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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Giugno 2020
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Newsletter 17
pensierocritico.eu
Focus della newsletter 17

Il focus di questa newsletter è la biologia, il DNA, la longevità dell'essere umano e il Transumanesimo. Lo scrittore Aldous Huxley ha orientato, dal 1932 con la pubblicazione del libro "Il mondo nuovo", l'inizio di una riflessione su questi temi. La riflessione è poi proseguita negli anni '70-'80 nella Silicon Valley, creando una generazione di imprenditori, le cui aziende (Google, Apple, Facebook, ecc) hanno applicato tale cultura a tutto il mondo. Ci troviamo oggi in una fase di ricerca e sperimentazione di tecnologie biologiche che hanno lo scopo di aumentare la longevità umana riducendo le malattie, soprattutto nei sistemi immunitario e metabolico. Il DNA e l'epigenetica sembrano essere i principali bersagli di tali ricerche.


I temi trattati in questo numero sono:

1. Il mondo nuovo di Aldous Huxley, l'antropotecnica e il futuro dell'uomo: Stiamo entrando in una nuova Era che il filosofo Peter Sloterdjik definisce "antropotecnica", nella quale la tecnica e la tecnologia incrementeranno le potenzialità umane al di là di ogni limite. L'antropotecnica era già stata portata alle sue estreme conseguenze, profeticamente, nel 1932 dallo scrittore Aldous Huxley con il libro "Il mondo nuovo", con cui egli immaginò una società disumanizzata, tecnologicamente avanzata ma con gli uomini ridotti ad automi senza emozioni e sentimenti. Oggi, viviamo in un "mondo nuovo" irretito da tecnologie che si propongono di cambiare la natura umana, un mondo artificiale che prelude a una fase di mutazione umana basata sulle nanotecnologie alla quale le corporation della Silicon Valley si stanno preparando. Nel 1958, alla luce della realtà della seconda guerra mondiale, Huxley scrisse un aggiornamento del suo libro: "Ritorno al mondo nuovo", con le sue riflessioni, sulle caratteristiche principali delle sue invenzioni letterarie nel mondo nuovo: sovrappopolazione, superorganizzazione, propaganda, lavaggio dei cervelli, persuasione chimica e subconscia e, infine, i suoi consigli per educare alla libertà. Huxley ha descritto un'umanità priva degli attributi emotivi e mentali che oggi la contraddistinguono, ma il suo “mondo nuovo” del 1932 permette di riflettere sulle caratteristiche umane odierne con gli strumenti aggiornati della genetica, delle neuroscienze e della psicologia cognitiva. Buona parte dell'umanità attuale è fortemente condizionabile, manipolabile e "programmabile" quanto quella creata da Huxley ne "Il mondo nuovo", ma sta per avviarsi quella rivoluzione biologica che consentirà sperimentazioni senza precedenti.

2. Cultura della Silicon Valley: La Silicon Valley nacque in California alla fine degli anni '50 dall'iniziativa di un gruppo di ingegneri che, creando la Fairchild Semiconductors, costituirono una trama che conteneva un gruppo di startup di microchip che avrebbe cambiato per sempre l'informatica. Oggi, la "Silicon Valley" comprende l'intera area della baia di San Francisco, con la sua alta densità di aziende tecnologiche. Le reti che sono nate dalle società pioneristiche della Silicon Valley includevano partnership di capitale di rischio, un nuovo modello di investimento ad alto rischio e alto rendimento. Forti connessioni professionali e personali e una cultura dell'innovazione hanno alimentato la crescita nelle tecnologie e nelle aziende in tutta la valle. La cultura della Silicon Valley è stata alimentata in primis dai romanzi di Aldous Huxley, in particolare "Il mondo nuovo" e "Ritorno al mondo nuovo" e, successivamente, dall'influenza dello psichiatra Timothy Leary che nel 1964 pubblicò "The Psychedelic Experience", gettando le basi pratiche per la sperimentazione con gli allucinogeni. Più invecchiava, più l'interesse di Leary si spostava dalle sostanze alla tecnologia. Egli disse: "il PC è l'LSD degli anni Novanta" e fu lui a dare il via al movimento poi conosciuto con il nome di cyberpunk. Molti membri di quella sottocultura sono poi andati a lavorare nella Silicon Valley, ed è da lì che è partita l'Era dell'Informazione. La cultura della Silicon Valley è oggi fortemente ispirata al genere fantascientifico "Cyberpunk". Gli eroi di quel genere letterario sono hacker oppure, spesso, sono grandi corporation, in grado di hackerare la mente umana creando dei mondi distopici. Il verbo "to hack" ha in inglese molti significati, tra i quali: penetrare, tagliare a pezzi, mutilare, attaccare, rimaneggiare, ecc. Questo verbo sintetizza l'ideologia prevalente delle élite imprenditoriali della valle, cioè quella di penetrare e manipolare, con la tecnologia ma in modo invisibile, qualunque cosa si voglia. Gli stessi imprenditori suggeriscono ai loro dipendenti la lettura di testi cyberpunk quali, ad esempio "Neuromante" di William Gibson. L'ideologia delle élite della Silicon Valley può essere riassunta da una frase dell'imprenditore (russo-americano): "Il denaro è una specie di energia. Questa energia può aiutare a trasformare la tua visione in qualcosa di reale, qualcosa che puoi toccare. Capisco che il denaro è essenziale. Ma in parallelo, c'è l'energia dell'idea."

3. Transumanesimo: In futurologia viene congetturato il possibile sviluppo di una Singolarità tecnologica, cioè un punto nello sviluppo di una civiltà, in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani. Il transumanesimo è un movimento socioculturale sempre più organizzato che ha le sue radici in quei segmenti della società statunitense che negli anni '70 e '80 maturò aspettative di ampio respiro ispirate all' "Era spaziale". Secondo Elon Musk: "gli umani devono diventare cyborg se vogliono rimanere rilevanti in un futuro dominato dall'intelligenza artificiale". Vi sono almeno due tipi di transumanesimo: "Transumanesimo bagnato" (wet): è quello che tende a migliorare il corpo biologico dell'essere umano quale esso è, cioè riducendo l'invecchiamento e aumentando la longevità e "Transumanesimo asciutto" (dry): è quello che tende alla sostituzione del corpo biologico con un corpo tecnologico nel quale potrebbe poi essere impiantato un cervello tecnologico contenente il sofware connettomico del datore biologico. Oggi un numero sempre maggiore di aziende offre il servizio di "Brain uploading", cioè la scansione del connettoma di una mente umana per effettuarne successivamente il trasferimento sul cervello del cliente (la cui testa è stata intanto mozzata e crioconservata). Oggi questa prospettiva viene ritenuta, dalla comunità scientifica, astratta e priva di qualsiasi possibilità reale.

4. Archeogenetica e DNA degli europei e italiani: Gli scienziati  hanno postulato diverse teorie nel tentativo di spiegare come le prime forme di vita siano comparse negli oceani primordiali. Vi è chi ha ipotizzato che tutto sia iniziato a seguito della ricaduta di polveri provenienti dallo spazio (la cosiddetta panspermia) e chi, invece, ritiene più probabile un'origine casuale delle prime forme di vita, che si sarebbero sviluppate all'interno di depositi argillosi localizzati sul fondo degli oceani stessi. Probabilmente in origine vi furono forme di vita basate esclusivamente su RNA e solo in un secondo tempo si verificò l'evoluzione verso forme di vita basate su DNA e proteine. [...] Comunque siano andate le cose, certo è che le prime forme di vita che comparvero sulla Terra furono microrganismi unicellulari (in pratica batteri). E per circa tre miliardi di anni essi rimasero gli unici abitanti del pianeta. L'archeogenetica ha consentito, negli ultimi anni, di fare delle scoperte inaspettate sul nostro passato: l'analisi del DNA di antiche popolazioni euroasiatiche ha rivelato flussi migratori preistorici di cui si ignorava l'importanza nel determinare la storia umana. Il genetista David Reich ha analizzato il DNA di 524 individui, appartenenti a diverse antiche popolazioni Euroasiatiche. I dati hanno confermato che gli agricoltori neolitici europei discendono da popolazioni dell'Anatolia, per cui la pretesa nascita e diffusione del "pacchetto" di piante e animali caratteristico dell'agricoltura Neolitica MedioOrientale fu "creata" da migrazioni di genti che, provenendo dalle steppe asiatiche, si mescolarono a più riprese con diverse società locali. Per millenni, e sino alla fine del periodo glaciale (circa 19.000 anni fa), le popolazioni che erano migrate nell'Italia del Nord sono state sottoposte a bruschi cambiamenti climatici, che hanno portato all'evoluzione di cambiamenti biologici, infatti le popolazioni del nord Italia, a differenza di quelle del Sud Italia, hanno sviluppato un metabolismo ottimizzato per una dieta ricca di calorie e grassi animali, essenziali per sopravvivere nei climi freddi, mentre quelle del sud hanno fruito dei contributi genetici di popolazioni arrivate dal mar mediterraneo. Il clima ha dunque modificato alcuni geni per adattare l'organismo all'ambiente in modo diverso nell'Italia del Nord rispetto a quella del Sud. E' stata ipotizzata, in risposta al differente contesto ambientale, una minore suscettibilità degli italiani del Nord a sviluppare diabete e obesità e una minore suscettibilità degli italiani del Sud a sviluppare nefropatie e tumori della pelle.

5. Fine dell'invecchiamento: Da quando esiste la nostra specie di Homo Sapiens, ossia da circa 200.000 anni, l'aspettativa di vita è stata intorno ai 40 anni: in media. Oggi, l'aspettativa di vita nei paesi industrializzati è di oltre 80 anni: in Italia è di 80 anni per gli uomini e 84 anni per le donne. La visione della longevità sta per essere modificata dall'Intelligenza Artificiale che, combinata con la disponibilità di grandi set di dati, sta aumentando la varietà di biomarcatori che potrebbero essere considerati potenziali predittori di età. Infatti esistono, per ogni persona, due tipi di età: l'età cronologica, che è il numero di anni vissuti, e l'età biologica, che è influenzata dai nostri geni, dallo stile di vita, dal comportamento, dall'ambiente e da altri fattori. Lo scopo di vari studi in corso è di individuare, per una specifica persona, il suo profilo metabolico identificato come predittore di mortalità. Il profilo metabolico è costituito da biomarcatori, i quali sono indicatori misurabili di uno stato biologico. L'accertamento di un'età biologica accurata può indicare quanto un individuo sia migliore o peggiore rispetto alla popolazione generale e potrebbe potenzialmente aiutare a monitorare se quella persona è ad aumentato rischio di morte o di una determinata malattia. L'accumulo di danno cellulare dipendente dal tempo è ampiamente considerato la causa generale dell'invecchiamento. In concomitanza, il danno cellulare può occasionalmente fornire vantaggi aberranti a determinate cellule, che alla fine possono provocare il cancro. Esistono molti modi per danneggiare il DNA: i raggi UV, le radiazioni, i prodotti chimici e il tabacco sono tutti fattori di stress ambientale che possono danneggiare il genoma. Tutti noi invecchiamo sia come organismi complessi sia a livello delle singole cellule. La grande scoperta degli ultimi vent'anni è che questo fenomeno è associato a cambiamenti della risposta infiammatoria orchestrata dal sistema immunitario, che hanno un cambiamento molto profondo sul modo in cui invecchiamo. Questa visione generale dell'invecchiamento viene chiamata "inflammaging", termine che unisce le due parole inglesi inflammation (infiammazione) e aging (invecchiamento), e teorizza una connessione tra i processi fisiologici che portano all'invecchiamento e un'infiammazione lieve ma persistente (cronica), che magari non ha sintomi visibili ma a lungo andare produce effetti sistemici su tutto l'organismo. Secondo il biogerontologo Aubrey de Grey il percorso migliore per incrementare la longevità non è quello di rallentare o impedire l'accumulo dei danni cellulari (che è l'approccio della gerontologia), perché questo implicherebbe la modifica del funzionamento metabolico, che richiede la comprensione di processi biologici molto complessi. Aubrey de Grey ritiene invece che sia meglio accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto terapie in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico. Le prime terapie che saranno disponibili non saranno in grado di riparare il 100% dei danni accumulati, ma solo di restituire alcuni decenni di vita. Secondo Aubrey de Grey le prime terapie dovrebbero divenire disponibili verso il 2035 e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni. Diventerebbe possibile non morire più di vecchiaia solo a partire dal giorno in cui il progresso tecnologico riuscirà a battere in velocità il progredire dell'invecchiamento, impedendogli a tempo indefinito di raggiungere livelli letali: ogni nuovo potenziamento restituirebbe gli anni di vita necessari per poter beneficiare del potenziamento successivo. Questo, almeno, è l'ottimistico auspicio di Aubrey de Grey, secondo il quale ci vorranno secoli per sviluppare una cura esaustiva e poter persino scegliere la propria età biologica.

6. Sistema immunitario: L'epidemia di coronavirus ha ricordato a tutto il mondo che l'essere umano è un essere, principalmente, "biologico". Il sistema immunitario svolge due compiti fondamentali: il primo è di "protezione" dell'organismo, e il secondo è di "riparazione" dello stesso. L'azione del sistema immunitario si svolge attraverso la creazione di un processo infiammatorio. L'infiammazione è un meccanismo dell'immunità innata, uno dei modi con cui le nostre difese immunitarie ci proteggono, contrastando le situazioni di pericolo: è una risposta a un germe potenzialmente pericoloso, così come un danno tissutale di tipo chimico (veleni), fisico (traumi, radiazioni, alte o basse temperature) o biologico (virus, batteri). Il sistema immunitario attiva due tipi di risposte difensive: l'immunità innata è la nostra prima linea di difesa contro le infezioni, ed è basata su un particolare tipo di globuli bianchi, i fagociti.  I fagociti sono capaci di inglobare al proprio interno molti agenti che causano malattie, neutralizzandoli. Quando invece, la prima linea di difesa dell'immunità innata - che nella maggior parte dei casi risolve i nostri problemi senza che neppure ce ne accorgiamo - viene superata, entra in gioco un sistema di difesa più complesso e sofisticato, che vede l'azione di cellule specializzate: sono i linfociti B e T. A volte il sistema immunitario sbaglia bersaglio e rivolge la sua azione contro l'organismo di cui fa parte: è il caso delle malattie autoimmuni, che sono tante (le più comuni sono: tiroidite, artrite reumatoide, psoriasi, lupus erimatoso). Un altro caso in cui il sistema immunitario sbaglia bersaglio è quello delle allergie. Le allergie più comuni sono: rinite allergica, asma, allergie da contatto, allergie alimentari, allergie a farmaci, allergie a punture di insetto. Secondo l'immunologo Alberto Mantovani oggi ne soffre circa il 20 per cento della popolazione, e sulla loro origine scrive: "Le allergie nascono come un meccanismo di difesa a tutti gli effetti, importantissimo in condizioni naturali, ossia in un contesto di vita senza medicine e con scarsa igiene."  Quindi gli ambienti sempre più asettici in cui viviamo, paradossalmente, per certi aspetti ci danneggiano.

7. Diventare Cyborg: I neuroscienziati Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline, nel 1960 pubblicarono uno studio scientifico "Cyborgs and Space", nel quale sostenevano che, per soddisfare i requisiti di ambienti extraterrestri per le future esplorazioni spaziali, era necessario modificare biologicamente l'essere umano impiantandogli dei meccanismi cibernetici che gli fornissero nuove capacità in grado di adattarlo ai nuovi ambienti. La soluzione di Clynes e Kline era la realizzazione di una capsula, in grado di essere impiantata sotto la pelle, che funzionasse da pompa a pressione, permettendo l’iniezione costante e graduale di sostanze biochimiche attive. La capsula avrebbe amministrato, in maniera autonoma, il dosaggio di una data sostanza, a un ritmo costante, senza bisogno di operatività diretta. La combinazione poi della “pompa osmotica” con comparti elettromeccanici tributati al controllo avrebbe portato all’insediamento nel corpo stesso di un vero e proprio sistema artificiale esogeno, che avrebbe lavorato parallelamente ai processi omeostatici già presenti nell’organismo. I parametri avrebbero potuto essere modificati al variare dell’ambiente, in modo da garantire comunque l’omeostasi, e rendere il sistema estremamente flessibile. Oggi vi sono diverse iniziative per creare dei cyborg, tra le quali spicca il progetto dell'imprenditore Dmitry Itskov che ha avviato nel 2003 un mega-progetto scientifico "Iniziativa 2045" che mira a creare tecnologie che consentano il trasferimento della personalità di un individuo a un vettore non biologico più avanzato e l'estensione della vita, anche al punto di immortalità. L'iniziativa 2045 è un progetto che mira a creare entro il 2045 un avatar in ologramma per ogni persona. Il filosofo Steve Fuller ha scritto: "C'è motivo di pensare che le persone individuino sempre più "significato" nella propria vita in alcune cyber-proiezioni ("avatar") di se stesse, nonostante la proprietà di terzi della piattaforma che ospita la cyber-proiezione. Il transumanesimo è fortemente implicato in questo cambiamento nella portata della propria "personalità". Progetti avveniristici dal futuro incerto.

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Generico
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