sia oligarchico e come occorra fare attenzione ai contenuti sponsorizzati. Vanto delle Sardine è di non avere mai speso denaro per Fb. Si parla di diritti costituzionali e la loro mancata applicazione,  del ruolo della famiglia in politica, spesso sottovalutato. Si discute dei partiti, della  Costituzione che li riconosce, della necessità che ci siano, anche se ora sono in crisi. Si discute della fase 2 del movimento delle Sardine, di come continuare, della complessità del momento storico-politico, del diritto ad un lavoro tutelato che non c’è, dell’assuefazione all’ingiustizia e alla volgarità della politica.
Gli studenti rappresentanti parlano di una scuola che permetta ad ogni studente di essere ascoltato, dicono che compito della scuola è formare cittadini e non solo studenti, ammettono che la loro campagna elettorale è stata fatta anche attraverso Instagram, ma che il momento più importante è stata l’assemblea, cui tutti hanno portato il proprio contributo, anche i docenti
Bibliografia (chi fa delle buone letture è meno manipolabile)


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a chi è interessato a capire il ruolo del framing  nel determinare decisioni politiche
Spesa annua pro capite in Italia per gioco d'azzardo 1.583 euro, per l'acquisto di libri 58,8 euro (fonte: l'Espresso 5/2/17)

Pagina aggiornata il 26 luglio 2022

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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